- Che cos’è e a quale età inizia la premenopausa?
- Quali sono i sintomi della perimenopausa?
- Come si presenta il ciclo in premenopausa?
- Come cambia il seno in premenopausa?
- Cosa prendere in premenopausa?
- Cosa fare durante la menopausa? Rimedi e trattamenti
- Quando fare il test della menopausa?
La premenopausa è il periodo che, nelle donne, segna la transizione verso la menopausa, ovvero l’effettiva cessazione del ciclo. La menopausa è una fase molto delicata della vita di ogni donna ed è caratterizzata da numerosi cambiamenti, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista emotivo. La premenopausa costituisce un periodo altrettanto delicato.
Ma come si fa a capire se si è in premenopausa? Quando si manifesta e come affrontare questa fase? Scopriamone di più.
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Che cos’è e a quale età inizia la premenopausa?
↑ topLa premenopausa, o più precisamente perimenopausa (“menopausa, prima della”), è un periodo caratterizzato da tutta una serie di trasformazioni fisiche che terminano con l’interruzione del ciclo mestruale.
Se la menopausa ha inizio intorno ai 50 anni di età, i sintomi e segnali che caratterizzano la premenopausa possono comparire addirittura fino a 5-10 anni prima, dunque a partire dai 40-45 anni.
Lievi disfunzioni endocrine cominciano a ridurre la fertilità già attorno ai 30-35 anni di età e si parla di menopausa precoce quando si instaura prima dei 40 anni di età.
Quali sono i sintomi della perimenopausa?
↑ topLa premenopausa è contraddistinta da disturbi legati soprattutto alle disfunzioni ormonali. Si manifesta principalmente con irregolarità del ciclo mestruale, come:
- amenorrea, l’assenza del ciclo mestruale per un periodo più o meno limitato
- polimenorrea, ovvero mestruazioni più frequenti (l’intervallo tra un ciclo e l’altro diventa più breve)
- metrorragia, cioè perdite, anche abbondanti, di sangue tra un ciclo e l’altro
- menometrorragia, vale a dire cicli con una durata più lunga.
In concomitanza, possono comparire ulteriori sintomi. Sebbene siano soggettivi, includono solitamente:
- affaticamento
- calo del desiderio sessuale, soprattutto se coincide con un periodo di forte stress
- difficoltà di concentrazione
- facilità all’addormentamento
- episodi di incontinenza
- dolori articolari
- palpitazioni
- secchezza vaginale
- dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali), legata all’atrofia vulvovaginale, un’altra conseguenza della carenza di estrogeni tipica della fase che precede e accompagna la menopausa
- calore e sudorazione notturna
- vampate di calore
- pelle secca
- assottigliamento del tessuto cutaneo e degli strati profondi del derma, con perdita del tono e cedimento della pelle
- aumento di peso, per un graduale e fisiologico rallentamento del metabolismo
- irritabilità, sbalzi d’umore e sonno irregolare
- depressione e ansia.
Considerata la vastità e la varietà dei disturbi associati a questa fase, è necessario che la donna si occupi della propria salute mentale e fisica, perché questa andrà a influenzare il modo in cui affronterà la menopausa.
Come si presenta il ciclo in premenopausa?
↑ topCome abbiamo detto, prima della menopausa si possono riscontrare cicli mestruali irregolari sia per frequenza che per intensità, con mestruazioni ravvicinate ogni 20-25 giorni o con ritardi significativi (oligomenorrea), flussi più scarsi o, al contrario, molto abbondanti.
Perché durante la premenopausa il ciclo va in tilt?
↑ topL’alterazione delle mestruazioni è una prima avvisaglia di un fisiologico calo di funzionalità delle ovaie e della produzione di ormoni femminili, che porteranno a un’assenza totale del ciclo. Durante la premenopausa, infatti, le ovaie smettono di portare a termine la maturazione dei follicoli, di conseguenza i livelli di estrogeni risultano irregolari e oscillanti e la ciclica produzione di progesterone tende a ridursi.
I motivi per cui il ciclo mestruale può “andare in tilt” durante la premenopausa riguardano dunque:
- fluttuazioni ormonali nelle concentrazioni di estrogeni e progesterone, che possono provocare irregolarità nel ciclo mestruale, con periodi più lunghi o più corti, mestruazioni più leggere o più abbondanti e, in alcuni casi, mancanza di mestruazioni
- anovulazione, ovvero il mancato rilascio mensile di un ovulo dall’ovaio, che può portare a cicli irregolari e a una produzione alterata di progesterone
- sensibilità dell’utero dovuta alle fluttuazioni degli estrogeni, con cambiamenti nei sintomi associati alle mestruazioni, come dolore o crampi
- invecchiamento ovarico: le ovaie diventano meno responsive agli stimoli ormonali, e questo può contribuire agli squilibri ormonali durante la premenopausa.
Come cambia il seno in premenopausa?
↑ topDurante la premenopausa, i cambiamenti ormonali possono influenzare anche il seno. Alcune donne possono notare un accrescimento della sue dimensioni. Le variazioni dei livelli di estrogeni, infatti, possono portare all’accumulo di liquidi e all’ingrossamento delle ghiandole mammarie, con un conseguente accrescimento di volume.
Inoltre, per gli stessi motivi, durante la premenopausa, è comune sperimentare dolore o sensibilità a livello delle mammelle. Il dolore al seno può variare da lieve a moderato e può essere percepito come una sensazione di tensione o di dolore acuto.
Cosa prendere in premenopausa?
↑ topDurante la premenopausa, sotto consiglio del proprio medico curante, è possibile assumere vitamine e integratori, quali:
- calcio
- vitamina D
- magnesio
- vitamina K
- zinco
- selenio
- vitamine C
- vitamina E
- vitamina B6.
Per quanto riguarda l’alimentazione è consigliabile inserire nella propria dieta:
- cibi ricchi di sostanze estrogeniche quali salvia, mango, papaia, borragine, legumi, orzo, pollo, vitello
- frutta che migliora la microcircolazione, come le fragole, i frutti di bosco, il melograno, l’ananas, il melone e i mandarini.
A causa della riduzione del metabolismo e dell’attività tiroidea è consigliabile cercare di mantenere uno stile di vita sano, aumentando l’attività fisica e seguendo una corretta alimentazione. È cruciale, in particolare, ridurre il quantitativo di nutrienti ricchi di zuccheri semplici, e aumentare invece il consumo di pesce.
Ma anche in questo caso è necessario che ogni donna si faccia seguire da un nutrizionista e dietologo di fiducia.
Cosa fare durante la menopausa? Rimedi e trattamenti
↑ topCome accennato precedentemente, i sintomi legati alla menopausa possono essere numerosi e differenti da donna a donna. Sono disponibili, tuttavia, una serie di terapie farmacologiche per contrastare gli effetti negativi che può portare con sé questa fase di passaggio.
Considerata la diversità di ogni donna, è importante che ognuna si confronti con il proprio medico di fiducia per comprendere quale sia la terapia più opportuna per ridurre la sintomatologia menopausale e per prevenire eventuali patologie.
Con l’inizio della menopausa, le possibilità terapeutiche variano dalla classica terapia ormonale sostitutiva (TOS), cioè la somministrazione per via orale o transcutanea (come gel o cerotti) di ormoni sintetici per sopperire al calo di estrogeni, ad altre terapie con meno effetti collaterali e meglio tollerate, come i nuovissimi ormoni bioidentici e la fitoterapia.
Gli ormoni bioidentici sono ormoni a tutti gli effetti, soltanto che simulano e sono identici chimicamente agli ormoni prodotti del nostro organismo. Le formulazioni sono diverse le une dalle altre e insieme ai dosaggi sono del tutto personalizzate, vengono prodotti in farmacia dietro prescrizione e presentazione di una ricetta medica personalizzata non ripetibile.
Attualmente sono molto usati anche i fitoestrogeni, cioè sostanze derivate dalla soia che simulano gli effetti degli estrogeni. Non tutte le donne rispondono, però, adeguatamente alla terapia, poiché l’assorbimento dei fitoestrogeni è legato a diversi fattori.
In caso di gravi disturbi dell’umore si può ricorrere alla terapia con gli inibitori della serotonina e ansiolitici: questa opzione terapeutica viene però valutata solo come extrema ratio.
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Quando fare il test della menopausa?
↑ topIl test della menopausa consiste in un insieme di esami del sangue (o delle urine) ormonali che permette di capire se i sintomi che presenta una paziente possano essere associabili a menopausa o meno.
È opportuno effettuare il test proprio nel momento in cui una donna inizia a presentare i primi sintomi correlati alla menopausa.
L’invito è a non trascurare eventuali disturbi e di rivolgersi a un medico che si interessi di menopausa, per cominciare una terapia adatta e su misura, ricordando che ogni donna è diversa dall’altra.