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Pubblicato inSalute

Fermenti lattici: a cosa servono?

I fermenti lattici sono microrganismi molto importanti. Svolgono un ruolo benefico per la salute del colon e dell’intero organismo in generale. Vediamo cosa sono, perché è importante assumerli e quali funzioni assolvono.

fermenti lattici

I fermenti lattici sono batteri coinvolti nei processi fermentativi del latte e svolgono un ruolo di fondamentale importanza per la salute dell’intestino e dell’organismo in generale.

Insieme alla dottoressa, Maria Francesca Jaboli, gastroenterologa del Santagostino, vediamo cosa sono, quali sono le loro specifiche funzioni, e perché sono importanti per il mantenimento di un buono stato di salute. 

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Cosa sono i fermenti lattici?

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Con il termine fermenti lattici si indicano alcuni ceppi di batteri in grado di metabolizzare il lattosio, e in generale, coinvolti nei processi fermentativi del latte. Nello specifico, si tratta di microorganismi capaci di convertire il lattosio in acido lattico, attraverso un processo noto come fermentazione lattica. 

Sono naturalmente presenti nell’intestino umano e sono fondamentali per il mantenimento della salute dell’organismo. Alcuni di questi conferiscono benefici alla salute dell’ospite, e svolgono importanti funzioni a livello digestivo e immunitario.

I fermenti lattici sono presenti in molti alimenti fermentati, come yogurt, kefir, crauti e possono essere assunti anche sotto forma di integratori alimentari.

Le principali tipologie di fermenti lattici appartengono ai generi Lactobacillus, Bifidobacterium e Streptococcus, ma anche ad altre specie come i Lactococcus e gli Enterococcus.

Differenza tra probiotici e prebiotici

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È possibile distinguere i fermenti lattici in probiotici e prebiotici. Entrambi i tipi sono utili per il benessere dell’intestino e per migliorare la digestione, ma hanno caratteristiche e funzioni differenti. L’azione sinergica di probiotici e prebiotici viene sfruttata negli alimenti simbiotici. 

Fermenti lattici probiotici

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I fermenti lattici probiotici sono organismi vivi, presenti naturalmente nell’intestino. La parola “probiotico” significa “a favore della vita”, dunque questi microrganismi benefici agiscono come supporto al microbiota intestinale, contribuendo a mantenere un equilibrio tra i batteri “buoni” e “cattivi” nell’intestino, garantendo in particolare:

  • Una migliore digestione
  • Una migliore funzionalità del colon
  • La difesa dall’aggressione di eventuali batteri
  • Un sistema immunitario funzionante
  • La produzione di nutrienti come le vitamine.

In particolare, i probiotici sono capaci di arrivare vivi fino all’intestino crasso e di aderire alle cellule della mucosa intestinale. In questo modo, possono contrastare la proliferazione degli agenti patogeni, togliendo loro nutrimento, occupando i possibili siti di adesione alle pareti intestinali, e producendo sostanze che ne inibiscono la riproduzione. 

Alcuni esempi di fermenti probiotici sono:

  • Lactobacillus casei
  • Lactobacillus acidophilus
  • Streptococcus Thermophilus
  • Bifidobacterium lactis.

Fermenti lattici prebiotici

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I prebiotici, al contrario dei probiotici, non sono organismi vivi: sono sostanze non digeribili che forniscono nutrimento ai batteri “buoni” nell’intestino, favorendone la crescita, la vitalità, l’attività e la proliferazione. I prebiotici sono solitamente costituiti da carboidrati come:

  • Inulina
  • Oligofruttosio 
  • Pectina
  • Alghe
  • Fibre alimentari
  • Cibi fermentati
  • Amidi resistenti.

Sono presenti, in particolare, in molti alimenti come frutta, verdura, cereali e legumi. I fermenti lattici prebiotici possono essere di supporto agli alimenti probiotici per migliorare la sopravvivenza dei fermenti lattici e fornire uno specifico substrato alla flora batterica dell’intestino. Sono, inoltre, integratori utili per migliorare la vitalità della flora batterica.

A cosa servono?

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Come già accennato, i fermenti lattici compongono una parte della flora batterica dell’intestino. La loro attività protettiva verso la flora batterica, infatti, ha tutta una serie di conseguenze positive per la salute dell’intero organismo.

Dal momento che sono in grado di resistere ai succhi gastrici, questi microrganismi riescono ad insediarsi dell’intestino, impedendo la proliferazione dei patogeni, e dando vita a una flora intestinale più sana ed equilibrata, fondamentale per la salute generale.

Le funzioni benefiche dei fermenti lattici sulla flora batterica consentono di mantenere l’intestino in buona salute, e di conseguenza, permettono di:

  • Proteggere dai patogeni
  • Riequilibrare le funzioni intestinali
  • Rafforzare le difese immunitarie
  • Contrastare gli effetti collaterali degli antibiotici
  • Produrre nutrienti (soprattutto vitamina K e vitamina B)
  • Favorire l’assorbimento dei minerali, come il calcio
  • Produrre molecole nutritive per le cellule della mucosa dell’intestino crasso, come acido acetico, butirrico e propionico.

I probiotici possono essere un valido supporto terapeutico in caso di disfunzioni dell’apparato digerente, come ad esempio in caso di colon irritabile. Sono in grado di avere un’influenza positiva su diverse condizioni patologiche, non solo quelle localizzate all’intestino, come ad esempio le sindromi infiammatorie intestinali e le allergie alimentari, ma anche su altri disturbi, come nel caso delle infezioni degli apparati urinario, ginecologico, dermatologico e respiratorio. Sembrano avere un ruolo positivo, inoltre, nella diminuzione dei livelli di colesterolo nel sangue e nell’aumentare il tono dell’umore

Quali sono le migliori tipologie?

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Esistono diversi batteri in grado di metabolizzare il lattosio, tuttavia, quelli che svolgono processi benefici per l’organismo sono pochi. 

In generale, i fermenti lattici migliori sono quelli che producono in misura maggiore acido lattico, e in minima parte altre sostanze. Si tratta soprattutto dei generi:

  • Lactobacillus
  • Pediococcus
  • Leuconostoc.

Inoltre, i fermenti lattici devono avere determinate proprietà di resistenza per essere in condizione di svolgere il loro effetto benefico sull’organismo, e in particolare devono resistere:

  • Alla barriera gastrica: i fermenti lattici devono essere capaci di resistere all’attacco degli acidi gastrici e arrivare vivi nell’intestino
  • Agli antibiotici: l’assunzione di questo tipo di farmaco provoca disbiosi. In questi casi, il supporto dei fermenti lattici è di fondamentale importanza. Per questo motivo è necessario che resistano all’azione del farmaco, per svolgere al meglio le loro funzioni
  • Alla temperatura: questa può influire sulla conservazione dei fermenti, per tanto quelli migliori non necessitano di particolari condizioni di conservazione, e possono essere portati con sé, quando necessario.

Quali sono i fermenti lattici più efficaci?

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Ci sono molti ceppi di batteri lattici che possono essere efficaci come probiotici, ma quelli più comunemente utilizzati sono:

  • Lactobacillus acidophilus: è uno dei ceppi di batteri lattici più studiati e utilizzati come probiotico ed è presente in molti alimenti fermentati. Può aiutare a migliorare la digestione, rinforzare il sistema immunitario e prevenire la diarrea associata ad antibiotici
  • Bifidobacterium bifidum: è presente soprattutto nell’intestino umano. Può aiutare a prevenire le infezioni batteriche intestinali, migliorare la digestione e rinforzare il sistema immunitario
  • Lactobacillus rhamnosus: può aiutare a prevenire e trattare le infezioni delle vie urinarie
  • Streptococcus thermophilus: può migliorare la digestione del lattosio e ridurre i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile
  • Lactobacillus plantarum: aiuta a ridurre l’infiammazione a carico dell’intestino e la sua funzionalità.

È importante notare che l’efficacia dei fermenti lattici come probiotici dipende sia dalla loro capacità di sopravvivere all’ambiente acido dello stomaco e di colonizzare l’intestino, sia dalla loro capacità di interagire con il microbiota intestinale esistente.

Inoltre, la loro efficacia può variare a seconda della persona e delle sue condizioni di salute, per cui è sempre importante consultare un medico o un nutrizionista prima di utilizzare fermenti lattici come integratori o come trattamento per patologie specifiche.

Quando si devono prendere i fermenti lattici? 

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Nell’intestino sono presenti centinaia di specie batteriche benefiche, il cui equilibrio è fondamentale per garantire una buona salute. In particolare, il corretto equilibrio della flora batterica intestinale è importante per:

Tuttavia, le condizioni di disbiosi, ovvero le alterazioni della flora intestinale, non sono eventi rari. Molti fattori, infatti, influiscono sulla salute dell’intestino, per i quali può essere necessaria un’integrazione a base di fermenti lattici, ad esempio:

Chi soffre cronicamente di determinate patologie, può valutare, dietro consulto medico, di assumere fermenti lattici, in particolare probiotici, in maniera costante, per mantenere in equilibrio il microbiota intestinale.

Quando non prendere i fermenti lattici? 

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L’assunzione di fermenti lattici appare priva di controindicazioni e risulta generalmente ben tollerata dalla maggior parte delle persone. Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui la loro assunzione potrebbe essere sconsigliata o richiedere la supervisione di un medico o di un nutrizionista. È il caso di:

  • Intolleranza al lattosio: le persone con intolleranza al lattosio possono avere difficoltà a digerire i fermenti lattici che contengono lattosio, come il latte fermentato e alcuni integratori alimentari. In questi casi, è necessario scegliere fermenti senza lattosio o cercare fonti alternative di probiotici
  • Allergie alimentari: le persone allergiche, ad esempio, alle proteine del latte o ai lieviti potrebbero dover evitare l’assunzione di alimenti fermentati o integratori alimentari che contengono questi ingredienti.
  • Gravidanza e allattamento: sebbene l’assunzione di fermenti lattici sia generalmente considerata sicura, durante la gravidanza e l’allattamento è sempre importante consultare un medico prima di utilizzarli come integratori.

In ogni caso, prima di iniziare una cura a base di fermenti lattici, è sempre importante consultare uno specialista, in quanto potrebbero esserci controindicazioni o interazioni con farmaci o altre terapie.

Quanto dura una cura di fermenti lattici? 

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La durata di una cura di fermenti lattici può variare a seconda della ragione per cui si sta assumendo il prodotto e della risposta individuale del corpo. Di norma un trattamento ha una durata di 1-2 settimane ma, in generale, l’assunzione di questi microrganismi può essere considerata come parte di uno stile di vita sano e può essere continuata a lungo termine, per mantenere l’equilibrio del microbiota intestinale e migliorare la salute dell’intestino.

Tuttavia, se si sta assumendo fermenti lattici come trattamento per una specifica patologia, la durata della cura può dipendere dalla gravità della patologia. In questi casi, è importante seguire le indicazioni del medico o del nutrizionista e monitorare gli eventuali cambiamenti nella salute e nei sintomi.

È importante scegliere prodotti di alta qualità e contenenti ceppi specifici di batteri lattici che siano stati clinicamente testati per la loro efficacia.

Quando assumerli?

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Affinché i fermenti lattici possano raggiungere rapidamente l’intestino e svolgere al meglio la loro azione, è consigliabile assumerli a stomaco vuoto o in lontananza dai pasti. Possono essere presi 1-2 volte al giorno, a seconda delle indicazioni riportate sulla confezione del prodotto o consigliate dal medico.

Cosa si può usare al posto dei fermenti lattici?

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In assenza di fermenti lattici, è possibile ristabilire la flora intestinale attraverso il consumo di alimenti fermentati che favoriscono il benessere intestinale. Tra gli alimenti probiotici e prebiotici troviamo:

  • banane, carciofi, crauti, cetrioli
  • Yogurt, kefir, ovvero cibi fermentati ricchi di batteri buoni. Lo yogurt deve essere naturale, senza zuccheri aggiunti
  • Formaggi freschi o a pasta molle (mozzarella, ricotta, brie, etc.)
  • Legumi e cereali integrali ricchi di fibre
  • Composti vegetali a base di soia, come miso o tempeh