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Pubblicato inSalute

Intestino, i consigli per fare la cacca senza problemi

Dalla posizione sul water all’alimentazione, passando per gli aspetti “psicologici”: come costruire un buon rapporto con il proprio intestino e fare la cacca regolarmente.

intestino fare la cacca

Fare la cacca. È imbarazzante parlarne, eppure è un’attività che ci coinvolge quasi quotidianamente. Si tratta del nostro modo di “andare in bagno”, detto in modo più tecnico, delle “abitudini dell’alvo” Innanzitutto, sfatiamo il mito che esista una regola cui tutti dobbiamo sottostare.

Ognuno di noi ha caratteristiche fisiche, psicologiche, di abitudine di vita e lavoro, situazioni familiari che condizionano il suo modo di scaricare l’intestino. Ognuna di esse, a sua volta, rende personale il rapporto con il modo di andare in bagno.

Il nostro corpo è in grado di regolarsi bene se si trova in condizioni che lo permettano. In particolare, il nostro intestino ha una sua regola interna per cui spontaneamente si muove facilitando la fuoriuscita delle feci. Queste sono composte dagli scarti alimentari che non utilizziamo, ma anche dai prodotti di tutti i batteri che convivono con noi. La flora batterica ci aiuta nella digestione e nell’assorbimento di determinate sostanze, nella stimolazione del nostro sistema immunitario e nella produzione di vitamine a noi indispensabili.

Il nostro compito pertanto è solo quello di favorire questo spontaneo movimento dell’intestino.

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Come fare la cacca regolarmente?

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Ecco allora alcuni pratici consigli per fare la cacca con regolarità, e per cercare di andare in bagno tutti i giorni, o quasi.

Imparate a conoscervi

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Alcuni sentono spontaneamente lo stimolo, ma per condizioni di vita sono costretti a trattenerlo. Altri lo devono indurre dopo lunghe sedute, alcuni si scaricano senza sforzo, altri spingendo con tutta la forza che hanno in corpo.

Nelle donne, inoltre, le varie fasi del ciclo mestruale inducono modi diversi di andare di corpo. Solitamente la stitichezza caratterizza il periodo pre-ciclo e una maggiore facilità all’evacuazione quello che occorre durante il ciclo. Questo è assolutamente normale ed è dovuto alle alterazioni ormonali proprie del ciclo mestruale.

Per prima cosa perciò individuate come andate in bagno. Questo di sicuro vi aiuterà a trovare, nelle indicazioni che seguono, preziosi aiuti.

Rispettate la vostra vita

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Non stravolgete la vostra routine per andare in bagno. Non esiste, infatti, una “regola” per andare in bagno. Si considera tendenzialmente normale evacuare almeno 3 volte alla settimana e non più di 3 volte al giorno.

Ognuno di noi ha ritmi, stili di vita e condizioni che determinano inevitabilmente la nostra giornata. Gli orari di lavoro, gli spostamenti in auto o mezzi, il numero di bagni in casa, figli o parenti conviventi, attività sportiva. Sono tutti aspetti che possono condizionare la regolarità del nostro intestino.

È necessario trovare un momento nella giornata in cui si possa andare in bagno con tranquillità, senza essere disturbati e senza avere fretta, meglio se alla stessa ora. Per individuare questo momento provate a favorire lo spontaneo movimento intestinale. Cercate, quindi, di assecondarlo dopo i pasti (per esempio dopo cena o dopo colazione) o dopo l’assunzione di bevande stimolanti come il caffè. In alternativa potreste pensare ad un momento in cui lasciarvi alle spalle lo stress lavorativo e rilassarvi un po’ (ad esempio al rientro dal lavoro).

Provate posizioni diverse per fare la cacca

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Se avete difficoltà ad espellere le feci, può essere che la posizione sul WC (innaturale per il nostro corpo) non vi aiuti. Stare seduti sul water fa sì che l’intestino retto si pieghi e non faciliti quindi l’apertura dello sfintere anale. Quali sono le posizioni più indicate? Provate a mettere uno sgabellino sotto i piedi e a piegarvi in avanti o ad accovacciarvi sulla tazza come fareste in un bagno “alla turca”. Assumendo una posizione a “squat” eserciterete una minore pressione sul retto e il transito intestinale sarà più semplice.

Bevete tanto

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Non è vero che mangiando poco ci si scarica poco né che mangiando tanta frutta e verdura ci si scarica tanto. Le feci sono formate anche dai batteri e dalle secrezioni intestinali non solo dagli scarti alimentari. Per questo motivo, nella maggior parte dei casi, non dipendono dalla quantità di cibo introdotto.

Un discorso diverso, invece, va fatto per le abitudini alimentari e la qualità della propria dieta. Avere feci morbide e voluminose tanto da indurre una scarica cosiddetta “soddisfacente” è possibile.

Come? Introducendo un quantitativo idoneo di acqua e con una dieta ricca di fibre solubili (contenute in parte in frutta e verdura). Se l’idratazione è fondamentale per facilitare l’evacuazione, per il contenuto di fibre (frutta, verdura, cereali integrali) non bisogna esagerare. L’eccesso di queste ultime, infatti, induce fermentazione e gonfiore addominale che a loro volta “paralizzano” l’intestino. Questo rende più difficile andare in bagno in modo corretto in chi è più stitico o in chi è più predisposto favorendo la comparsa di diarrea.

Fate una moderata attività fisica

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Il movimento fisico facilita il movimento dell’intestino ed è quindi fondamentale per combattere la stitichezza. Senza esagerare (è sufficiente una camminata al giorno) l’attività fisica oltre a indurre fisiologicamente il movimento dell’intestino migliora l’umore e il senso di benessere. Anche fare la cacca, di conseguenza, non sarà più una vera e propria fonte di stress.

Evitate che diventi un’ossessione

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Soprattutto ricordate che il vostro intestino non è contro di voi. Evitate di concentrare la vostra attenzione su questa attività che è fisiologica come il battere del vostro cuore o il vostro respiro. Andare in bagno non deve diventare né un’ossessione né il vostro pensiero dominante.

Consultate uno specialista

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Infine, se con i suggerimenti indicati restasse un problema scaricarsi con regolarità e in modo soddisfacente, è necessario per voi rivolgervi a uno specialista gastroenterologo. Il consulto potrebbe essere, infatti, utile a individuare eventuali esami di approfondimento e l’aiuto farmacologico più appropriato. Il rischio, in caso contrario, è quello di fare un uso improprio di lassativi “da banco”. Questi possono alla lunga avere l’effetto collaterale di peggiorare drasticamente la vostra condizione o mascherare la presenza di gravi patologie.

Qual è l’orario migliore per andare in bagno?

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L’orario migliore per andare in bagno è circa 30 minuti dopo essersi svegliati al mattino, piuttosto che appena svegli. Questa constatazione si basa sul funzionamento del nostro corpo durante il sonno. Durante la notte, infatti, il colon e l’intestino sono al lavoro per processare il cibo consumato il giorno precedente.

Questo processo di digestione continua mentre siamo nel sonno profondo. Al risveglio, le nostre viscere sono pronte a eliminare i rifiuti prodotti dalla digestione del cibo del giorno prima.

Il motivo fisiologico dietro la tempistica dei 30 minuti è legato al ritmo circadiano del corpo e alla cosiddetta motilità gastrocolica, un aumento dell’attività del colon seguito all’ingestione di cibo, che in questo caso è stimolata dal risveglio e dalla prima colazione.

Fare la cacca subito dopo avere mangiato fa bene?

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Evacuare subito dopo un pasto può non essere un segno di buona salute. Se si verifica regolarmente, potrebbe essere un sintomo di un problema sottostante e potrebbe essere necessario consultare un medico. Questo fenomeno ha nome riflesso gastrocolico, ed è una risposta naturale del colon a seguito dell’ingestione di cibo. Il riflesso gastrocolico può causare contrazioni nel colon che spingono il cibo digerito verso il retto, appunto per la defecazione.

Le feci espulse subito dopo un pasto non sono generalmente quelle del cibo che abbiamo appena ingerito, perché servono tra le 6 e le otto ore affinché il cibo passi per lo stomaco e l’intestino crasso. Se quindi avvertiamo la necessità di andare in bagno immediatamente dopo aver mangiato, è più probabile che stiamo eliminando il cibo consumato 1 o 2 giorni prima.

Le cause comuni di un riflesso gastrocolico eccessivamente attivo includono:

Come capire se l’intestino è pieno di feci?

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Per capire se l’intestino è pieno di feci, ci sono diversi segnali e sintomi a cui prestare attenzione. La coprostasi, che è l’accumulo di feci nell’intestino, può manifestarsi con sintomi quali:

  • incapacità a defecare, che può dipendere dalla stitichezza e dalle conseguenze del prolungato ristagno delle feci a livello intestinale
  • incontinenza fecale, che consiste nella perdita involontaria di feci, spesso liquide, a causa della coprostasi
  • feci dure, secche e compatte, che complicano l’evacuazione
  • distensione e gonfiore addominali, che possono essere sintomi di allarme
  • vomito, sanguinamento, perdita di peso e comparsa improvvisa della stipsi in un intestino generalmente regolare. Anche questi sono sintomi cui prestare assoluta attenzione.

Come possono presentarsi le feci?

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Le feci possono presentarsi in diversi modi, e il loro aspetto può essere interpretato come un segnale:

  • a pezzetti, aspetto che indica un malassorbimento temporaneo
  • a palline, possibile segnale di un consumo di fibre e di liquidi insufficiente
  • bianca o chiara, in possibile correlazione con consumo consistente di alimenti di colore chiaro. Patate o riso, ad esempio. Ma può anche dipendere da un accelerato transito intestinale, come accade durante la diarrea o nelle sindromi di malassorbimento
  • nere, che richiedono approfondimento, perché possono dipendere non solo dal colore degli alimenti ingeriti, ma anche dal sanguinamento all’interno del tratto gastro-intestinale superiore.

Come sbloccare il tappo di feci da soli?

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In caso di fecaloma, questo infatti è il termine medico per l’espressione tappo di feci, potete ricorrere a diverse strategie anche in autonomia. La prima possibile soluzione data dai clisteri e dalle supposte, ad esempio di glicerina.

Un altro modo per ammorbidire la massa fecale e idratarsi attraverso abbondante acqua. Anche per facilitare il transito intestinale. Come già indicato, potete integrare una maggiore quantità di fibre nella vostra alimentazione, cereali integrali, verdura e frutta, così da favorire la motilità intestinale.

Tra i prodotti da banco, può essere indicato il magnesio, che rientra tra i cosiddetti lassativi salini. Il magnesio infatti è in grado di attrarre liquidi del colon, permettendo così di rendere morbidi le feci e facilitare la loro espulsione.

Come rilassare l’ano per andare in bagno?

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Per rilassare l’ano prima di andare in bagno, potete provare alcuni semplici metodi. Concentratevi sulla respirazione profonda, focalizzando i muscoli sfinterici. Inspirate lentamente per circa 4 secondi e poi espirate lentamente per altri 4 secondi, concentrandovi su come si sentono i muscoli sfinterici. Lasciate che i muscoli dello sfintere si rilassino, insieme agli altri muscoli del corpo

Potete respirare in questo modo anche seduti sul water, con i piedi poggiati su uno sgabello, le ginocchia leggermente alzate e la schiena dritta. Questa posizione ergonomica, come è stato in parte già detto, favorisce il rilassamento dell’ano e può facilitare l’evacuazione.

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Quanto tempo si può stare senza fare la cacca?

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La stitichezza, nota tecnicamente come stipsi, è la difficoltà ad espletare le proprie evacuazioni. Di norma, una regolare attività intestinale prevede che si vada di corpo da un minimo di tre volte alla settimana a un massimo di non più di tre volte al giorno.

Quando non si rientra in questi intervalli di tempo, è possibile che si soffra di stipsi funzionale. La stitichezza può essere:

  • acuta, nel caso in cui i disturbi dell’attività intestinale perdurino per un periodo inferiore a sei mesi
  • cronica, nell’eventualità che abbiano una durata superiore ai sei mesi

Per capire se si soffre di stitichezza, oltre alla frequenza dell’evacuazione, è sufficiente prestare attenzione ad alcuni sintomi ben precisi:

  • sensazione di non sentirsi completamente svuotati dopo che si va di corpo
  • feci dure
  • difficoltà e sforzo eccessivo nella defecazione
  • sensazione di blocco o ostruzione a livello anale.