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Pubblicato inSalute

La dieta FODMAP, cos’è e quando è indicata

La dieta FODMAP è un particolare protocollo dietetico caratterizzato dall’eliminazione di alcuni alimenti fermentabili.

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La dieta FODMAP è un particolare regime alimentare caratterizzato da un basso contenuto di alimenti fermentabili. Si tratta di una dieta ideata per contrastare alcuni disturbi gastrointestinali, in particolare la sindrome dell’intestino irritabile.

Insieme alla dottoressa Maria Francesca Jaboli, gastroenterologa del Santagostino, vediamo in cosa consiste, a cosa serve e quali benefici procura.

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Dieta FODMAP: cos’è?

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La dieta FODMAP, o più correttamente Low-FODMAPs Diet, è un sistema nutrizionale che si basa sulla limitazione dei fattori dietetici maggiormente responsabili della sindrome dell’intestino irritabile. La dicitura low-FODMAPs diet può essere tradotta come “dieta a basso contenuto di FODMAP”.

I FODMAP sono, in parole più semplici, alimenti che fermentano, e più precisamente sono oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili (in inglese: Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides And Polyols, da cui l’acronimo).

Tra questi troviamo:

  • Fruttosio e polioli, contenuti in molti frutti
  • Fruttani e galattani, contenuti in frumento, segale e legumi
  • Lattosio, che si trova nel latte nei suoi derivati. 

Si tratta di carboidrati a catena corta che vengono scarsamente assorbiti dall’intestino tenue. Da qui, passano quindi nell’intestino crasso, dove comincia il processo di fermentazione batterica. Inoltre, queste sostanze tendono a trattenere o richiamare acqua dalla mucosa intestinale. Proprio la loro sovra fermentazione è responsabile di alcuni sintomi gastrointestinali, come gonfiore, diarrea e dolore addominale

È importante ricordare che normalmente i FODMAP svolgono importanti funzioni nutrizionali, come quella di nutrire la flora batterica e di produrre energia.

Dunque, di per sé, non sono alimenti dannosi. I disturbi che provocano dipendono dalla soglia di tolleranza soggettiva, che in alcuni soggetti, soprattutto quelli con sindrome dell’intestino irritabile, è molto più bassa rispetto alla norma. 

In che cosa consiste la dieta FODMAP?

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Dunque, la dieta FODMAP consiste nell’eliminazione temporanea dei suddetti alimenti fermentabili, seguita da una fase di reintroduzione controllata al fine di identificare quelli responsabili dei disturbi gastrointestinali. 

È necessario che la dieta sia prescritta e monitorata da un medico o un dietista qualificato, evitando nel modo più assoluto il fai-da-te, dal momento che lo scopo è rilevare se l’eliminazione di un dato alimento abbia avuto effetti o meno sull’organismo.

La dieta si articola, dunque, in tre passaggi principali:

  • Eliminazione dei FODMAP
  • Loro reintroduzione
  • Personalizzazione.

Sotto la supervisione di un professionista, i cibi che contengono FODMAP vengono eliminati o ridotti per circa 6-8 settimane, in attesa di un miglioramento dei sintomi. Dopo questo periodo si dovrebbe assistere a un miglioramento del quadro clinico per cui si reintegrano, in un tempo di 2 mesi, i cibi eliminati uno per volta, ad un ritmo di uno a settimana, tenendo un diario alimentare per determinare a quale FODMAP si è sensibili.

Una volta individuati gli alimenti che scatenano i sintomi digestivi, è possibile ideare una dieta personalizzata per ciascun paziente, caratterizzata da un basso contenuto solo degli specifici FODMAP che fanno male. 

La dieta, infatti, varia da persona a persona, essendo strettamente legata non solo alla soggettività, ma anche ad alcuni fattori extra dietetici, come quelli emotivi, ambientali e comportamentali.

È importante sottolineare che questo tipo di regime nutrizionale è molto restrittivo e difficile da seguire. Inoltre, dal momento che vengono eliminati cibi dalle importanti proprietà nutrizionali, deve durare per brevi periodi, in modo che il microbiota intestinale non venga alterato, e non si riduca l’apporto di fibre e nutrienti. Inoltre, la dieta deve essere giustificata da una patologia o condizione sintomatica a carico dall’intestino.

A cosa serve?

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La dieta FODMAP è utile in particolare in caso di sindrome dell’intestino irritabile, e più in generale in presenza di sintomi gastrointestinali come:

Secondo uno studio pubblicato su Gastroenterology, circa 3 persone con sindrome dell’intestino irritabile su 4 hanno dichiarato di aver avuto un sollievo dai sintomi, in seguito a una dieta FODMAP.

Può essere altrettanto utile per contrastare:

 

La dieta, oltre a ridurre i sintomi digestivi, aiuta a migliorare la qualità della vita, evitando l’assunzione di farmaci. 

Quali sono i cibi che contengono FODMAP? 

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Come abbiamo detto, tra i FODMAP figurano:

Ecco una lista di alimenti ricchi di FODMAP:

  • Verdure: aglio, cipolla, carciofi, asparagi, aglio, cipolla, porro, scalogno, cavoli, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles, finocchi, funghi
  • Frutta: mele, pere, fichi, prugne, ciliegie, pesche, albicocche, avocado, angurie, susine, mango, cachi, cocomero, melograno, pompelmo
  • Frutta disidratata e succhi di frutta
  • Semi oleosi: mandorle, nocciole, pistacchi e anacardi
  • Cereali: frumento, orzo, segale
  • Legumi: fagioli, soia, lenticchie, ceci, fagioli, piselli, fave
  • Latte e derivati freschi come yogurt, formaggi a pasta molle, burro, creme e gelati
  • Zucchero, miele e dolcificanti: agave, sciroppo di glucosio-fruttosio (presente in molte bevande gassate), fruttosio, succhi di frutta e concentrati di frutta, melassa, sciroppo d’acero e cibi che li contengono, come ad esempio il chewing gum
  • Concentrato/conserva di pomodoro.

Quali sono i cibi poveri di FODMAP?

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Alcuni alimenti invece presentano bassi contenuti di FODMAP, per esempio:

  • Latti vegetali: mandorla, cocco, riso e soia
  • Frutti: banana, fragola, uva, melone, kiwi, mirtillo, lampone, limone, arancia, mandarino, pompelmo, lime
  • Verdure: zucchine, fagiolini, carote, pomodori, sedano, peperone, melanzane, spinaci, lattuga, indivia, cetrioli, zucca
  • Patate
  • Cereali: avena, riso, quinoa.

Esempio di dieta FODMAP

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Premettendo che una dieta FODMAP deve essere realizzata da un professionista della salute, in base alle necessità specifiche e soggettive del singolo paziente, è possibile tracciare un esempio di menù che illustri questo tipo di regime alimentare.

A colazione gli alimenti che possono essere consumati sono, per esempio:

  • Caffè
  • Latte senza lattosio
  • Fette biscottate senza glutine
  • Biscotti senza glutine o di riso
  • Uova.

Invece, alcune alternative per il pranzo includono:

  • Primi piatti a base di: pasta di mais al pomodoro o con l’olio, pasta di riso con tonno, risotto alla zucca
  • Secondi piatti a base di: carni bianche o rosse, pesce
  • Contorni e frutta: spinaci, zucchine, carote, lattuga, arance, banane, kiwi

A cena è possibile optare per:

  • Primi piatti a base di: zuppa di verdure, gnocchi al pesto, riso in brodo, gallette di mais
  • Secondi piatti a base di: pesce, uova, carni bianche, prosciutto crudo, formaggi come il parmigiano reggiano
  • Contorni e frutta: patate, zucchine, ravanelli, arance, mirtilli, uva e rape e ravanelli (e in generale i frutti e verdure consentiti).

Ovviamente il menù sopra descritto ha un valore puramente esemplificativo: per strutturare una dieta FODMAP, come già detto, è necessario l’intervento di un professionista, e soprattutto una visita gastroenterologica che rilevi una patologia o un disturbo a carico dell’intestino che ne giustifichi l’introduzione.

La dieta FODMAP funziona?

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Secondo una review datata al 2017 e pubblicata sul British Medical Journal, fino all’80% dei soggetti che segue una dieta FODMAP ne trae benefici.

Uno studio randomizzato controllato pubblicato sul Journal of Gastroenterology and Hepatology ha dimostrato che i partecipanti che seguivano la dieta FODMAP per 6 settimane hanno riportato una significativa riduzione dei sintomi dell’IBS rispetto a quelli che seguivano una dieta normale. Inoltre, secondo un altro studio pubblicato sullo stesso giornale, la dieta FODMAP può aiutare a migliorare la qualità della vita dei pazienti con sindrome dell’intestino irritabile.

Tuttavia, il dibattito scientifico sulla dieta FODMAP e la sua efficacia non è ancora concluso, dal momento che invece altre ricerche hanno riportato risultati contrastanti a riguardo, facendo emergere incertezza riguardo alla sua validità a lungo termine e ai potenziali effetti collaterali. 

Questo tipo di dieta è particolarmente restrittiva, ed eliminando importanti nutrienti, deve essere fatta sotto stretta sorveglianza medica e per brevi periodi di tempo altrimenti si può instaurare uno squilibrio tra i batteri intestinali (disbiosi intestinale).