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Pubblicato inBenessere

Mandorle: benefici e proprietà

Le mandorle sono un seme oleoso capace di contribuire in molti modi al benessere del nostro organismo. Scopriamo quali sono i loro benefici, come mangiarle nelle giuste quantità e quali sono le controindicazioni al loro consumo

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Le mandorle hanno benefici e proprietà notevoli per il benessere del nostro corpo.

Grazie alla loro composizione nutrizionale, contribuiscono infatti a mantenere in equilibrio molteplici funzioni biologiche e riducono il rischio di insorgenza di alcune patologie.

Abbiamo parlato con la dott.ssa Sara Madonini, nutrizionista del Santagostino per saperne di più. 

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Cosa sono le mandorle?

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Le mandorle sono il seme commestibile del mandorlo (Prunus dulcis), un albero diffuso oggi in tutto il mondo. Dal punto di vista nutrizionale, le mandorle appartengono alla categoria della frutta secca a guscio.

Mandorle, proprietà per l’organismo

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Le mandorle sono un’ottima fonte di proteine vegetali, vitamine e minerali, e grassi “buoni”. Grazie alla presenza di queste sostanze nutritive, i loro benefici sono numerosi:

Quali sono i valori nutrizionali delle mandorle?

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100 gr di mandorle contengono:

Mandorle: benefici e proprietà

Quante mandorle si possono mangiare in un giorno?

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In generale, si consiglia di mangiarne non più di 30 grammi al giorno, vale a dire una manciata di circa 15-20 mandorle (a seconda delle dimensioni). Questa quantità è sufficiente per fornire al nostro organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno, senza eccedere con le calorie.

Per ridurre ulteriormente l’apporto calorico, si consiglia di preferire le mandorle non salate e non tostate, e di evitare le mandorle dolci.

Cosa succede se si mangiano troppe mandorle?

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Mangiarne le mandorle in quantità eccessiva può portare a un aumento di peso e a diversi effetti collaterali, tra cui:

  • Nausea
  • Gonfiore e dolori addominali, disturbi a livello gastrointestinale a causa dell’eccessiva assunzione di fibre
  • Irritazioni cutanee nei pazienti predisposti o allergici
  • Vertigini
  • Peggioramento di precedenti stati infiammatori, dovuto all’azione dell’acido arachidonico, un acido grasso che svolge un ruolo importante in alcuni processi metabolici, ma può risultare dannoso se presente in dosi elevate. Può stimolare infatti reazioni infiammatorie, dunque peggiorare la sintomatologia di patologie infiammatorie

Reazioni allergiche

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Tra gli effetti indesiderati indotti dalle mandorle vi sono poi le possibili reazioni allergiche, che si manifestano generalmente con i seguenti sintomi:

Contaminazione da aflatossine

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Un ulteriore rischio legato al consumo di mandorle riguarda la contaminazione da aflatossine, delle sostanze tossiche prodotte da alcuni microfunghi che possono svilupparsi durante la coltivazione e la raccolta di numerosi prodotti vegetali (oltre alle mandorle, altri semi oleosi come le arachidi, cereali come il mais, spezie, ecc.). Le aflatossine possono nuocere gravemente all’organismo umano, se consumate in grosse quantità: sono state classificate infatti come sostanze cancerogene, poiché correlate allo sviluppo del tumore al fegato.

Per questo, la loro presenza negli alimenti disponibili in commercio è ammessa solo entro dei limiti ben precisi, secondo quanto stabilito da un regolamento dell’Unione Europea.

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Intossicazione da amigdalina

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Infine, merita attenzione una particolare reazione da intossicazione che può essere associata al consumo smodato della mandorla amara. Quest’ultima è il seme prodotto dal Prunus amygdalus, una pianta dal caratteristico sapore amaro dovuto alla presenza di una sostanza chiamata amigdalina, che può generare acido cianidrico.

Se presente in grandi quantità, l’acido cianidrico può essere tossico per il corpo umano, causando:

Nei casi più gravi si può giungere anche alla morte.

Pertanto, in caso di sospetto avvelenamento, è importante richiedere immediatamente assistenza medica per scongiurare le conseguenze, anche gravi, che ne potrebbero derivare. Vale la pena ricordare, tuttavia, che per prevenire casi simili è sufficiente evitare il consumo di mandorle amare crude o non lavorate: la cottura e il trattamento annullano infatti la tossicità dell’amigdalina.