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Pubblicato inGenitori

Maschietto o femminuccia: come capire il sesso del bambino

Le teorie e i metodi casalinghi per decretare il sesso del nascituro sono moltissimi, ma l’unico metodo infallibile – perché scientifico – per capire se si aspetti un maschio o una femmina è sottoporsi a un test diagnostico

maschietto-femminuccia

Maschietto o femminuccia? Scoprire il sesso del bambino in arrivo è una delle emozioni più intense della gravidanza, un momento rivelatore che contribuisce a costruire l’identità del nascituro.

Ciascuna coppia può decidere di viverlo diversamente: alcuni futuri genitori preferiscono non conoscerlo e rimanere nell’incertezza fino al momento del parto, per conservare l’effetto sorpresa. Altri decidono invece di scoprirlo in anticipo, prima della nascita, per prepararsi al meglio all’arrivo del nuovo membro della famiglia. 

Oggi, rispetto al passato, le possibilità a disposizione delle future mamme e dei futuri papà per scoprire in modo scientifico il sesso del nascituro sono molto più numerose, grazie al progresso della medicina e delle biotecnologie. 

Con l’aiuto del dott. Rosalbino Mantuano, ginecologo del Santagostino, approfondiamo quali sono i metodi sicuri per determinare il sesso del feto e quali leggende e pratiche – seppur profondamente radicate nella cultura popolare – non hanno invece alcun fondamento scientifico. 

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Come capire se sei incinta di un maschio o femmina?

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Oggi i metodi scientifici per scoprire il sesso del feto sono notevolmente aumentati rispetto a quanto accadeva in passato. Fino a qualche anno fa il solo modo per stabilire con certezza se si trattasse di un maschio o di una femmina era sottoporsi a un’ecografia che mostrasse in modo chiaro gli organi genitali.

Con il progresso della medicina, le cose sono cambiate e attualmente, oltre all’ecografia morfologica, per capire se si aspetta un maschietto o una femminuccia sono disponibili anche l’amniocentesi, la villocentesi e il test del dna fetale nel sangue materno.

Villocentesi ed amniocentesi sono esami di diagnosi prenatale usati per escludere anomalie genetiche effettuati il primo intorno alla tredicesima settimana, il secondo tra la sedicesima e la diciottesima settimana di gestazione. Attraverso la puntura della parete addominale, consentono il prelievo di materiale di origine fetale per determinare l’assetto dei cromosomi. Permettono di identificare dunque anche i cromosomi fetali del sesso: XX per le femmine e XY per i maschi.

La ricerca di DNA fetale nel sangue materno consente invece, attraverso un esame del sangue della madre e sequenziando il dna fetale rilevato, di effettuare lo screening per alcune malattie genetiche e di definire il sesso del nascituro.

Accanto a questi test diagnostici, esistono tecniche tradizionali di discipline mediche alternative a quella occidentale, come per esempio la medicina cinese. Queste pratiche non possono considerarsi però effettive procedure scientifiche. Allo stesso modo, sono moltissime le credenze popolari che si presume possano predire il sesso del feto. Si tratta, tuttavia, di metodi privi di qualsiasi attendibilità scientifica, che piuttosto che predire il genere del feto lo indovinano, complice l’alta probabilità statistica (50%). 

Quali sono i metodi della nonna per capire se è maschio o femmina?

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I metodi della nonna utilizzati per decifrare il sesso del nascituro sono numerosi. Ecco alcuni tra i più comuni.

Forma della pancia

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Tra i modi più in voga nella tradizione popolare per conoscere se si aspetta un maschietto o una femminuccia vi è sicuramente l’osservazione della forma della pancia della mamma, che nasconderebbe un maschio se a punta e una femmina se tonda.

Naturalmente, si tratta di un’associazione senza fondamento. La conformazione della pancia ha poco a che vedere con il sesso del bambino. Dipende piuttosto dalla posizione assunta dal feto all’interno dell’utero, dal suo peso e dallo stadio della crescita, oltre che dalla struttura fisica della madre (legata al tono dei suoi muscoli addominali, al peso preso in gravidanza e, in generale, alla sua conformazione).

Prova del pendolino

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Un’altra pratica diffusa è la prova del pendolino, che consiste nel fare oscillare un ciondolo o la fede nuziale appartenente alla mamma sulla sua pancia. Lo spostamento del pendolo o dell’anello avanti e indietro starebbe a indicare un maschio, mentre un movimento circolare andrebbe ricondotto a una femmina.

Calendario lunare, calendario cinese e Maya 

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Altrettanto radicato nella cultura popolare è il mito secondo il quale è possibile conoscere il sesso del nascituro in base al calendario lunare. Una credenza che si può spiegare tenendo in considerazione il grande fascino esercitato dalla luna sull’essere umano e l’influenza che ha avuto in molti ambiti della sua esperienza. A ben vedere, l’influsso della luna sulla vita umana poggia su delle motivazioni obiettive: sull’effetto della forza di gravità. In quanto composti prevalentemente di acqua, infatti, siamo soggetti alle fasi lunari proprio come il mare, soggetto all’alta e alla bassa marea.

La gravidanza è scandita da fasi proprio come quelle lunari. Per questo, si ritiene che, se il concepimento avviene durante la fase da luna crescente a lunga piena, nasca una femmina; se avviene durante la fase da luna calante a luna nuova, nasca un maschio. Ancora una volta, mancano dati scientifici a sostegno di questa credenza.

Tra i metodi fai da te rientrano anche quelli basati sul calendario cinese o sul calendario Maya, che determinano il sesso del bebè in relazione all’età anagrafica della madre e al mese del concepimento.

Quali sono i sintomi di un maschietto? E di una femminuccia? 

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Quando hai tante nausee è maschio o femmina? E quando hai voglia di dolce (o di salato)?

I pronostici sul sesso del bambino sono legati anche ad alcuni sintomi caratteristici della gravidanza. Si tende, per esempio, ad associare la nausea a una più alta probabilità di aspettare una femmina. Questo perché alcuni studi sull’iperemesi gravidica, una condizione che provoca severa nausea e vomito durante la gestazione, sembrano evidenziare una maggiore insorgenza di questo disturbo nelle donne che aspettano una bambina. È possibile, tuttavia, incorrere in fastidiose nausee anche quando si è in attesa di un bambino: non vi è dunque una correlazione diretta con il sesso femminile del feto. 

E ancora, la voglia di cibi dolci andrebbe interpretata come un segno del sesso femminile del bebè, mentre quella di cibi salati come un’evidenza del sesso maschile. E si potrebbe andare avanti:

  • i battiti cardiaci del feto
  • la forma del viso
  • la temperatura dei piedi
  • il colore delle urine e dei capezzoli nella mamma
  • la velocità di crescita dei peli sulle gambe.

La lista delle manifestazioni fisiche in cui si cercano indizi del sesso del nascituro è lunga. Inutile dirlo, si tratta sempre di congetture che non possono dire nulla di fondato.

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Come fare per avere una femminuccia? E un maschietto?

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Scegliere il sesso del bebè prima di concepirlo è impossibile.

Così come provare ad aumentare le probabilità di avere un maschietto o, al contrario, una femminuccia. La genetica, del resto, è basata sul caso. Si sostiene che avere rapporti sessuali subito dopo l’ovulazione favorisca il concepimento di un maschio, e che invece averli nei giorni immediatamente precedenti all’ovulazione porti ad avere una femmina, ma non ci sono prove scientifiche a riguardo.

La sola stima che è possibile fare è un calcolo delle probabilità di concepire un maschietto o una femminuccia, andando ad analizzare l’albero genealogico del nascituro. Se, indagando la composizione delle famiglie dei due genitori, risultasse una prevalenza di maschi, potrebbe essere più semplice concepire un maschio e viceversa nel caso di una maggioranza di femmine.

Anche in questo caso, tuttavia, si tratta di ipotesi che possono essere facilmente ribaltate, perché, come si è detto, è il caso a guidare la genetica.