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Pubblicato inSalute

Non vedere bene da lontano: cause e trattamenti

Miopia, ipermetropia e astigmatismo sono difetti refrattivi comuni che possono influenzare la vista da lontano.

Non vedere bene da lontano

La vista offuscata a distanza è un disturbo comune che colpisce persone di tutte le età, dai bambini agli anziani.
Può essere causata da diverse condizioni, alcune delle quali, se non trattate tempestivamente, possono peggiorare e compromettere seriamente la vista.
Conoscere le cause e i trattamenti disponibili è il primo passo fondamentale per prendersi cura dei propri occhi.

In questo articolo, insieme alla dottoressa Fereshteh Khaki Sahneh, oculista del Santagostino, approfondiamo le cause di questo disturbo e scopriamo come trattarlo. 

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Perché ci vedo male da lontano?

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Non vedere bene da lontano è un problema quotidiano per molte persone e bisogna considerare le fasce d’età per individuarne le cause.

Le più comuni di questo difetto visivo sono sicuramente i difetti refrattivi quali miopia, ipermetropia e astigmatismo, presenti spesso nei pazienti molto giovani, a cui si aggiungono patologie oculari che interessano prevalentemente gli anziani quali, ad esempio, la cataratta, un disturbo a cui bisogna fare molta attenzione in quanto può determinare anche quadri gravi di una certa urgenza.

Come recuperare la vista da lontano?

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Per poter recuperare la vista da lontano viene eseguita una correzione ottica del difetto visivo, compensandolo tramite lenti correttive (a contatto o di occhiale), laser o tramite la chirurgia refrattiva (solo in caso di un difetto refrattivo stabile, in pazienti compatibili con la procedura). 

In caso di altre problematiche, oltre a quelle strettamente refrattive, come la cataratta, l’unica opzione è quella chirurgica.

Come si fa a capire se si è miopi?

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Sebbene la vista offuscata a distanza sia il sintomo principale e più evidente della miopia, esistono diversi altri campanelli d’allarme che possono indicare la presenza di questo difetto visivo.

Ecco alcuni dei principali sintomi da non ignorare:

  • visione sfocata notturna: difficoltà a mettere a fuoco in condizioni di scarsa illuminazione, come durante la guida notturna o al cinema.
  • Affaticamento oculare: sensazione di stanchezza, bruciore e arrossamento agli occhi, soprattutto dopo attività che richiedono una visione prolungata da lontano (come leggere o lavorare al computer).
  • Mal di testa frequenti: la miopia non corretta può causare tensione oculare che si traduce in fastidiosi mal di testa, soprattutto nella zona frontale e temporale.
  • Fotofobia: sensibilità eccessiva alla luce, con fastidio e dolore agli occhi in presenza di illuminazione intensa.
  • Chiusura o strizzamento degli occhi: un gesto che i miopi compiono frequentemente per cercare di migliorare la messa a fuoco degli oggetti lontani.

Una visita presso il medico oculista permette di identificare e confermare una possibile miopia e di quantificare il difetto. Questo risulta fondamentale soprattutto nei casi di pazienti in cui possono coesistere più difetti refrattivi (miopia + presbiopia) per impostare una correzione che possa essere la migliore per il paziente. 

La miopia tende infatti a svilupparsi durante l’infanzia e progredire con gli anni. Negli adulti oltre i 40 anni, la miopia può influenzare l’età di comparsa della presbiopia, ovvero la difficoltà di messa a fuoco da vicino che si verifica naturalmente con l’avanzare dell’età.
Sarà quindi l’oculista a definire l’esatto difetto refrattivo durante la visita.

Come si fa a capire se si sta perdendo la vista?

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La perdita della vista viene classicamente accusata dal paziente con la necessità di cambiare frequentemente correzione. Ma ricordiamo che la “quantità di vista”, il difetto refrattivo, non è l’unico parametro a cui prestare attenzione.

La perdita della vista può infatti anche riguardare la sua qualità (in termini di resa del colore o di illuminazione) così come possibili difetti del campo visivo (rilevanti soprattutto nelle patologie degenerative retiniche).