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Pubblicato inGenitori

Cos’è la gravidanza biochimica

La gravidanza biochimica, o aborto biochimico, è un tipo di aborto spontaneo che si verifica dopo poche settimane dal concepimento. Proprio per questo, spesso non viene identificato dalla donna, che non si accorge di essere rimasta incinta. Scopriamone di più.

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La gravidanza biochimica, o aborto biochimico, è un tipo di aborto spontaneo che si verifica molto precocemente.

Per questa ragione, può essere difficile da individuare e viene spesso scambiata per un semplice ritardo mestruale o per una mestruazione più copiosa del solito.

Ma in che modo avviene una gravidanza biochimica? Quali sono i sintomi per riconoscerla? E come occorre comportarsi in queste circostanze? Lo abbiamo chiesto al dott. Rosalbino Mantuano, ginecologo del Santagostino.

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Perché si parla di “gravidanza biochimica”?

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La denominazione “gravidanza biochimica” fa riferimento alla caratteristica peculiare di questa forma di gestazione, al fatto cioè che l’unico segno dell’avvenuto concepimento sia un fenomeno biochimico: l’inizio della produzione delle beta-HCG, o gonadotropina corionica umana, un ormone che viene rilasciato nell’organismo materno dopo l’impianto dell’ovulo fecondato.

La presenza delle beta-HCG fa sì che in una gravidanza biochimica il test di gravidanza risulti positivo. Ciò si traduce tuttavia in un paradosso, poiché l’embrione non è in grado di svilupparsi e la gestazione termina dopo breve tempo, con la comparsa di una perdita ematica genitale che pressappoco coincide con la data della mestruazione attesa. Un esame ecografico non rivelerà, infatti, la presenza dell’embrione, diversamente da quanto avviene in una gravidanza clinica, vale a dire regolare.

La mancanza di un riscontro ecografico sottolinea la natura biochimica del processo: la produzione dell’ormone beta-HCG correlato alla gestazione, senza il conseguente sviluppo embrionale. Questa circostanza non va confusa con ciò che accade nella gravidanza a localizzazione sconosciuta (PUL), dove la presenza di HCG nel sangue cresce lentamente ma progressivamente, senza la chiara localizzazione del sacco gestazionale in ecografia.

Perché succede la gravidanza biochimica?

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Le cause della gravidanza biochimica possono essere molteplici e non sono chiaramente verificabili, dal momento che i prodotti del concepimento vengono espulsi con le perdite mestruali.

Tra i fattori che possono concorrere a questo tipo di aborto precoce vi sono:

  • malformazioni dell’utero
  • anomalie genetiche dell’ovulo o dello spermatozoo
  • alterazioni a carico dell’embrione (difetti cromosomici o nell’impianto)
  • infezioni
  • stile di vita scorretto dei genitori (alcol, fumo, stress intenso)
  • malattie endocrino-metaboliche o autoimmuni

Quanto dura un aborto biochimico?

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L’aborto biochimico è un evento caratterizzato da una durata estremamente breve: si verifica entro le prime quattro-cinque settimane dal concepimento, e si distingue così per essere uno dei più precoci tra gli aborti spontanei.

Quante gravidanze biochimiche si possono avere?

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Non è possibile determinare con precisione quante gravidanze biochimiche si verifichino o si possano verificare, considerata la difficoltà di diagnosi. Alcuni studi hanno evidenziato che fino a tre gravidanze su quattro possono interrompersi senza che la donna si renda conto di essere incinta.

La gravidanza biochimica non sarebbe dunque un fenomeno raro, e può verificarsi sia in caso di concepimento naturale sia di procreazione medicalmente assistita.

Si tratta di una circostanza che va reputata come una delle possibilità fisiologiche del processo riproduttivo: non sempre una fecondazione ha come esito un impianto, né un avvenuto impianto assicura necessariamente il successivo sviluppo embrionale. 

Cosa ancor più importante, vale la pena sottolineare che una gravidanza biochimica non pregiudica la possibilità di future gravidanze.

Come ci si accorge di aver avuto una gravidanza biochimica?

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Come si è visto, non è semplice identificare i sintomi di una gravidanza biochimica, considerando che la gestazione si arresta in un breve lasso di tempo. In molti casi, la donna non si accorge affatto di essere incinta oppure pensa di aver avuto un semplice ritardo mestruale.

Le possibilità di rilevare un aborto biochimico sono maggiori nel caso di trattamenti per la fertilità, in cui la gravidanza viene seguita a livello medico fin dall’impianto dell’embrione nell’utero tramite il dosaggio precoce delle beta-HCG.

L’evento che più di tutti può segnalare una gravidanza biochimica è il ritardo delle mestruazioni, specialmente per le donne che hanno un ciclo mestruale estremamente regolare.

L’interruzione di una gravidanza biochimica può essere indicata anche da sintomi ulteriori come:

Alcune donne potrebbero persino sperimentare alcuni sintomi tipici della gravidanza, come nausea, stanchezza e sensibilità al seno. Tuttavia, è essenziale notare che queste manifestazioni possono essere aspecifiche e non sono certamente da considerare un indicatore definitivo di una gravidanza biochimica.

Come comportarsi in questi casi?

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A differenza di aborti che si verificano in fasi più avanzate della gestazione, la gravidanza biochimica non richiede interventi chirurgici come il raschiamento o l’assunzione di farmaci per favorire l’espulsione del tessuto fetale. La natura precoce dell’interruzione rende infatti queste procedure non necessarie, consentendo al corpo di gestire il processo in modo naturale, con l’arrivo delle successive mestruazioni.

Il solo accorgimento che è bene seguire è il monitoraggio dei valori di beta-HCG, per accertarsi che i livelli di questo ormone diminuiscano progressivamente e non vi sia il rischio di misconoscere una gravidanza extrauterina.

È fondamentale, inoltre, intervenire a supporto della donna che si è trovata a vivere la difficile esperienza di un’interruzione di gravidanza. Nonostante la mancanza di complicazioni fisiche, infatti, un aborto biochimico può avere un impatto psicologico significativo, specialmente per chi sta cercando di concepire. Rivolgersi a uno specialista della salute mentale può offrire un sostegno prezioso per elaborare le emozioni legate all’evento.

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Quanto bisogna aspettare prima di tentare nuovamente di concepire?

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In genere, è possibile riprendere i tentativi di concepimento già con l’arrivo del successivo ciclo mestruale. Tuttavia, consultare il ginecologo è sempre consigliato per ottenere indicazioni personalizzate.