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Pubblicato inGenitori

Cosa fare alla prima mestruazione?

La prima mestruazione è un evento fondamentale della fisiologia femminile, che segnala il regolare avanzamento dello sviluppo puberale. Come tale, va accolto con serenità e consapevolezza. Scopriamo come.

prime mestruazioni

La prima mestruazione, chiamata anche menarca, è un momento molto importante nella vita di ogni ragazza, un vero e proprio rito di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta. Che cosa cambia e come bisogna comportarsi? Scopriamolo con l’aiuto della dott.ssa Valentina La Pica, ginecologa del Santagostino

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Qual è l’età media in cui compare la prima mestruazione?

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La prima mestruazione si presenta generalmente intorno ai 12 anni e rappresenta un importante punto di arrivo del lungo percorso che si sviluppa tra gli 8 e i 13 anni: la pubertà.

Lo sviluppo puberale

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La pubertà è il periodo dello sviluppo durante il quale, a seguito di una serie di cambiamenti ormonali, si verificano delle modifiche nell’organismo sia dal punto di vista fisico che psico-emozionale. 

Il corpo femminile modifica la sua anatomia per prepararsi alla maturazione sessuale:

  • compaiono peli pubici e ascellari
  • aumentano le secrezioni odorose nel sudore
  • possono comparire acne e brufoli;
  • si sviluppa la ghiandola mammaria: si tratta del segno più eclatante dello sviluppo puberale, che precede di circa due anni la comparsa della prima mestruazione. Può capitare, ed è un evento assolutamente fisiologico, che le ghiandole mammarie inizino a svilupparsi in maniera asincrona e che quindi una appaia più grande dell’altra. Questa condizione si va a regolarizzare con il passare dei mesi fino a quando le mammelle raggiungeranno le loro dimensioni definitive;
  • compaiono le secrezioni vaginali.

A livello psichico, si affermano la ricerca della propria identità, il desiderio di indipendenza e la riflessione sul futuro e sul senso della vita. 

Quanto si cresce ancora dopo la prima mestruazione?

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Dal punto di vista medico, l’esordio della pubertà è caratterizzato da quello che viene definito growth spurt (“scatto di crescita“) e cioè un importante aumento dell’altezza, determinato da un incremento molto rapido della lunghezza delle estremità, accompagnato da una più lenta crescita della colonna vertebrale.

La rapida crescita che si innesca con l’avvio della pubertà subisce un netto rallentamento dopo l’arrivo della prima mestruazione, quindi intorno ai 12 o 13 anni, con un periodo-finestra di normalità che si estende dai 9 ai 16 anni. 

Successivamente per circa due anni la bambina continuerà ad aumentare in maniera abbastanza significativa la propria statura per poi assestarsi intorno a quelle che rimarranno le sue misure da adulta.

In questo periodo di crescita è molto importante una regolare attività fisica e un’alimentazione bilanciata e varia, con un adeguato apporto di calcio e di vitamine. Una giovane depone infatti in questa fase più della metà del picco di massa ossea che conserverà poi per tutta la vita. È dimostrato che, entro i 17 anni, circa il 90% della densità minerale ossea definitiva viene raggiunto dalle ragazze che adottano uno stile di vita sano.

Quali fattori possono influenzare la comparsa del menarca?

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Affinché si possa verificare la variazione ormonale responsabile della comparsa delle prime mestruazioni è necessario che la bambina abbia raggiunto un peso minimo di circa 46-47 kg. Inoltre, è stato studiato che le bambine molto piccole o molto grandi alla nascita hanno tendenzialmente un menarca più precoce rispetto alle coetanee nate con peso normale.

Tra i fattori che possono influenzare l’epoca di comparsa del menarca è sicuramente molto importante il BMI (indice di massa corporea). Una condizione di obesità tende ad anticipare la prima mestruazione, mentre condizioni di anoressia o estrema magrezza possono ritardarla.

È dunque fondamentale che la giovane affronti la pubertà in condizioni di peso ottimali, per non interferire con l’equilibrio ormonale e non anticipare eccessivamente la comparsa del menarca per un eccesso di massa grassa con conseguente rallentamento e arresto prematuro della crescita. 

Quali sono i sintomi del menarca?

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La prima mestruazione spesso si presenta senza essere preceduta da particolari sintomi e si manifesta semplicemente con un sanguinamento vaginale.

In alcune ragazze invece è presente fin da subito un dolore addomino-pelvico che precede o accompagna il sanguinamento. In presenza di cicli particolarmente abbondanti, inoltre, possono comparire astenia o irritabilità

Talvolta si manifestano anche i classici sintomi premestruali quali:

  • cefalea (mal di testa)
  • tensione al seno
  • stanchezza
  • desiderio di mangiare particolari alimenti quali cibi dolci o ipercalorici.

La comparsa di una mestruazione non preceduta o accompagnata da alcun sintomo non è comunque da considerarsi patologica e anzi rappresenta la manifestazione più frequente del menarca.

Quanto dura il ciclo per la prima volta?

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La prima mestruazione non corrisponde quasi mai alla presenza di cicli ovarici ovulatori. L’equilibrio ormonale necessario per ottenere un’ovulazione adeguata può essere raggiunto anche dopo uno o due anni dalla comparsa dei primi cicli mestruali. Più tardivo è il menarca, più tardiva sarà la comparsa di cicli ovulatori, che possono iniziare anche a distanza di tre-quattro anni.

L’assenza di ovulazione fa sì che i primi cicli abbiano delle caratteristiche molto irregolari sia in termini di frequenza che di intensità e durata. Tra un ciclo e l’altro possono passare tra i 20 e i 45 giorni nei primi due-tre anni successivi al menarca, in condizioni di fisiologia con relativa immaturità dell’asse ormonale che regola la ciclicità mestruale.

Si possono avere cicli molto abbondanti, questo è dovuto al fatto che la carenza di ovulazione determina l’assenza della protezione ormonale sull’endometrio che – di norma – limita il sanguinamento mestruale. Questa tendenza emorragica, nei casi più significativi, può essere corretta con un’adeguata terapia. 

Una volta che l’equilibrio ormonale si è stabilito, anche la frequenza dei cicli e la loro intensità tendono nella maggior parte delle ragazze a regolarizzarsi senza necessità di trattamento.

Cosa fare quando ti viene il primo ciclo?

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Dopo la teoria un po’ di pratica: che cosa bisogna fare quando arriva la prima mestruazione? 

1. Non preoccuparti

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Il menarca è un evento naturale e molto positivo, significa che lo sviluppo sta procedendo in maniera regolare.

2. Visita medica? No grazie, anche se…

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La comparsa delle mestruazioni non rappresenta un evento patologico ma è un normale sviluppo della fisiologia femminile. Se non si è mai fatta una visita ginecologica, però, questa può essere una buona occasione per iniziare a conoscere la figura del ginecologo come alleato della salute femminile.  

3. Igiene, igiene, igiene!

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Nei tempi antichi si diceva che la donna con il ciclo non potesse lavarsi… niente di più sbagliato! Il ristagno di sangue mestruale può favorire un ambiente adatto alla proliferazione di germi e infezioni. È quindi fondamentale una quotidiana igiene intima con un detergente specifico per i giorni del ciclo, da usare una o due volte al giorno.

Tutte le volte che si desidera è inoltre possibile e consigliabile rinfrescarsi con acqua e cambiare l’assorbente ogni volta che si utilizzano i servizi. 

4. A ciascuno il suo

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È importante per ogni ragazza capire quale tipo di “dispositivo” igienico sia più adatto alle sue caratteristiche di flusso e alle sue esigenze quotidiane. Assorbenti esterni – preferibilmente anallergici in cotone –; assorbenti interni; slip mestruali… la scelta è vasta.

A questo proposito ricordiamo che anche le ragazze vergini possono utilizzare assorbenti interni, fermo restando che non siano causa di disagio fisico o psicologico e non provochino dolore o difficoltà nell’applicazione o rimozione.

Il foro vaginale da cui viene espulso il sangue vaginale permette infatti di inserire e rimuovere eventuali tamponi a tutte quelle ragazze che lo desiderino per comodità, per praticare attività sportiva oppure per andare al mare o in piscina liberamente.

5. Diario

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È buona abitudine fin dall’inizio la creazione di un diario mestruale, in forma cartacea o in forma digitale anche sul cellulare. L’importante è che ciascuna ragazza impari con costanza ad annotare la data di inizio e fine di ciascuna mestruazione. Così facendo, sarà possibile rendersi conto della regolarità dei cicli e della loro durata.

Se le mestruazioni sono precedute da qualche giorno di piccole macchie rosse definite spotting premestruale (evento del tutto normale), andrà annotato il giorno di comparsa del flusso mestruale abbondante.

6. Precauzione

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È importante rendere le giovani consapevoli del fatto che fin dalla prima mestruazione possono presentarsi dei cicli ovulatori, anche se, come si è detto, spesso questi iniziano in un secondo momento, quando l’attività ormonale si regolarizza.

Non potendo avere prova concreta di quando compaiano effettivamente cicli ovulatori e quindi fertili, è fondamentale chiarire che quando si inizierà a praticare attività sessuale bisognerà utilizzare sempre il preservativo per prevenire il contagio di malattie sessualmente trasmissibili e il rischio di gravidanze indesiderate.

Nelle giovanissime sono da preferire i metodi barriera (preservativo) proprio al fine di ottenere una doppia protezione da infezioni e gravidanze, da utilizzare per tutta la durata del rapporto e ad ogni rapporto. 

7. E se il ciclo non arriva?

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Una ragazza che abbia compiuto i 15-16 anni di età e non abbia mai avuto un ciclo mestruale dovrebbe essere indirizzata da un ginecologo ed endocrinologo per controllare che non siano presenti fattori patologici che abbiano impedito la comparsa del menarca e/o un adeguato sviluppo puberale.

Può capitare che dopo la comparsa in epoca regolare della prima mestruazione, si abbiano dei periodi più o meno lunghi di amenorrea, cioè di scomparsa del flusso mestruale, anche per parecchi mesi.

Nonostante anche questa sia una situazione comune che il più delle volte tende a risolversi da sola o con una regolazione dello stile di vita, può essere utile consultare lo specialista per verificare che non ci siano squilibri ormonali, variazioni di peso o stress che possano influenzare i cicli. Il ginecologo potrà dare alcuni consigli per cercare di ristabilire la situazione.

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8. Niente tabù

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Il ciclo mestruale non è una malattia e non deve essere fonte di disagio né tantomeno di dolore o sintomatologia invalidante. In caso di dubbi, paure o incertezze circa la normalità del ciclo mestruale è importante non avere timore di rivolgersi al ginecologo, che senza giudicare e nel completo rispetto dell’intimità della paziente saprà ascoltarla e consigliarla per raggiungere una condizione di benessere e serenità.

È importante che le ragazze imparino fin da subito a considerare il ciclo mestruale come un evento normale della vita e del funzionamento del nostro corpo, che non deve suscitare imbarazzo e vergogna.

Il ciclo non deve interferire con le normali attività quotidiane, quali studio, sport o attività sessuale. Qualora questo accadesse, è sempre utile fare riferimento agli specialisti del settore piuttosto che a fonti di dubbia attendibilità come il web o esperienze tramandate da terzi che, seppur in buona fede, potrebbero non inquadrare correttamente un eventuale problema o, al contrario, considerare anomalo qualcosa di normale.

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