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Pubblicato inSalute

Mangiare insetti fa bene? Alla scoperta dell’entomofagia 

Mangiare insetti è la nuova frontiera alimentare, in termini di sostenibilità e salute. Si tratta di un alimento sicuro e nutriente che può avere un impatto positivo per diversi motivi. Scopriamo quali.

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Mangiare insetti è diventato uno dei temi più interessanti e controversi nell’ambito dell’alimentazione e della sostenibilità. 

L’entomofagia, ovvero il consumo di insetti come parte integrante della dieta umana, ha catturato l’attenzione di nutrizionisti, medici, chef e ambientalisti di tutto il mondo. 

Questa pratica millenaria sta conoscendo una rinascita inaspettata, dal momento che la ricerca scientifica ne ha svelato i benefici nutrizionali e l’impatto ecologico positivo.

Tuttavia, in Italia, potrebbe ancora passare del tempo prima che prodotti come farine, pane, cracker, snack, biscotti o infusi a base di insetti diventino di uso comune. I ricercatori dell’Università di Bergamo hanno presentato i risultati dell’indagine «Insect food e consumatori» secondo cui 1 italiano su 3 sarebbe propenso ad acquistare il cosiddetto insect food. Sarebbe soprattutto la curiosità a spingere la maggior parte di loro. Ma mangiare insetti fa bene? Quali sono realmente i pro e i contro?

La dottoressa Maria Francesca Jaboli, gastroenterologa del Santagostino, chiarisce i dubbi più frequenti sul tema, illustrando pro e contro di questa nuova frontiera nutrizionale.

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Mangiare insetti fa bene? Alla scoperta dell’entomofagia 

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Nel mondo si contano circa 1 milione di specie di insetti, mentre conosciamo 50.000 specie di mammiferi. In termini di biomassa, sulla terra ci sono più insetti che uomini, quindi potremmo dire che ci troviamo su un pianeta di insetti e non di uomini!

Secondo una stima della FAO sono oltre 2 miliardi di persone che consumano abitualmente insetti come parte della loro dieta. È, inoltre, riduttivo credere che siano solo alcune popolazioni asiatiche e africane a mangiare insetti. 

In realtà, sebbene gli aspetti culturali influiscano notevolmente sulle scelte alimentari, anche gli noi occidentali mangiano insetti quasi ogni giorno. Gli insetti, infatti, entrano nella nostra catena alimentare perché si trovano nei raccolti e, di conseguenza,  processi di produzione di farine, pasta, salse di pomodoro, cereali e altri cibi preconfezionati. Si calcola, infatti, che ogni persona consumi inconsapevolmente fino a mezzo chilo di insetti in un anno. Anche alcuni aperitivi analcolici, dolciumi, gelati dal classico colore rosso potrebbero contenere un estratto di insetto, aggiunto solo col fine di colorare questi prodotti, come anche l’Alchermes, grazie a un piccolo insetto, la cocciniglia.

Recentemente, l’Unione Europea ha adottato un nuovo regolamento che apre le porte all’introduzione dell’Acheta domesticus, meglio noto come grillo, sul mercato europeo, soprattutto sotto forma di farina di grilli. Questo significa che il grillo domestico in forma di polvere, parzialmente sgrassato, è ora considerato un nuovo alimento sicuro e approvato all’interno dell’UE oltre al grillo essiccato, congelato e in polvere. 

Nonostante le opinioni contrastanti, è possibile dire che il consumo di insetti, rappresenti una scelta alimentare vantaggiosa sia da un punto di vista nutrizionale che dal punto di vista ambientale.

Quali insetti si possono mangiare?

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Secondo la FAO, sono più di 1900 le specie di insetti che vengono consumate nel mondo. Gli insetti usati più di frequente come cibo e in diverse forme che vanno dalle salse ai dolci, includono:

  • Coleotteri, come maggiolini e scarafaggi
  • Lepidotteri, ad esempio, bruchi
  • Imenotteri, come vespe, api, formiche.

Si consumano meno diffusamente:

  • Cavallette
  • Grilli
  • Locuste
  • Cicale
  • Termiti
  • Cocciniglie
  • Libellule
  • Mosche.

Gli insetti vengono generalmente raccolti in natura, ma sono nati anche i primi allevamenti.

Quali sono gli alimenti a base di insetti più comuni?

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L’EFSA è l’autorità preposta in Europa per garantire la sicurezza alimentare dei prodotti a base di insetti, riconosciuti con il termine di Novel Food e quelli più comuni sono:

  • Polvere di grillo e di larva della farina: sono tra le preparazioni più diffuse a base di insetti nell’alimentazione umana. Vengono utilizzate per preparare vari prodotti da forno, come pane, pasta, biscotti e barrette proteiche
  • Insetti al naturale: in molte parti del mondo, gli insetti vengono semplicemente arrostiti o essiccati e consumati come snack salati. Questa forma è popolare in molte culture, in particolare in Asia e Africa
  • Burger di insetti: alcuni ristoranti e produttori di alimenti alternativi offrono hamburger a base di insetti, che possono essere realizzati utilizzando ad esempio polvere di grillo
  • Caramelle e cioccolatini a base di insetti: in alcuni casi, gli insetti vengono incorporati in dolci, caramelle o cioccolatini come ingredienti insoliti
  • Salse e condimenti: gli insetti possono essere utilizzati per preparare salse e condimenti, come il “powdered cricket salt” ottenuto dalla macinazione di grilli secchi per aggiungere sapore e proteine a piatti salati
  • Larve di farfalla da seta: in alcune parti dell’Asia, le larve della farfalla di seta sono un alimento comune e vengono spesso preparate in vari piatti, tra cui zuppe e stufati.

Perché mangiare insetti fa bene? Pro

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Il costante incremento della popolazione mondiale, che, secondo le stime, supererà i 10 miliardi nel 2050, impone una produzione maggiore di cibi e un aumento della produzione agricola, da impiegare sia per l’alimentazione umana che per quella degli animali d’allevamento. 

Gli insetti sono una fonte di proteine altamente nutritiva e salutare, che può avere effetti benefici sulla salute. Infatti, contengono meno grassi saturi e colesterolo rispetto ad altre fonti di proteine, come la carne. Inoltre, sono ricchi di vitamine e minerali, come la vitamina A, il ferro e lo zinco. 

La carne di insetto è paragonabile alla carne animale, ma con un impatto ambientale inferiore: gli insetti sono una fonte di cibo sostenibile e rispettosa dell’ambiente, in quanto richiedono meno acqua, cibo e spazio rispetto all’allevamento intensivo del bestiame e del pollame.  

Tuttavia, è importante considerare che gli insetti possono contenere anche sostanze allergeniche e tossine, quindi è necessario scegliere allevamenti sicuri e controllati, e non consumare insetti raccolti direttamente dai campi.

Vantaggi del consumo di insetti

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Nello specifico gli insetti:

  • In polvere o deidratati contengono mediamente il 50-60% di proteine, ovvero il doppio rispetto alla carne di manzo. Si tratta, precisamente, di proteine complete, costituite dai 9 aminoacidi essenziali 
  • Sono ricchi di vitamina A, vitamina B12 e ferro
  • Contengono meno colesterolo e grassi saturi rispetto alle altre carni 
  • Sono alimenti di alta qualità, ma purtroppo oggi hanno ancora un costo elevato, dovuto alla scarsità della materia prima. Nel tempo, si ipotizza, che aumentando i volumi, i costi si abbassino
  • Hanno un buon sapore
  • Sono una scelta sostenibile per il pianeta. 

Per quanto riguarda l’ecosostenibilità, in particolare, come accennato sopra, la loro produzione richiede risorse idriche molto inferiori rispetto all’allevamento della carne. Un grillo, ad esempio, ha bisogno dello 0,05% d’acqua di quella necessaria a un bovino per produrre la stessa quantità di proteine. Il consumo di acqua si stima non tanto per l’acqua che gli animali bevono negli allevamenti, quanto in base al consumo di mangime che occorre per convertire il substrato in biomassa. 

In altre parole, occorre meno mangime per produrre la stessa biomassa rispetto a vertebrati più grandi. Gli allevamenti d’insetti, inoltre, occupano meno suolo, richiedono meno energia e producono meno emissioni di gas serra: ricordiamo che le industrie del bestiame sono la seconda causa dell’inquinamento atmosferico globale.

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Quali sono gli svantaggi del mangiare insetti? Contro

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Mangiare insetti può comportare alcuni svantaggi, legati per esempio al rischio di allergie alimentari, contaminazione da pesticidi o al contenuto di sostanze tossiche e antinutritive. 

Allergie alimentari

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Alcune persone possono essere allergiche agli insetti o a particolari specie di insetti, il che può causare reazioni allergiche potenzialmente gravi, molto simili a quelle per i crostacei e gli acari della polvere. Per questo motivo, i prodotti a base di insetto devono riportare l’indicazione in etichetta secondo la quale il consumo di questi alimenti non è adatto a persone allergiche ad acari, molluschi e crostacei.

Contaminazione da pesticidi e inquinanti

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Gli insetti potrebbero accumulare pesticidi o inquinanti presenti nell’ambiente in cui sono cresciuti o raccolti. Ciò solleva preoccupazioni per la sicurezza alimentare, soprattutto se gli insetti vengono raccolti in aree inquinate. Per questo motivo, bisogna consumare solo insetti allevati in farm autorizzate, che utilizzano mangimi idonei e controllati.

Preparazione e conservazione scorretta

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La preparazione e la conservazione degli insetti devono essere eseguite correttamente per evitare problemi di sicurezza alimentare. L’igiene è fondamentale per ridurre il rischio di contaminazione chimica e microbiologica.

Tabù culturali

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In alcune culture, il consumo di insetti è associato a tabù o a percezioni negative, il che può rendere difficile l’accettazione di questa pratica alimentare.

Sostanze antinutritive e tossiche

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Gli insetti possono contenere alcune sostanze antinutritive e tossiche che impediscono o rendono più difficile l’assorbimento dei nutrienti. Ad esempio gli insetti possono contenere chitina, un carboidrato complesso che è anche una delle principali componenti dell’esoscheletro degli insetti. La chitina è una fibra che può non essere completamente digerita e che potrebbe, come tutte le altre fibre insolubili, interferire con l’assorbimento di alcuni micronutrienti. Altre sostanze antinutritive sono i fitati e gli ossalati, che riducono l’assorbimento di minerali come calcio, zinco, manganese, ferro e magnesio.