- Quali sono le cause dell’alitosi? E perché mi puzza l’alito anche se lavo i denti?
- Quali patologie provocano alitosi?
- Alitosi: cosa fare per combattere l’alito cattivo
- Cosa mangiare
- Cosa non mangiare
- Alitosi: cosa prendere? Trattamenti farmacologici
L’alitosi è una condizione caratterizzata dall’emissione di odore sgradevole dalla bocca. Una bocca non propriamente profumata può mettere in imbarazzo, con conseguenze soprattutto a livello sociale.
Si stima che l’alitosi colpisca circa il 25% delle persone. Ci sono una serie di possibili cause per l’alito cattivo, ma la stragrande maggioranza è riconducibile all’igiene orale.
Una igiene orale non corretta, infatti, è tra le cause più frequenti e determinanti dell’alito cattivo. I responsabili sono i residui di cibo, soprattutto nelle zone in cui sono in atto processi di carie.
Inoltre, una scarsa igiene orale consentirà alla placca di depositarsi sui denti, con conseguenti infiammazioni e sanguinamenti, che non faranno altro che peggiorare il problema dell’alitosi. Fra le cause anche il fumo gioca un ruolo molto importante. Ma vediamo in caso di alitosi, cosa fare e quali sono i rimedi più utili.
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Quali sono le cause dell’alitosi? E perché mi puzza l’alito anche se lavo i denti?
↑ topLe cause alla base dell’alitosi possono essere molteplici. Il più delle volte è l’immediata conseguenza dell’ingestione di particolari cibi, come: aglio, cipolla, o di una scarsa igiene orale. In alcuni casi, invece, l’alito cattivo non dipende dalla pulizia della bocca, ma può essere dovuta a patologie o disturbi del cavo orale. Esaminiamo nel dettaglio le principali cause alla base dell’alito cattivo.
Cibi, digestione e fumo
↑ topLa digestione del cibo in bocca e intorno ai denti può causare un aumento dei batteri e un cattivo odore. Anche mangiare determinati alimenti, come cipolle, aglio e spezie, può causare l’alitosi. Dopo la digestione, questi alimenti entrano nel flusso sanguigno, vengono trasportati ai polmoni e influenzano l’odore del respiro.
Il fumo, che provoca un odore sgradevole in bocca. Inoltre, i fumatori e i consumatori di tabacco per via orale hanno maggiori probabilità di avere malattie gengivali, un’altra fonte di alitosi.
Scarsa igiene orale
↑ topUna buona igiene orale è il primo rimedio contro l’alitosi, nella maggior parte dei casi. Se non si usa lo spazzolino e il filo interdentale ogni giorno, le particelle di cibo rimangono in bocca. La diretta conseguenza è un accumulo di placca batterica sulla superficie dei denti e negli spazi interdentali. I batteri decompongono i residui di cibo nel cavo orale, rilasciano gas dall’odore sgradevole, provocando alitosi.
Inoltre, la placca può irritare anche le gengive, e dare esito alla formazione di sacche piene di placca tra denti e gengive, provocando parodontite.
Anche le protesi che non vengono pulite regolarmente o che non si adattano correttamente possono ospitare particelle di cibo e batteri che causano cattivi odori.
Patologie e disturbi del cavo orale
↑ topTra le cause dell’alitosi rientrano le infezioni e lesioni del cavo orale, e le ferite dopo la chirurgia orale, come la rimozione dei denti, o come conseguenza di carie, malattie gengivali o ulcere della bocca. Anche le patologie del cavo orale possono produrre alito cattivo, per esempio:
- Parodontite
- Gengivite
- Carie
- Gengive infiammate
- Ascessi gengivali o dentali
- Pulpiti
- Denti rotti, devitalizzati o guasti.
Un’altra causa alla base di alito maleodorante può essere una condizione detta xerostomia, o più comunemente secchezza delle fauci, che comporta una ridotta produzione di saliva. La saliva, infatti, aiuta a pulire la bocca, rimuovendo le particelle che causano cattivi odori.
Questo si verifica naturalmente durante il sonno, portando al tipico cattivo alito mattutino e peggiora quando si dorme con la bocca aperta. La secchezza delle fauci cronica, invece, può essere causata da un problema alle ghiandole salivari e da alcune particolari malattie.
A volte l’alitosi può derivare da piccoli accumuli che si formano nelle tonsille (placche in gola), ricoperti da batteri che producono odori sgradevoli. Anche infezioni o infiammazioni croniche del naso, dei seni o della gola, responsabili del gocciolamento nasale, possono essere fra le cause.
Farmaci
↑ topAlcuni farmaci possono produrre indirettamente l’alitosi, contribuendo alla secchezza delle fauci. Altri, invece, possono essere metabolizzati nel corpo e rilasciare sostanze chimiche che possono essere trasportate nell’aria espirata. Tra i farmaci che possono dare esito ad alitosi figurano:
- Antibiotici
- Antidepressivi
- Diuretici
- Antipertensivi.
Quali patologie provocano alitosi?
↑ topOltre a uno stile di vita non regolare, che può portare a una minore attenzione verso una alimentazione sana e una corretta igiene orale, vi sono alcune malattie e disturbi metabolici che possono causare un odore caratteristico dell’alito a causa delle sostanze chimiche che producono. Fra queste troviamo le patologie a carico di:
- Cavo orale: come già detto, carie, ascessi, piorrea etc.
- Alte vie respiratorie, come sinusite e rinite
- Apparato respiratorio, come: ascesso polmonare
- Apparato digestivo: gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera
- Reni, come ad esempio una insufficienza renale
- Fegato.
Un’infezione delle alte vie respiratorie può essere associata a una produzione abbondante di muco, in cui si annidano i batteri responsabili dei cattivi odori, che vengono avvertiti ogni volta in cui si espelle l’aria.
Fra i disturbi metabolici, invece, la chetoacidosi diabetica, può portare a un tipico odore di acetone, dovuto all’accumulo di corpi chetonici nel sangue. A seconda del distretto coinvolto l’odore dell’alito avrà caratteristiche diverse che potranno aiutare a fare diagnosi differenziale.
Alitosi: cosa fare per combattere l’alito cattivo
↑ topIl metodo migliore per ridurre l’alitosi è una buona igiene orale. Ciò evita l’insorgenza di carie e riduce la probabilità di malattie gengivali. Una corretta igiene orale prevede di lavarsi i denti dopo aver mangiato, usando filo interdentale e scovolino, e di pulire anche la superficie della lingua con lo spazzolino.
Inoltre, è consigliabile rivolgersi al dentista per un controllo e una pulizia due volte l’anno, questi può consigliare un dentifricio o un collutorio antibatterico. In alternativa, se è presente una malattia gengivale, può essere necessaria una pulizia professionale per eliminare l’accumulo di batteri nelle tasche tra le gengive e i denti.
- Collutori con azione antisettica e coprente (ad esempio quelli alla menta)
- Smettere di fumare
- Evitare i cibi che possono peggiorare il problema (aglio, cipolla, caffè).
Cosa mangiare
↑ topEcco alcuni cibi e bevande che possono essere di grande utilità per contrastare l’alito cattivo:
- Acqua aiuta a eliminare dalla bocca i pezzetti di batteri del cibo di cui si nutrono e favorisce la produzione di saliva, un agente detergente costante che dissolve le sostanze puzzolenti nel cibo e nelle bevande.
- Gomma senza zucchero, che rimuove il cibo e le cellule morte da denti, gengive e lingua e favorisce la produzione di saliva.
- Frutta e verdura. Gli alimenti ricchi di vitamina C, come il peperone rosso e i broccoli, creano un ambiente inospitale per i batteri della bocca e, se consumati crudi, sono meccanicamente abrasivi e aiutano ad allentare le particelle di cibo intrappolate
- Yogurt senza zucchero con batteri probiotici, in particolare se forniscono ceppi di streptococchi e batteri lattobacilli, due volte al giorno per sei settimane riduce l’alitosi aiutando ad abbassare i livelli di composti solfuri che causano cattivi odori.
Vi sono anche prodotti naturali utili per ottenere un alito fresco la cui efficacia è soggettiva, quali limone, arancio amaro, menta, eucalipto, finocchio, anice.
Fitoterapia con frutti e piante aromatiche
↑ topLa fitoterapia può svolgere un ruolo decisivo nel trattamento e prevenzione dell’alitosi, soprattutto per quella di natura fisiologica. Alcuni rimedi a base di frutti e piante possono apportare notevoli benefici, per esempio:
- Avocado: dalle importanti proprietà digestive e diuretiche, e dall’alto contenuto di fibre, è indicato per l’alitosi dovuta ai disturbi gastrointestinali
- Collutori formulati con oli essenziali a base di limone, arancia amara e mandarino, disinfettanti e antibatterici, che possono avere un’azione disinfettante e antibatterica
- Collutori a base di sostanze dalle proprietà rinfrescanti e balsamiche come menta ed eucalipto
- Tisane digestive che stimolano le secrezioni salivari e biliari, a base di finocchio, anice, cumino dei prati.
- Piante aromatiche come prezzemolo, salvia e rosmarino.
Cosa non mangiare
↑ topIn caso di alitosi, è bene limitare o evitare il consumo di determinati alimenti, per esempio:
- I cibi eccessivamente speziati
- Aglio e cipolla
- Alimenti di difficile digestione, come cibi spazzatura, ricchi di grassi e sale, fritture e intingoli
- Latte e derivati: alcuni studi ritengono che il consumo di latte e latticini possa favorire l’alitosi dal momento che le proteine del latte sono molto apprezzate dai batteri
- Alimenti ricchi di tannini: vino, cacao e tè, che possono provocare secchezza delle fauci
- Alimenti che riducono la salivazione: cibi salati e ricchi di zuccheri.
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Alitosi: cosa prendere? Trattamenti farmacologici
↑ topLa cura dell’alitosi, come già detto, dipende dalla causa che l’ha provocata, dal momento che si tratta di un disturbo dovuto a una serie di fattori diversi. I trattamenti a base di farmaci, dunque, possono essere di diverso tipo, in base a ciò che ha causato l’alito cattivo.
Per l’alitosi dovuta a scarsa igiene orale, possono essere utili collutori e dentifrici a base di:
- Clorexidina
- Cetilpiridinio
- Biossido di cloro
- Bicarbonato e zinco.
Quando l’alito cattivo dipende dalla gastrite possono essere utilizzati:
- Farmaci antiacidi: magnesio, idrossido di alluminio
- Inibitori della pompa protonica: omeprazolo, pantoprazolo, lansoprazolo
- Protettori della mucosa gastrica.
Se l’alitosi è causata da ulcera peptica, infine, i farmaci più indicati includono soprattutto gli antagonisti dei recettori H2 dell’istamina: cimetidina, nizatidina.