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Pubblicato inSalute

​​Melograno: quali sono i benefici e le sue proprietà

Ricco di vitamina C e A, il melograno è un vero e proprio toccasana per la salute, che non può mancare nella dieta. Vediamo quali sono i suoi benefici, le proprietà e quali effetti ha sulla salute

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Il melograno è il frutto della Punica granatum, una specie che appartiene alle famiglie delle Lythraceae, è coltivato nella zona mediterranea, e in vaste zone dell’Asia (India, Iran, Caucaso).

Frutto versatile e dal gusto acidulo e dolce, ha molte proprietà benefiche per l’organismo, ideale da inserire nella dieta, dal momento che può vantare forti proprietà antiossidanti, ed è utile nella prevenzione delle patologie a carico dell’apparato cardio-vascolare, tumorali e neurodegenerative.

Insieme alla dottoressa Fiammetta Rimini, nutrizionista del Santagostino, vediamo quali sono le sue proprietà, e quali benefici apporta alla salute.

 

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Melograno: proprietà nutrizionali

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Il melograno appartiene al VI e VII gruppo fondamentale degli alimenti, rispettivamente, i gruppi dei cibi ricchi di vitamina A e dei cibi ricchi di vitamina C. Si tratta, dunque, di un frutto dalle forti proprietà antiossidanti, in grado di contrastare i danni prodotti alle cellule dai radicali liberi. 

I suoi arilli (la polpa rossa che circonda i semi bianchi) hanno un apporto calorico basso, dal momento che 100 grammi di prodotto contengono dalle 52 alle 60 calorie. È, inoltre, un alimento ricco d’acqua, che costituisce l’80% del suo peso, mentre il restante 20% è ripartito tra:

  • Zuccheri (13%)
  • Fibre (3 – 4%)
  • Proteine (1%)
  • Lipidi (0,5 – 1%).

I glucidi contenuti nel melograno sono semplici e solubili, costituiti prevalentemente da fruttosio. Il frutto, inoltre, è privo di colesterolo, lattosio, glutine e istamina. Al contrario, è fonte di diversi minerali, tra cui:

Sono presenti in tracce zinco, manganese e rame.

Melograno, benefici per l’organismo

Il melograno è una fonte importante di fibre solubili e insolubili, particolarmente utile per una buona digestione e per preservare la salute del microbiota intestinale, ma anche per ridurre il colesterolo. Grazie all’azione antiossidante delle vitamine e dei polifenoli (acido ellagico, punicalagina) contenute in esso, il frutto può essere utile per il rafforzamento delle difese immunitarie, della circolazione e nella protezione dai tumori e dalle patologie neurodegenerative.

Un suo consumo regolare è stato correlato a un effetto di contrasto nei confronti dell’iperplasia prostatica benigna.

Inoltre, gli ellagitannini presenti nel succo possono ridurre il rischio cardiovascolare, e sono in grado di contrastare l’invecchiamento cutaneo, grazie al ruolo dell’acido ellagico nell’impedire la degradazione del collagene.

Quando il frutto è maturo, sono presenti elevate quantità di fitoestrogeni, che possono alleviare gli effetti della menopausa, come sbalzi d’umore, caldane e calo della libido.

Melograno, benefici e proprietà: a cosa è utile?

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Il melograno è un frutto dai molteplici benefici per la salute, che si esplicano soprattutto, come già accennato, in una forte azione antiossidante assicurata dalle vitamine A e C.

La vitamina C favorisce il rafforzamento del sistema immunitario ed è essenziale per la sintesi del collagene; la vitamina A è necessaria per la funzione visiva e il differenziamento cellulare. In generale, il melograno, preso nella sua interezza – corteccia, fiori e frutto – è dotato di proprietà:

  • Antidiarroiche: la presenza di acido ellagico è utile per contrastare la diarrea
  • Vermifughe e antielmintiche: nella corteccia è contenuta una molecola alcaloidica che ha un effetto paralizzante nei confronti dei vermi, in particolare della tenia
  • Antiossidanti: contenute sia nel succo che nell’olio ricavato dai semi
  • Gastro-protettive: l’estratto di melograno sembra avere questa proprietà soprattutto nei confronti dei danni provocati dell’etanolo
  • Diuretiche, seppure molto blande.

Inoltre, il melograno è consigliato nelle diete di sportivi e atleti, e in generale in chi perde molti liquidi, essendo una buona fonte di acqua e potassio, quest’ultimo in particolare è un minerale alcalinizzante interessato nell’eccitabilità muscolare, ed è in grado di modulare la pressione sanguigna.

Come è meglio mangiare il melograno?

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Il melograno può essere consumato senza particolari accorgimenti, mangiando gli arilli contenuti sotto la scorza. Tuttavia, dal momento che la polpa intorno ai semi è scarsa, il consumo in forma di succo e spremuta è più diffuso e più pratico.

In generale, il frutto si presta alle più diverse preparazioni: è ottimo per arricchire insalate e primi piatti, come il risotto. Può essere impiegato come condimento su carni, pesce e formaggi, per esempio il salmone. Possono essere utilizzate anche scorza e fiori per preparare decotti, infusi e liquori.

Chi non deve mangiare il melograno?

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In generale, è possibile dire che il melograno è adatto a ogni tipo di regime alimentare, senza particolari controindicazioni. Fanno eccezione, tuttavia, le persone che soffrono di obesità: il consumo del melograno, infatti, pur avendo un ridotto apporto calorico, è da limitare, soprattutto in forma di succo o spremuta, nelle diete contro l’obesità. Fornendo soprattutto fruttosio, il melograno potrebbe essere controindicato in caso di diabete mellito di tipo 2 e ipertrigliceridemia.

L’eccesso di fruttosio, inoltre, può ostacolare lo smaltimento dell’acido urico, pertanto, è da assumere in proporzioni ragionevoli in caso di iperuricemia, ovvero quella condizione contraddistinta da un’elevata concentrazione sierica di acido urico.

Cosa succede se mangi i semi del melograno?

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Seppure l’ingestione dei semi bianchi circondati dalla polpa non comporti particolari problemi, è bene non mangiarne molti. I semi, infatti, sono una fonte estremamente ricca di fibre e, se assunti in eccesso, possono essere responsabili di disturbi digestivi.

 

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Quando non mangiare il melograno: controindicazioni

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Il melograno può interferire con l’azione di alcuni farmaci come:

  • Carbamazepina, un principio attivo dotato di attività anticonvulsivante, e utilizzato principalmente nel trattamento dell’epilessia, e di alcuni disturbi psichiatrici come le manie.
  • Farmaci metabolizzati dal citocromo
  • ACE inibitori
  • Ipertensivi
  • Rosuvastatina
  • Tolbutamide
  • Warfarin.