- Cosa sono le placche alla gola?
- Come mai vengono le placche alla gola?
- Con quali sintomi si manifestano le placche alla gola?
- Quanto tempo durano le placche alla gola?
- Quando preoccuparsi per le placche in gola?
- Come capire se le placche sono batteriche o virali?
- Come capire se si hanno le placche in gola?
- Cosa fare se si hanno le placche in gola?
- Cosa non mangiare con le placche alla gola?
Le placche in gola sono un disturbo con cui spesso capita di fare i conti, e indicano il più delle volte dei processi infettivi in corso a danno della mucosa del tratto terminale della bocca.
A soffrire maggiormente della formazione di placche sono i bambini e giovanissimi. Anche gli adulti possono esserne colpiti, in particolare coloro che hanno un sistema immunitario debilitato.
Come si riconoscono? Quali sono le cause e cosa prendere per gestirle al meglio? Facciamo chiarezza con il dottor Francesco Capuano, otorinolaringoiatra del Santagostino.
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Cosa sono le placche alla gola?
↑ topLe placche alla gola sono formazioni di colore bianco-grigio o giallastro sulla mucosa che riveste le tonsille, il palato molle, l’ugola e la porzione posteriore del cavo orale. La comparsa di placche è quasi sempre da correlare a una faringotonsillite, vale a dire un’infezione della faringe e delle tonsille, che può avere origine virale, batterica o fungina.
Alti livelli di stress riducono le difese immunitarie dell’organismo. Pertanto una faringotonsillite con placche può presentarsi più frequentemente durante un periodo di forte stress. Raramente e solo se presenti in soltanto una delle sottosedi del cavo orale, le placche in gola possono nascondere una patologia neoplastica maligna.
Come mai vengono le placche alla gola?
↑ topCome accennato, le placche alla gola possono derivare da diverse cause, principalmente infezioni batteriche, virali o fungine. Le infezioni batteriche più comuni includono:
- streptococco beta emolitico del gruppo A
- staphylococcus aureus.
Tra i batteri che meno comunemente sono causa delle placche si possono indicare:
- Corynebacterium diphtheriae, batterio responsabile della difterite
- Treponema pallidum, all’origine della sifilide
- Chlamydia trachomatis, causa della clamidia
- Neisseria gonorrhoeae, cui si deve la gonorrea.
Le cause virali comprendono invece:
- rhinovirus
- adenovirus
- coronavirus
- virus respiratorio sinciziale
- virus influenzali e parainfluenzali, virus di Epstein-Barr e HIV.
La candida albicans è il fungo più noto, responsabile dell’infezione da candida e del mughetto orale.
Con quali sintomi si manifestano le placche alla gola?
↑ topLe placche alla gola si associano a sintomi come:
- mal di gola
- difficoltà e dolore nella deglutizione
- arrossamento della mucosa faringea
- tonsille gonfie o arrossate
- febbre
- ingrossamento dei linfonodi del collo
- tosse
- alitosi
- raucedine
- dolore all’orecchio
- scialorrea, ovvero un eccesso nella secrezione della saliva.
Questi segni spesso accompagnano l’infiammazione delle tonsille palatine, più comunemente conosciuta come tonsillite.
Possono comparire anche senza febbre?
↑ topLe vere placche alla gola compaiono sempre con febbre, sia che siano dovute a una infezione batterica sia che le provochi una infezione virale. Nel caso delle infezioni fungine la febbre può non essere presente, ma queste infezioni da funghi diffuse al cavo orale si manifestano più frequentemente nei soggetti immunodepressi.
Nel caso di una placca singola, magari situata solo su una tonsilla, che non si accompagna a febbre e persiste per lungo tempo, deve nascere il dubbio di una neoplasia maligna.
Quanto tempo durano le placche alla gola?
↑ topII tempi di remissione delle placche alla gola, quando sono trattate con terapia medica, oscillano tra i 7 e i 14 giorni. Quando la causa è di tipo virale, i tempi sono compresi tra i 7 giorni e i 10 giorni.
In presenza di un’infezione fungina, il tempo di guarigione può estendersi ad alcune settimane, sempre a seguito di una terapia adeguata. Se la causa del disturbo è invece un tumore maligno, le placche non scompaiono dopo la terapia e, anzi, con il tempo possono anche peggiorare. Occorrerà intervenire in questo caso con un piano terapeutico specifico.
Quando preoccuparsi per le placche in gola?
↑ topIn rari casi, come accennato, le placche possono essere indicative di condizioni neoplastiche come il tumore alla gola, che può colpire diverse aree come nasofaringe, orofaringe, ipofaringe, glottide, sopraglottide, sottoglottide e tonsille.
Occorre consultare un medico se le placche persistono per più di due settimane nonostante il trattamento e si presentano altri sintomi quali:
- dolore persistente che non migliora
- sangue nella saliva o espettorato
- placche dall’aspetto particolarmente irregolare o ulcerato
- perdita di peso inspiegabile o stanchezza cronica
- cambio di voce persistente.
Poiché alcuni di questi sintomi possono presentarsi anche in assenza di neoplasie, non bisogna allarmarsi, ma rivolgersi a uno specialista per effettuare gli adeguati controlli e risolvere il problema.
Come capire se le placche sono batteriche o virali?
↑ topIl percorso diagnostico, anche di tipo differenziale, per individuare l’origine dell’infezione può prevedere:
- tampone faringeo: un campione prelevato dal retro della gola, per mezzo di un tampone, può essere sottoposto a un esame colturale per identificare la presenza e il tipo di batteri presenti. Se il test ha riscontro positivo, l’origine delle placche è di tipo batterico. In caso contrario si potrebbe considerare l’ipotesi di origine virale
- antibiogramma: se il tampone faringeo rivela la presenza di batteri, può essere prescritto un antibiogramma per determinare la sensibilità dell’agente patogeno agli antibiotici specifici. In questo modo è possibile scegliere il trattamento antibiotico più efficace
- test virali: alcuni test specifici possono identificare virus comuni associati alle infezioni delle vie respiratorie superiori, come il test per il virus dell’influenza o il test per il virus di Epstein-Barr.
- esami del sangue: la VES e l’emocromo completo possono offrire indicazioni sull’infiammazione, mentre alcuni marcatori specifici, come la conta dei globuli bianchi, possono suggerire un’origine batterica o virale.
Come capire se si hanno le placche in gola?
↑ topLe placche in gola sono depositi biancastri o giallastri che si formano principalmente sulle tonsille o nella parte posteriore della gola. Sono spesso visibili a occhio nudo e di solito sono accompagnate dai sintomi che abbiamo elencato sopra.
Come capire se sono placche alla gola o tonsillite?
↑ topLe placche alla gola sono depositi visibili, spesso bianchi o giallastri, sulla superficie delle tonsille o della gola. Come descritto, indicano di base un’infezione batterica o virale.
La tonsillite è invece un’infiammazione delle tonsille che si manifesta con gonfiore, arrossamento e talvolta la presenza di pus.
Entrambe le condizioni possono causare febbre, mal di gola e difficoltà a deglutire.
Le placche sono un sintomo che può verificarsi in diverse condizioni, tra cui la tonsillite. Non sempre, tuttavia, la tonsillite è associata alle placche.
Cosa fare se si hanno le placche in gola?
↑ topI rimedi per le placche alla gola dipendono dalla loro causa. Per questo è fondamentale sempre affidarsi a un medico specialista prima di intraprendere terapie fai-da-te. A seconda della natura dell’infezione, sarà consigliata una terapia antibiotica, cortisonica-antinfiammatoria oppure antifungina:
- nei casi in cui l’origine del disturbo sia di tipo batterico, la terapia sarà antibiotica: prevederà cioè l’assunzione di farmaci antibiotici insieme a rimedi per curare la sintomatologia connessa e un periodo di riposo
- qualora le placche abbiano una causa virale, la terapia prevederà un periodo di riposo per guarire spontaneamente dall’infezione e delle cure per trattare i sintomi che si associano al disturbo. Paracetamolo contro la febbre o farmaci antinfiammatori per il dolore alla gola
- nel caso in cui l’infezione sia di tipo fungino, la terapia sarà a base di farmaci antimicotici, riposo e rimedi sintomatici.
Un discorso a parte riguarda le placche in gola derivanti dalla presenza di un cancro alla gola. In queste circostanze, l’iter terapeutico può prevedere dei cicli di radioterapia associata a chemioterapia, oppure l’asportazione chirurgica della massa tumorale abbinata a radioterapia adiuvante, chemioterapia adiuvante oppure a entrambi i trattamenti.
Il primo passo per ottenere una corretta risoluzione del disturbo è sempre quello di sottoporsi a una visita medica.
Come togliere le placche alla gola in modo naturale?
↑ topIl trattamento in caso di placche alla gola deve essere stabilito dal medico, come si è visto, sulla base della causa scatenante.
Per alleviare il malessere provocato dalle placche alla gola, tuttavia, è possibile ricorrere ad alcuni rimedi naturali, che di per sé non sostituiscono la terapia medica:
- bere molta acqua per mantenere le mucose idratate
- fare dei gargarismi con soluzioni antisettiche naturali, come quella a base di acqua e sale o succo di limone.
I rimedi naturali per le placche intervengono unicamente sui sintomi e non curano la causa sottostante.
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Cosa non mangiare con le placche alla gola?
↑ topVisto che la presenza delle placche alla gola sottende sempre una problematica infettiva-infiammatoria, fare una selezione degli alimenti da consumare può aiutare a gestire meglio il fastidio connesso al disturbo.
Bisogna evitare di mangiare cibi caldi, piccanti, duri da masticare o acidi o aspri e gli alcolici, ovvero tutti quegli alimenti e quelle bevande che potrebbero peggiorare la sensazione di bruciore e indolenzimento che si manifesta in questi casi.