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Pubblicato inSalute

Latte artificiale: in polvere o liquido? Sì o no?

Il latte artificiale in polvere o liquido è il sostituto del latte materno, qualora non fosse possibile allattare il bambino al seno. Vediamo quali sono le sue caratteristiche, le modalità di preparazione e conservazione

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Quando, per tutta una serie di cause, non è possibile allattare al seno il neonato con latte materno, si può ricorrere al latte artificiale.

Disponibile sia in polvere che in forma liquida, il latte artificiale consente di offrire la migliore alimentazione al proprio bambino in sostituzione del latte materno.

Esistono diversi tipi di formulati in commercio, i cui tempi e modalità di conservazione cambiano a seconda che si tratti di latte artificiale in polvere o liquido. 

Il dottor Tomaselli, pediatra del Santagostino, risponde alle domande più comuni sull’argomento, chiarendo la differenza tra latte artificiale in polvere e liquido, e le modalità di preparazione e conservazione per evitare rischi.

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Latte artificiale: di cosa si tratta?

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Il latte artificiale è un preparato che subisce specifici trattamenti durante i processi di fabbricazione, confezionamento, trasporto, distribuzione e stoccaggio. Disponibile sia in polvere che liquido, ne esistono vari tipi in commercio, ma la sua composizione nutritiva deve seguire scrupolosamente le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per preservare la salute dei bambini. Sono disponibili 2 formule di latte artificiale, da utilizzare nei diversi momenti di crescita del bambino.

La formula 1, la cui composizione è il più vicina possibile a quella del latte materno, e viene data dalla nascita ai 6 mesi di vita. È a base di:

  • Lattosio
  • Grassi di origine vegetale
  • Oligosaccaridi
  • Sali minerali 
  • Vitamine.

La formula 2, o latte di proseguimento, la cui composizione cambia per andare a rispondere alle esigenze di crescita del bambino dopo i 6 mesi di vita. Questa formula ha un contenuto di lattosio più basso, sostituito in parte da glucosio e saccarosio, e una aggiunta di ferro. Tende ad avvicinarsi sempre di più al latte vaccino

Esistono, inoltre, formule speciali, ad esempio la formula 0, per bambini prematuri, o tipi di latte artificiale con un basso contenuto di proteine per i bambini a rischio di allergie; oppure latti speciali per prevenire problemi digestivi, coliche, diarrea, stipsi, e reflusso gastroesofageo

Che differenza c’è tra il latte liquido artificiale e quello in polvere?

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Le due alternative – polvere e liquida – si equivalgono dal punto di vista nutrizionale, ma non sotto il profilo igienico.

Il latte artificiale liquido è la scelta più sicura, dal momento che il prodotto è sterile fino a quando la confezione non viene aperta. 

Al contrario, il latte artificiale in polvere non è sterile e potrebbe contenere una flora di microbi residui nocivi per la salute del bambino. Infatti, in certi casi, alcuni agenti patogeni possono sopravvivere al processo di produzione industriale ed essere presenti nel latte in polvere, oppure la contaminazione può avvenire dopo l’apertura della confezione. Di conseguenza, se non adeguatamente ricostituito e conservato, il latte artificiale in polvere potrebbe essere dannoso per il bambino. 

Per questo motivo, è di fondamentale importanza conoscere precisamente le modalità di preparazione e conservazione della formulazione in polvere, per evitare rischi: alcune raccomandazioni, se rispettate, permettono di ridurre la possibilità di sviluppo della flora microbica eventualmente presente nel latte in polvere ed evitare contaminazioni nella fase di ricostituzione del latte.

Come si prepara il latte artificiale in polvere?

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Per una preparazione sicura del latte artificiale in polvere è necessario seguire alcune indicazioni:

  • Lavarsi le mani con acqua e sapone e asciugarle, prima di procedere con la preparazione
  • Mettere l’acqua a bollire (anche se si tratta di acqua in bottiglia)
  • Aggiungere il latte in polvere all’acqua quando questa ha una temperatura di 70 gradi (si raggiunge questa temperatura lasciando l’acqua a temperatura ambiente per non più di 30 minuti dopo l’ebollizione)
  • Versare in un biberon sterilizzato la quantità di acqua necessaria per sciogliere la polvere (versare l’esatta quantità indicata sulla confezione)
  • Chiudere il biberon e agitare bene
  • Raffreddare velocemente il latte, mettendolo il biberon in acqua fredda
  • Controllare la temperatura versando qualche goccia di latte sul dorso della mano: la temperatura ideale è intorno ai 37 gradi, ovvero tiepida, la stessa del latte materno.

Il latte artificiale in polvere, come accennato sopra, deve essere raffreddato velocemente per evitare che i batteri residui si moltiplichino, cosa che avviene più facilmente ad una temperatura compresa tra i 7 e i 65 gradi centigradi. Dunque, più a lungo il latte rimane a questa temperatura, maggiore è il rischio che la carica batterica aumenti.

Quanto dura il latte artificiale in polvere una volta scaldato?

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Una volta che il latte in polvere è stato ricostituito, deve essere conservato in frigorifero per un tempo non superiore alle 24 ore, e deve essere consumato entro 2 ore dopo essere stato riscaldato.

Latte artificiale in polvere o liquido: conservazione

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Come accennato in precedenza, la conservazione è di estrema importanza per il latte artificiale che sia in polvere o liquido. Per quel che riguarda il latte liquido deve essere consumato entro 2 ore, dopo l’apertura della confezione.

Invece, il latte in polvere, dopo l’apertura della confezione, deve essere conservato a una temperatura ambiente, nella confezione ben chiusa, in luogo pulito, fresco e asciutto. Deve essere consumato entro 10-15 giorni dall’apertura della confezione, ma è sempre bene controllare le indicazioni riportate sul prodotto e la data di scadenza.

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Qual è il latte artificiale migliore per neonati?

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Come già detto, esistono in commercio tantissimi tipi di latte artificiale e tutti devono avere una composizione stabilita. Anche se questa non è mai perfettamente identica tra le varie formule, le variazioni sono così piccole da essere insignificanti sotto il profilo biologico. Dunque, in questo senso, è impossibile identificare un latte artificiale migliore di un altro.