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Pubblicato inGenitori

Cos’è e a cosa serve il muco cervicale

Il muco cervicale è una secrezione viscosa rilasciata dalle ghiandole della cervice uterina. Conoscere come cambia a seconda delle fasi del ciclo ovarico è fondamentale per individuare i giorni di maggiore fertilità.

muco-cervicale

Il muco cervicale è una sostanza caratteristica dell’apparato riproduttivo femminile, con cui ogni donna in età fertile ha familiarità.

Ma di cosa si tratta veramente? Quali sono le sue funzioni? Scopriamone di più con l’aiuto della dott.ssa Francesca Mulas, ostetrica del Santagostino.

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Che cos’è il muco cervicale?

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Il muco cervicale è una sostanza viscosa prodotta dalle ghiandole della cervice uterina o collo dell’utero, la porzione inferiore dell’utero che si apre nel canale vaginale. La sua densità e consistenza variano durante le fasi del ciclo ovarico o in stato di gravidanza, in risposta ai cambiamenti dei livelli ormonali che avvengono nel corpo femminile.

Muco cervicale: funzioni

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Il muco cervicale svolge diverse funzioni cruciali nel sistema riproduttivo femminile:

  • lubrifica il collo dell’utero
  • protegge l’utero e le tube di falloppio da infezioni grazie all’azione batteriostatica
  • durante il massimo periodo fertile (ovulazione), permette il passaggio e la sopravvivenza degli spermatozoi nell’utero e, di conseguenza, favorisce la fecondazione e le possibilità di gravidanza
  • ostacola il passaggio degli spermatozoi nei periodi in cui la donna non è in fase fertile
  • durante la gravidanza, si addensa e accumula nel canale cervicale, formando una sorta di tappo mucoso che protegge l’utero e il feto da agenti patogeni esterni e viene espulso verso la fine della gravidanza o in prossimità del parto.

Come si presenta il muco cervicale prima delle mestruazioni?

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In prossimità e durante la fase ovulatoria, in risposta all’azione degli estrogeni, che raggiungono il loro picco, il muco si presenta più lasso, chiaro e abbondante, simile all’albume d’uovo, per consentire la sopravvivenza e il movimento degli spermatozoi. Inoltre, diventa leggermente più alcalino per neutralizzare l’acidità vaginale e facilitare la resistenza degli spermatozoi.

Dopo l’ovulazione, in concomitanza con la diminuzione degli estrogeni e il picco del progesterone, appare denso, appiccicoso e si mantiene più acido per creare una sorta di tappo che blocca l’orifizio tra utero e vagina, rendendo l’ambiente più inospitale agli spermatozoi. 

Durante le mestruazioni e subito dopo, il muco tende a recedere e a non manifestarsi, se non in minime quantità.

Visti i cambiamenti che occorrono prima del ciclo mestruale nella densità e nella consistenza del muco cervicale, è possibile individuare i giorni fertili della donna e tenere conto di questa indicazione per aumentare la frequenza dei rapporti sessuali qualora si cerchi una gravidanza.

Quando esce il muco cervicale?

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La probabilità di notare la fuoriuscita di muco cervicale è maggiore durante e dopo l’ovulazione, quando esso, come già detto, è più consistente e/o copioso. Può capitare in questi casi di trovarne delle tracce sulla biancheria oppure sulla carta igienica.

Come capire se sei incinta dal muco cervicale?

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Come cambia il muco se è avvenuto il concepimento? La qualità del muco cervicale non rientra tra i sintomi capaci di segnalare l’inizio di una gravidanza, non è un indicatore affidabile per capire se si è incinta o meno. Il solo modo per accertare che vi sia stato un concepimento è sottoporsi a un test di gravidanza ad uso domestico o a un prelievo sanguigno per valutare le beta hcg.

Alterazioni del muco cervicale e infertilità

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Normalmente, come abbiamo visto, il muco cervicale svolge un ruolo essenziale nel favorire la fecondazione durante il periodo fertile. Il suo assottigliamento in corrispondenza dell’ovulazione permette infatti agli spermatozoi di passare dall’utero alle tube di Falloppio per incontrare l’ovulo rilasciato dall’ovaio. 

Questo processo può essere più complesso in presenza di anomalie del muco cervicale, che possono comportare le seguenti conseguenze:

  • il muco non cambia caratteristiche durante l’ovulazione e non favorisce dunque l’ingresso degli spermatozoi nell’utero
  • facilita il passaggio di batteri vaginali all’interno dell’utero, con la conseguente distruzione degli spermatozoi
  • raramente, contiene anticorpi che danneggiano gli spermatozoi prima che raggiungano l’ovulo.

Queste alterazioni del muco cervicale generalmente non causano infertilità significativa, se non in donne colpite da:

  • infezioni cervicali croniche (cervicite cronica
  • stenosi cervicale, una condizione in cui il canale cervicale risulta ristretto o chiuso a causa della presenza di tessuto cicatriziale, causata da trattamenti pregressi sul collo dell’utero.

Qualora venga diagnosticata una cervicite, la terapia prevede l’uso di antibiotici.

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Quando richiedere un controllo ginecologico

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Il muco cervicale e le perdite vaginali si modificano nelle diverse fasi di vita della donna, nella vita fertile e in menopausa e durante l’assunzione di terapie contraccettive. È normale che la donna in età fertile noti delle secrezioni durante le diverse fasi del ciclo mestruale e che tali perdite siano riconosciute come la normale lubrificazione vaginale.

Saper riconoscere le secrezioni di muco cervicale, che in condizioni normali si manifestano come inodori e incolori, è importante anche per individuare possibili alterazioni patologiche. Perdite vaginali di colore insolito (giallo, verde, bianco, grigio) e/o maleodoranti vanno ricondotte infatti a infezioni batteriche o fungine quali gonorrea, clamidia, candida.

Se le perdite si modificano in modo significativo o si associano a fastidi come prurito, bruciore o dolore ai rapporti meritano di essere valutate nel contesto di una visita ginecologica o mediante l’esecuzione di un tampone vaginale.