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Pubblicato inSalute

Melone: benefici e a cosa fa bene

Appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, questo frutto – che in realtà è un ortaggio – comprende diverse varietà, ognuna con caratteristiche uniche

melone

La parola melone indica sia la pianta sia il frutto di Cucumis melo, un vegetale appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, di cui fanno parte anche anguria e cetriolo.

La storia di questo frutto (che in realtà è un ortaggio, come cetrioli e pomodori) è poco chiara. Dalle origini ai benefici del suo utilizzo, passando per le tipologie e le modalità di consumo: scopriamo tutto quello che c’è da sapere.

Melone, un po’ di storia: i dubbi sulle origini

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Al momento non è ancora stato stabilito se sia originario del continente africano, dove sono state rinvenute alcune piante di melone selvatico, o invece dell’Asia.

In Europa è comunque conosciuto da almeno tre millenni. Recentissimi (meno di dieci anni fa) ritrovamenti di semi di melone in Sardegna hanno dimostrato che già in epoca nuragica il melone era commerciato e coltivato nel Mediterraneo.

Al giorno d’oggi è coltivato praticamente in tutto il mondo, con Cina, Turchia ed Iran a detenere il primato della quantità.

In Italia le zone di coltivazione del melone sono rilevanti e si stima che ci siano svariate migliaia di ettari dedicati a questa pianta.

Quanti tipi di melone esistono?

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Con la parola melone poi nel linguaggio colloquiale si indicano collettivamente alcune varietà che presentano caratteristiche organolettiche e anche estetiche molto diverse.

In particolare da noi se ne consumano per la maggior parte tre tipi, due meloni estivi e un melone invernale:

  • il melone retato, di forma sferica o ovale, con buccia gialla striata di verde e polpa arancione
  • il melone cantalupo, di forma analoga al precedente, con buccia verde e polpa arancione
  • il melone d’inverno, detto così perché coltivato nei mesi invernali e per i prolungati tempi di conservazione, dalla forma ovale, la buccia giallo chiaro e la polpa biancastra.

Ne esistono altre varietà come il gigante di Napoli, il melone morettino e il melone di Malta, tutte e tre invernali, ma un po’ più di nicchia e meno diffuse nei nostri supermercati.

Quali sono i benefici

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Le proprietà benefiche di questo frutto sono molte, e sono chiaramente legate alla composizione e ai valori nutrizionali.

Diciamo subito che è un frutto ipocalorico, con sole 33 kcal per 100 gr, ricchissimo di acqua e con un notevole quantitativo di zuccheri, a fronte di un apporto proteico e lipidico al limite del trascurabile.

Nel dettaglio, 100 grammi di melone contengono circa:

  • 0,8 g di proteine
  • 0,2 g di lipidi
  • 7,4 g di zuccheri solubili

Sicuramente indicato in una dieta ipocalorica, va però consumato sotto supervisione medica da parte di pazienti che soffrano di diabete, per la sua grande quantità di zuccheri.

A parte i macronutrienti, il melone è ricco di molte vitamine, minerali e micronutrienti in generale che lo rendono da un punto di vista nutrizionale molto ricco.

Tra i vari elementi di cui è ricco, troviamo:

Tra i frutti e le verdure estivi i meloni sono tra i più ricchi di beta carotene, il che li rende ottimi alleati nella protezione della pelle dai raggi del sole e come integratore benefico per la vista.

Inoltre la forte componente vitaminica lo rende un ottimo antiossidante, mentre le fibre gli danno un potere lassativo non indifferente.

Consumo di melone e controindicazioni

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La prima considerazione che vale la pena di ripetere in questo caso è quella di un consumo limitato in caso di diabete.

In generale, per i pazienti diabetici, la frutta va sempre consumata con cautela e sotto supervisione medica.

Il melone può poi essere poco indicato per coloro che soffrono di reflusso gastroesofageo e altri problemi di digestione.

In passato questo frutto ortaggio veniva sconsigliato agli uomini per una supposta influenza negativa sulla capacità di produzione di sperma. Non esiste alcuna prova scientifica in merito a questa credenza popolare e il melone può essere consumato senza problemi anche da individui di sesso maschile, senza che le loro possibiltà di paternità vengano ridotte.

Il consumo del frutto è consigliato in abbinamento con altri cibi che ne riducano alcuni dei potenziali effetti spiacevoli.

Il potere lassativo del melone può per esempio essere mitigato in una ricetta classica delle tavole estive italiane: prosciutto e melone.

Altre possibilità sono come guarnizione in insalate e chiaramente in dolci di vario tipo.