Come smettere di fumare

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Come smettere di fumare

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Smettere di fumare è il primo passo verso la salute. Chi smette, infatti, riduce entro 5-10 anni i rischi della maggior parte delle malattie legate al fumo, come malattie cardiovascolari, ictus, tumori. Smettere è possibile, scopriamo come.

Come smettere di fumare? Sono tanti i fumatori a porsi questa domanda, consapevoli dei gravi danni provocati dalle sigarette.

Il fumo è tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo di tumori (tumore ai polmoni, alla faringe, alla laringe, della bocca), malattie cardiovascolari, infarto, ictus, enfisema, insufficienza respiratoria, bronchite cronica, impotenza, sterilità femminile, aborti spontanei, menopausa anticipata.

Smettere di fumare significa perciò investire sulla propria salute, riducendo sensibilmente la possibilità di incorrere in queste e altre malattie e di nuocere a chi ci sta intorno attraverso il fumo passivo.

Rinunciare alle sigarette vuol dire anche liberarsi del senso di dipendenza che queste inducono arrivando a influenzare ogni ambito della vita quotidiana, risparmiare una considerevole quantità di denaro e migliorare il proprio aspetto esteriore, evitando conseguenze sgradevoli come alito cattivo, denti gialli e invecchiamento precoce della pelle.

Da dove cominciare allora? Ecco tutto quello che c’è da sapere se si decide di smettere di fumare.

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Come smettere di fumare facilmente?

Purtroppo non esiste un modo facile e immediato per smettere di fumare di colpo, senza sforzo. Il percorso per liberarsi dal fumo di sigaretta richiede fatica, autocontrollo e una grande forza di volontà

Quest’ultima in particolare è un requisito fondamentale. La prima, vera, arma di successo è infatti voler smettere di fumare. Qualunque sia il metodo scelto. Smettere di fumare da soli è possibile, ma può risultare ancor più semplice se si ricorre all’aiuto del proprio medico curante o recandosi in un centro specializzato nella lotta al fumo.

La dipendenza dal tabacco (tabagismo) può essere assimilata a una vera e propria tossicodipendenza indotta dagli effetti della nicotina. Per questa ragione porre fine a questa abitudine è così difficile, specialmente se si decide di farlo senza avvalersi di aiuti esterni, che possono fornire sostegno psicologico e terapie farmacologiche.

Cosa succede se si smette di fumare improvvisamente? Quali sono i giorni peggiori quando smetti di fumare?

Quando si smette di fumare, le prime 24 ore dopo l’ultima sigaretta sono le più difficili da superare. I sintomi dell’astinenza da nicotina sono più forti nei primi quattro giorni, poi vanno ad attenuarsi.

I benefici a livello fisico si manifestano però già dopo tre giorni senza fumare: si regolarizzano il battito cardiaco e la temperatura corporea; migliorano il gusto e l’olfatto così come l’ossigenazione e la capacità polmonare, con ricadute positive sulla resistenza fisica e sulla reattività cerebrale. 

Alcune sensazioni di malessere possono protrarsi per qualche mese, come:

  • Irritabilità
  • Senso di inquietudine
  • Difficoltà a dormire
  • Problemi di concentrazione
  • Affaticabilità
  • Aumento dell’appetito

Si può verificare in alcuni casi un leggero aumento di peso (non oltre i due-tre chili), dovuto all’interruzione dell’effetto della nicotina. Ammesso che avvenga, si tratta comunque di un effetto transitorio che può essere facilmente combattuto facendo un’adeguata attività fisica e seguendo un’alimentazione equilibrata.

Le difficoltà connesse alla decisione di smettere di fumare non devono però spaventare, perché possono essere gestite servendosi anche di qualche stratagemma.

Qual è il metodo migliore per smettere di fumare?

Sono numerose le strategie che aiutano a smettere di fumare. Per vincere il desiderio di accendere una sigaretta si possono per esempio valutare i seguenti diversivi: 

  • Bere un bicchiere d’acqua, che aiuta a limitare il desiderio della sigaretta e a espellere la nicotina, idrosolubile
  • Ricorrere a delle gomme da masticare come alternativa alla sigaretta
  • Concedersi uno snack a base di alimenti sani e ipocalorici
  • Fare una passeggiata
  • Conversare con qualcuno

Bisogna tenere presente che l’urgente bisogno di fumare dura solo pochi minuti (dai tre ai cinque): è sufficiente quindi distrarsi in questo breve lasso di tempo per evitare ricadute.

In generale per riuscire a smettere di fumare, oltre ai “rimedi della nonna” già citati, è consigliabile:

  • Scegliere un periodo non particolarmente stressante e diminuire in modo graduale il numero di sigarette quotidiano
  • Condividere la decisione di smettere con familiari e amici
  • Evitare di bere alcolici, tè o caffè
  • Evitare il contatto con altri fumatori
  • Compensare la perdita di piacere del fumo di sigaretta con attività di svago e rilassamento
  • Evitare di sfogare nel cibo l’astinenza dalla nicotina
  • Tenere le mani occupate con degli oggetti (per esempio antistress) per liberarsi dalla dipendenza psicologica della sigaretta
  • Sbarazzarsi di pacchetti di sigarette, accendini e posacenere
  • Gratificarsi con piccole ricompense (un film, un pasto speciale, un piccolo regalo) alla fine di ogni giorno senza fumo

Metodi e strumenti per smettere di fumare

Vi è una serie di rimedi che, se utilizzati continuativamente, possono aiutare a resistere al consumo di sigarette:

  • Prodotti sostitutivi a base di nicotina (cerotti di diverse misure a seconda del numero di sigarette fumate, compresse da succhiare, gomme da masticare, inalatori orali) con un dosaggio decrescente, volti a ridurre progressivamente il quantitativo di nicotina assunto ed evitare le crisi dovute a una brusca interruzione
  • Sigarette elettroniche: prodotti che permettono di evitare il catrame e i prodotti della combustione del tabacco, ma sulla cui efficacia e sui cui effetti collaterali ancora si discute
  • Farmaci per smettere di fumare (da assumere sotto prescrizione medica): tra i più diffusi vi sono il bupropione, che limita i sintomi della disassuefazione da nicotina, e la vareniclina, che controlla il desiderio di fumare e attenua il piacere della sigaretta. Di recente messa in vendita è la citisina, preparata in farmacia sotto forma di capsule
  • Agopuntura
  • Terapie naturali come la fitoterapia
  • Terapia psicologica

Quando si può dire di aver smesso di fumare?

Non esiste un periodo di tempo preciso superato il quale si possa dire con certezza di aver superato per sempre il vizio del fumo.

Senza dubbio, la fase in cui si è più suscettibili a ricadute è quella delle prime settimane, durante le quali si scontano gli effetti dell’astinenza da nicotina. Ciò non significa però che, con il passare del tempo, il rischio di “cadere in tentazione” si azzeri completamente. A distanza di mesi o anni la motivazione che ha portato a smettere di fumare può affievolirsi.

Per poter diventare ex fumatori la scelta di non avvicinarsi più a una sigaretta deve essere ferma e rinnovata nel tempo.

Smettere di fumare: l’ambulatorio antifumo del centro Santagostino

Smettere di fumare è un’importante scelta che il Santagostino prende a cuore e supporta. Lo fa tramite l’ambulatorio antifumo, che propone percorsi terapeutici rivolti a tutti coloro che vogliono smettere di fumare. Il percorso offre particolare riguardo ai portatori di malattie croniche provocate dall’assunzione del fumo di tabacco.

Un’équipe di specialisti lavora sul benessere psicofisico della persona, integrando diverse professionalità e competenze e occupandosi sia dell’aspetto medico che dei disagi psicologici e comportamentali legati allo smettere di fumare. Tante volte, infatti, questi aspetti fanno fare “marcia indietro” in questa fondamentale e difficile decisione.

Un grosso scoglio per chi sta cercando di smettere è la dipendenza psicologica. Il Santagostino propone una vera e propria “palestra” per il potenziamento della gestione delle proprie emozioni. La sfida è quella di imparare a gestire tutti gli aspetti della vita quotidiana senza soffrire, senza ingrassare, in breve tempo e con una prospettiva di miglioramento del proprio aspetto e della forma fisica, pelle e denti compresi.

Sedute individuali oppure in piccoli gruppi, con lo scopo di allenare la capacità di gestire le emozioni, con grande beneficio non soltanto per ciò che concerne il fumo, ma anche il lavoro, le relazioni sociali, gli affetti.

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Il percorso clinico per i fumatori

Il percorso prevede una prima valutazione clinica composta da una visita con il medico pneumologo e da una visita con la psicologa, in cui il paziente viene sottoposto a esami specifici per misurare il livello di assuefazione al fumo e le condizioni fisiche correlate (misurazione CO, spirometria, test Fagerstrom, test motivazionale).

La prima valutazione si conclude con la proposta di terapia, che sarà congiuntamente farmacologica e psicologica, essendo l’obiettivo quello di superare la dipendenza sia fisica che psichica dal fumo.

Seguirà poi una terapia psicologica individuale con l’obiettivo di acquisire strategie e tecniche efficaci per gestire gli effetti negativi dello smettere di fumare:

  • Astinenza fisica e psicologica
  • Paura di ingrassare
  • Gestione dell’ansia e della rabbia
  • Craving (quei momenti in cui si viene pervasi da una voglia “quasi” incontrollabile di riportarsi una sigaretta alla bocca) e altri.

Sono previste inoltre due visite di controllo con lo pneumologo, dopo un mese e dopo due mesi.

Il paziente sarà monitorato per i mesi successivi con incontri di follow up. Gli specialisti (pneumologo e psicologo) saranno sempre facilmente reperibili ai loro numeri di telefono cellulare durante tutto il percorso per chiarire dubbi e rispondere ad eventuali domande.

2023-01-03T09:54:24+01:00 3 Gennaio 2023|Categories: Salute|0 Commenti