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Programma di screening per la prevenzione del tumore al polmone

febbraio 2022

Il tumore al polmone è la prima causa di morte per tumore negli uomini e la terza nelle donne, ma se diagnosticato al primo stadio la sopravvivenza è intorno al 70%. Al Santagostino un programma di screening per scoprire il tumore prima della comparsa dei sintomi

Il tumore al polmone è ad oggi la prima causa di morte per tumore negli uomini, e la terza per le donne. Ogni anno nel mondo si registrano 1.8 milioni di casi e 1.59 milioni di decessi, molti più di quanti ne provocano i tumori di colon, mammella e prostata messi insieme. In Italia, il tumore al polmone colpisce 118 abitanti ogni 100.000 (1 uomo su 10, 1 donna su 38) per un totale di 32.000 nuovi casi all’anno. 

Perché è importante un programma di screening al polmone? 

Complessivamente solo il 5% dei malati di cancro al polmone è vivo a 5 anni dalla diagnosi. Questa percentuale tuttavia aumenta considerevolmente nel caso in cui il tumore al polmone venga diagnosticato in fase precoce. Nei casi di tumore operati al primo stadio la percentuale di sopravvivenza è intorno al 70% a 5 anni, per toccare il 90% nei casi di tumore diagnosticato in fase molto precoce. 

Purtroppo spesso i pazienti si accorgono di avere un tumore al polmone solo quando questo presenta già i sintomi della malattia avanzata, come tosse persistente, raucetudine, perdita di peso, emoftoe, dispnea o dolore toracico. Per questo è importante agire prima della comparsa dei sintomi. 

Lo screening del tumore al polmone è quindi l’unico strumento per una diagnosi precoce, arma fondamentale per fronteggiare il carcinoma polmonare, tutt’oggi una tra le neoplasie più terribili.

Quali sono le cause del tumore al polmone?

A differenza di quanto accade con altri tumori, si pensi al tumore al seno, che hanno spesso cause sconosciute e multifattoriali, il tumore al polmone ha al contrario una causa chiara e del tutto evitabile: il fumo di sigaretta. L’85%-90% dei tumori polmonari interessa i fumatori, che sono considerabili soggetti ad alto rischio.

L’aumento del rischio dipende direttamente da questi due fattori:

  • numero di sigarette fumate su base giornaliera
  • anni di esposizione al fumo, incluso anche il fumo passivo

Quando il soggetto ha smesso di fumare, il rischio di contrarre questo tipo di tumore diminuisce. Smettere quanto prima è fondamentale. I danni del fumo, si tenga poi conto, cominciano già dalla bocca.

Il 5%-10% dei casi di tumore polmonare è poi legato a un secondo fattore di rischio: l’esposizione al radon. Questo è un gas radioattivo, incolore e inodore, che riesce a danneggiare il DNA delle cellule dei polmoni. I luoghi chiusi, al pian terreno, sono i luoghi che vedono la maggiore concentrazione di radon. Concentrazione che viene misurata per mezzo di un dosimetro passivo.

Opportuni interventi edili, in caso, permetteranno la rapida espulsione di questo gas nocivo.

Un tumore asintomatico nelle fasi iniziali

Posto che l’incidenza di questa malattia, un’incidenza elevata, dipende soprattutto dall’aumento dei fumatori e specie nell’ultimo periodo delle fumatrici, la percentuale bassa del numero dei guariti ha altre cause.

Questo tumore ha infatti un modo subdolo di manifestarsi. E i sintomi di manifestano quando la malattia è a uno stadio importante. Si parla di sintomi quali:

  • tosse persistente
  • raucedine
  • emottisi (ovvero perdita di sangue in caso di tosse).

I tipi di tumore al polmone sono due. Si parla di:

  • tumore polmonare non a piccole cellule
  • microcitoma, ovvero tumore polmonare a piccole cellule.

Con i segnali sopra indicati il soggetto si rivolge a uno specialista. Ma questi sono segnali di una malattia in stato avanzato, e le terapie attuali risultano poco efficaci. Come anticipato, quando invece si ha una diagnosi precoce di tumore polmonare la percentuale di sopravvivenza, a 5 anni, può raggiungere il 90%.

Screening tumore al polmone: come funziona?

Il New England Journal of Medicine ha pubblicato, nel 2011, i risultati del NLST, lo studio Nazionale per lo Screening del Polmone.

Per la prima volta è stata dimostrata una diminuzione del 20% della mortalità per carcinoma polmonare, con una mortalità complessiva del 7%. Il tutto, grazie a uno screening effettuato con tac a basso dosaggio del torace. I soggetti erano fumatori, oppure ex fumatori, con un ritmo di consumo di 30 pacchetti all’anno.

Da oltre dieci anni, ormai, questo modello di screening è diventato quasi uno standard in contesto oncologico, chirurgico e respiratorio. Purtroppo, il Sistema Sanitario Nazionale non copre ancora questo servizio e un programma di prevenzione, a livello nazionale, è ancora lontano.

A Toronto, durante il congresso mondiale dell’IASLC (Associazione Internazionale per lo Studio del Tumore al Polmone), nel settembre 2018, è stata confermata la validità dello screening con TAC spirale, a basso dosaggio. Si è parlato di una riduzione della mortalità del 26% per dieci anni nei pazienti sottoposti allo screening.

Come si svolge lo screening al Santagostino?

Il programma di prevenzione si articola in due fasi: 

  • arruolamento
  • screening vero e proprio

La prima fase di arruolamento consiste in un consulto gratuito utile per spiegare il progetto e raccogliere l’anamnesi del paziente. Durante questa prima visita il medico valuta l’idoneità al passaggio successivo.

Consulto gratuito per arruolamento screening tumore al polmone  

Lo screening vero e proprio si articola poi in due fasi: 

  • una TAC al torace a bassa dose senza mezzo di contrasto
  • ritiro del referto e visita con lo specialista

Se l’esame radiologico è negativo il follow up prevede la ripetizione della TAC e della visita specialistica dopo un anno. Se invece la TAC è positiva il paziente seguirà le indicazioni dello specialista. Se il paziente fuma, o specialista potrà indirizzarlo verso il centro antifumo per smettere di fumare. 

A chi si rivolge lo screening?

Il programma di prevenzione si rivolge ai pazienti che:

  • hanno più di 55 anni
  • fumano/hanno fumato 20 o più sigarette al giorno per 30 anni
  • fumano ancora o hanno smesso da meno di 15 anni 

Oppure ai soggetti con fattori di rischio ambientali e/o lavorativi, come nel caso dell’esposizione al gas radon, all’amianto o ai metalli pesanti.

Vantaggi della tac a basso dosaggio

La tac a basso dosaggio è diversa dagli altri screening coperti dal SSN, (il pap test per il tumore alla cervice uterina per le donne oltre i 30 anni o lo screening mammografico per le donne oltre i 55 anni). Questo screening si rivolge infatti solo ai forti (ex) fumatori, ovvero ai soggetti più a rischio.

Con la TAC al torace a bassa dose è possibile rilevare alterazioni polmonari anche di piccole dimensioni: tumori agli stadi iniziali, oppure lesioni sospette che possono aumentare il rischio di sviluppare la malattia nel prossimo futuro. Queste lesioni vanno monitorate. La valutazione delle immagini radiologiche, va specificato, deve essere eseguita da un team di esperti, che sappiano gestire il rischio di un esito falso-positivo.

Smettere di fumare

Ridurre la mortalità per tumore al polmone è possibile. Al di là dei programmi di screening è comunque indispensabile agire sui fattori di rischio modificabili, a partire dal fumo di sigaretta. Ogni sigaretta fumata aumenta le probabilità di contrarre la malattia, ogni sigaretta non fumata lo diminuisce. Per questo non è mai troppo tardi per chiudere con il tabagismo, e l’ISS ha sviluppato al riguardo delle linee guida. Da soli può essere difficile, per questo esistono dei centri antifumo in cui è possibile organizzare un percorso in collaborazione con diversi specialisti, tra cui uno pneumologo e uno psicologo. Non va infine dimenticato come smettere di fumare sia un regalo anche per i propri cari, spesso vittime del fumo passivo.

La testimonianza di Sonia

Vorrei condividere la mia esperienza fatta al Santagostino, nella speranza di essere di aiuto a chi come me è stata/o fumatrice o fumatore, ma non solo visto che viviamo in una città davvero inquinata. Ho fumato per 35 anni e con enorme fatica dopo tanti tentativi ho smesso nel 2012.
Credo moltissimo nella prevenzione e faccio annualmente controlli sempre al Santagostino, dove mi sono sempre trovata benissimo. Oltre ai soliti pap test, esami ematici etc. facevo sempre una radiografia al torace. Nel Gennaio del 2020, attraverso le newsletter che mi arrivano regolarmente dal Santagostino, leggo che offrono uno screening gratuito relativo il tumore polmonare, così decido di approfittare della promozione spavalda e sicura di essere ormai fuori pericolo, dicendomi "ho smesso otto anni fa, mai avuto esiti negativi da rx, vado".
Mi viene proposta una tac dopo un accuratissima visita e anamnesi da parte del medico (che non finirò mai di ringraziare). Purtroppo la diagnosi è stata terribile: due noduli piccolissimi ma da indagare. A quel punto, sempre seguita dallo stesso medico, ho fatto una serie di esami e biopsie e fortunatamente grazie alla tempestiva diagnosi sono stata operata con successo per adenocarcinoma.

Tutta questa premessa noiosa è per dire a tutti che questo infido tumore non dà nessun sintomo: io stavo benissimo, mai tosse, mai problemi a correre o fare le scale, solo lo screening mi ha salvata. Se diagnosticato in tempo si può fare qualcosa!

Consiglio vivamente a tutti di fare questo controllo preventivo non invasivo, dura tre minuti ma può allungarvi anni di vita, perché quando hai i sintomi è troppo tardi!

Sonia