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Pubblicato inSalute

Il lockdown ha fatto aumentare il numero di fumatori tra i giovani

Secondo uno studio inglese pubblicato sulla rivista Addiction, la percentuale dei fumatori nella classe di età che va dai 18 ai 34 anni sarebbe salita quasi al 27%

Il primo lockdown del 2020 determinato dalla pandemia ha causato un significativo aumento dei fumatori, soprattutto nella fascia più giovane della popolazione inglese. È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato dalla rivista Addiction.

L’indagine ha coinvolto quasi 3200 persone. La percentuale di fumatori si sarebbe attestata al 26,8% nella fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni, rispetto al 21,5% registrato prima del lockdown.

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Stress come possibile causa dell’aumento dei fumatori

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Nella primavera del 2020 il centro di ricerca britannico per il cancro ha registrato un totale di circa 652 mila giovani adulti fumatori in più rispetto al periodo precedente la pandemia. I dati da soli non bastano a spiegare le ragioni di questa tendenza netta al rialzo. Si può ipotizzare, tuttavia, secondo gli esperti, che il vizio della sigaretta sia stata una risposta allo stress, determinato, per l’appunto, dalla pandemia e dal conseguente lockdown.

I risultati della ricerca si sono basati sulle risposte a sondaggi somministrati a centinaia di persone, a cadenza mensile, sul consumo di tabacco e anche di alcol. I ricercatori hanno, successivamente, confrontato le risposte fornite nei mesi del primo lockdown rispetto a quelle date nel periodo precedente.

Rispetto ai giovani adulti, la quota di fumatori tra gli adulti si è mantenuta stabile. In questa fascia di popolazione, invece, è aumentato il consumo eccessivo di alcol. La paura di ammalarsi gravemente di Covid potrebbe aver agito da deterrente in tale categoria rispetto ai giovani, secondo i ricercatori.

Consigli pratici per smettere di fumare

L’importanza della battaglia contro il vizio del fumo

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«Il primo lockdown – ha spiegato alla Bbc la dottoressa Sarah Jackson, ricercatore capo dell’University College di Londra – è stato senza precedenti e ha cambiato la vita quotidiana delle persone».

Da una parte «abbiamo scoperto che molti fumatori hanno colto questa opportunità per smettere». Molti altri, però, a causa del periodo di grande stress, hanno aumentato sia il consumo di sigarette sia quello di alcol.

«Sarà importante tenere d’occhio il modo in cui questi aumenti del fumo e del bere si sviluppino nel tempo per garantire che un supporto adeguato sia reso accessibile a chiunque ne abbia bisogno».

Il Centro di ricerca per il cancro del Regno Unito ha sottolineato come non esista un livello sicuro per quanto riguarda il fumo. Il vizio della sigaretta non rappresenta assolutamente una modalità sana per gestire ansia e stress.

Deborah Arnott, amministratore delegato dell’ente benefico per la salute ASH, ha affermato che è necessaria un’azione rapida per invertire questa preoccupante tendenza.

«Il numero crescente di giovani fumatori adulti – ha detto l’amministratore delegato dell’ente benefico per la salute Ash – è una bomba ad orologeria. Il fumo  è una dipendenza che mette le persone su un percorso verso la morte prematura e la disabilità a cui è difficile sfuggire».