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Pubblicato inSalute

Lo sport come medicina funzionale

Lo sport e la medicina funzionale rappresentano un binomio a tutto vantaggio del nostro organismo e del benessere fisico e mentale. Vediamo in che modo, grazie alle indicazioni dell’esperto.

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Lo sport e la medicina funzionale. Può questo binomio essere d’aiuto a chiunque volesse ritrovare il proprio equilibrio? La risposta è positiva, a patto che il paziente rispetti sia le esigenze che le possibilità del proprio corpo, oltre che della personale storia clinica.

Francesco Confalonieri, Medico Chirurgo specializzato in Medicina dello Sport, approfondisce ruolo e rapporto tra l’attività fisica da un lato e la medicina funzionale dall’altro.

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Sport e medicina funzionale, un binomio salutare

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Sport e medicina funzionale svolgono non solo una azione di benessere, a favore del soggetto, ma permettono anche, se opportunamente combinate, una valida attività di prevenzione.

È importante però che alcuni aspetti siano tenuti a mente:

Cos’è la medicina funzionale?

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La medicina funzionale ha come obiettivo il ripristino delle normali funzioni fisiologiche del nostro organismo, con particolare attenzione a quei fattori che potrebbero essere causa di processi patologici.

In questo modo è possibile intervenire prima dell’insorgenza di una patologia o di attenuarne le conseguenze. Secondo l’Annuario Statistico Italiano 2021, il 27,1% degli italiani pratica sport in modo continuativo e il 9,5% in modo saltuario.

Come lo sport può migliorare la nostra vita?

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L’attività fisica risulta apportare benefici nell’evitamento di diverse patologie. Tra le quali possono essere indicate:

  • patologie muscolo-scheletriche: l’efficienza articolare risulta avvantaggiata, senza tenere conto poi della prevenzione della sarcopenia (una diminuzione del tono muscolare) importantissima negli anziani per la qualità della vita
  • patologie-cardiovascolari: con uno sport funzionalmente eseguito il muscolo cardiaco e il sistema circolatorio mantengono una funzionalità elevata, i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue risultano ridotti, così come i depositi vascolari. Anche la pressione arteriosa risulta sotto controllo
  • patologie dismetaboliche: lo sport è fondamentale per prevenire il diabete di tipo 2 e nel contesto terapeutico del diabete di tipo 1, oltre a essere un valido strumento per una opportuna gestione delle dislipidemie
  • altre condizioni quali sovrappeso, obesità, problematiche relative all’ipotiroidismo e differenti patologie endocrine.

Quale sport fa bene al cuore?

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Il nostro corpo sostiene due tipi di attività:

  • attività aerobica, che si verifica quando il sistema cardiovascolare riesce a fornire ai muscoli il giusto apporto di ossigeno durante l’attività fisica
  • attività anaerobica che avviene quando viene prodotta energia anche quando il sistema cardiovascolare non è capace di fornire l’opportuna quantità di ossigeno durante l’attività.

In questa ottica, gli sport che fanno più bene al cuore sono la corsa e il nuoto, perché garantiscono attività aerobica. Laddove il sollevamento pesi, per fare un esempio, è un tipo di attività che il corpo svolge in modalità anaerobica.

La soluzione ideale, in un’ottica funzionale, è adottare un tipo di attività combinata, per raggiungere un benessere che sia il più complessivo possibile. Come l’epigenetica ha ampiamente dimostrato, le nostre abitudini di vita possono incidere positivamente sulla espressione genica.

Come lo sport favorisce il benessere psicologico?

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Purché praticato in modo continuativo, evitando dunque la sporadicità e gli eccessi, lo sport ha dimostrato di apportare benefici anche di tipo psicologico. L’attività fisica infatti:

  • già con 15 minuti opera una riduzione dell’ansia
  • riduce lo stress. Anche il solo camminare regolarmente aiuta il soggetto ad attenuare questa condizione di disagio
  • aiuta il soggetto nel prendere sonno, perché agisce come fosse una sorta di “sonnifero” naturale
  • mantiene in allenamento anche le competenze cognitive.

Esercizio fisico e immunità

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Le nostre difese immunitarie possono beneficiare poi di una attività fisica correttamente programmata e svolta; il tono dell’umore risulta migliorato.

Quando invece si pratica attività fisica in eccesso rispetto alle proprie caratteristiche e capacità, si ottiene come risultato una condizione di stress, con una diminuzione delle difese e un aumento di suscettibilità verso infezioni virali e batteriche.

Praticare sport, in modo funzionale

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È importante sostituire la frase fuorviante “Lo sport fa bene” con la più valida “Lo sport praticato bene fa bene”. Perché è qui che interviene la medicina funzionale, dal momento che può non essere semplice proporre l’esercizio fisico in modo adeguato.

Forse è il caso di mettere da parte video tutorial e app, perché svolgere esercizi in modo non corretto né adeguato può determinare:

  • patologie acute oppure croniche da sovraccarico
  • patologie acute o questioni croniche a carico del sistema cardiovascolare
  • alterazioni nel controllo delle variazioni acute della glicemia in un soggetto diabetico.

La “ginnastica fai da te” deve essere esclusa. Meglio rivolgersi ad un medico, a chi dunque possiede una laurea in scienze motorie, che realizzi un piano di allenamento personalizzato, basato sulla storia clinica e sulle specifiche esigenze del paziente. È in questo contesto che la medicina funzionale può dare il giusto approccio.

I tre princìpi della Teoria dellAllenamento

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Possiamo affidarci allora ai tre princìpi della Teoria dell’Allenamento, che ogni piano personalizzato dovrebbe rispettare:

  • individualità: l’esercizio va proposto nel rispetto delle caratteristiche psicofisiche, dei fattori di rischio, della storia sportiva e degli obiettivi del soggetto
  • gradualità: quantità e intensità relative agli allenamenti saranno crescenti in modo progressivo nel tempo, così da conservare l’efficacia
  • continuità gli adattamenti determinati dalla attività fisica saranno stabili solo se nel tempo sarà mantenuto uno stile di vita attivo, con una pratica sportiva regolare.

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Sport e medicina funzionale presso il Centro Medico Santagostino

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L’attività fisica è stata sempre parte della nostra esistenza. Non praticarla, o praticarla con modalità improprie, è tra le più diffuse cause di sofferenza e di insorgenza di patologie.

L’approccio clinico funzionale, nel Centro Medico Santagostino, è coniugato alla attività fisica, oltre alla alimentazione e alla volontà di cambiamento.

Per questa ragione il Santagostino si è dotato di una palestra e ha strutturato dei percorsi di medicina funzionale che prevedono una visita medica in ambulatorio, un adeguato coaching con laureati in scienze motorie o nutrizionisti, così da sostenere i pazienti durante il cambiamento verso uno stile di vita più sano.