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Pubblicato inGenitori

Che fare se il neonato non dorme: consigli e strategie

Se il neonato non dorme, capire come gestire i risvegli notturni diventa fondamentale per il benessere di tutta la famiglia. Vediamo, quali sono le cause che impediscono al neonato di dormire e quali strategie pratiche mettere in atto per favorire il suo riposo.

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Quando il neonato non dorme, è normale che i genitori si trovino nella disperata ricerca di soluzioni. Il sonno agitato del neonato può mettere a dura prova anche i genitori più pazienti e preparati.

È importante capire che il sonno è fondamentale per lo sviluppo e il benessere del neonato, e quando questo non è regolare, possono sorgere preoccupazioni e frustrazioni.

Insieme al dottor Minelli, pediatra del Santagostino, vediamo perché i neonati non dormono e quali strategie e suggerimenti adottare per affrontare il problema.

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Quanto deve dormire un neonato?

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Il sonno è un fenomeno complesso che subisce mutamenti nel corso della crescita del neonato. Nei primi mesi di vita, il bambino dedica circa il 70-80% del tempo al sonno, totalizzando circa 15-20 ore al giorno, in netto contrasto con le 5-6 ore tipiche degli anziani. 

È comune che gli adulti si preoccupino delle ore di sonno del bambino, interrogandosi se siano eccessive o insufficienti, e se ciò possa indicare eventuali disturbi del sonno.

Per comprendere appieno i modelli di sonno dei neonati e come agevolarli, è fondamentale tenere conto dell’evoluzione delle loro esigenze durante la crescita. Molti genitori si allarmano se il loro neonato sembra “dormire troppo”. 

Tuttavia, è da notare che i neonati necessitano di più ore di sonno rispetto agli adulti, e questa necessità si riduce gradualmente nel tempo. Ricerche recenti confermano che, in media, un adulto richiede circa 8 ore di sonno al giorno, ma tale dato varia soprattutto tra gli adolescenti e decresce con l’avanzare dell’età.

Cicli del sonno del neonato

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Il sonno del neonato si trasforma nel corso della giornata e si suddivide in cicli, generalmente della durata di circa un’ora (90-120 minuti per i bambini più grandi e per gli adulti).

Anche durante la notte, i cicli si susseguono, quindi è un errore pensare al sonno (sia dei bambini che degli adulti) come a un processo continuo. Inoltre, ciascun ciclo si articola in diverse fasi che variano nella loro durata.

I 60 minuti che costituiscono il ciclo di sonno di un neonato sono divisi tra fase REM e non-REM. Alla nascita, la fase REM rappresenta circa il 50% del totale, ma intorno ai 2-3 anni si riduce al 25%, raggiungendo poi, intorno ai 6 anni, un livello simile a quello degli adulti, ossia circa il 20%. Questa maggiore percentuale di sonno REM nei bambini è fondamentale per lo sviluppo cerebrale.

Perché i neonati dormono di più?

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I neonati e i bambini in generale dormono di più principalmente perché il sonno ha un impatto significativo sulla loro crescita. Permette, infatti, di:

  • favorire lo sviluppo cerebrale, specialmente durante la fase REM del sonno, che è quella più leggera
  • consolidare la memoria e ciò che il bambino impara durante il giorno
  • stimolare la secrezione dell’ormone della crescita
  • rinforzare il sistema immunitario
  • consentire all’organismo di rallentare e al cervello di eliminare le tossine accumulate durante la veglia.

Come mai un neonato non dorme?

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Nei primi 4 mesi di vita, i problemi del sonno nei neonati derivano principalmente dalla loro ancora incompleta maturazione cerebrale per gestire efficacemente gli stati di veglia e di sonno e la transizione tra di essi. Dopo questo periodo, il processo di addormentamento e risveglio è percepito anche come una separazione, il che può contribuire alle difficoltà nel sonno.

Per comprendere perché i neonati non dormono adeguatamente nelle prime settimane di vita, è utile esaminare alcuni aspetti della fisiologia del sonno e dello sviluppo. Gli stati di veglia e sonno iniziano a maturare nell’ultimo trimestre di gravidanza, quando il feto trascorre gran parte del tempo dormendo. 

Tuttavia, dopo la nascita, avvengono cambiamenti significativi: Il neonato passa dall’ambiente liquido nell’utero all’aria esterna, con l’aggiunta dell’effetto della gravità, e da un ambiente ristretto e contenitivo a uno più aperto e variabile, dove viene coccolato, nutrito, cambiato e lavato.

Inoltre, ci sono cambiamenti interni che riguardano la respirazione e il funzionamento del tratto gastrointestinale, influenzando alimentazione, digestione e funzioni escretorie. Inoltre, i neonati sono diversi tra loro: alcuni hanno già buone capacità di regolazione e richiedono meno aiuto per addormentarsi, mentre altri sono più sensibili e instabili, e necessitano di maggior sostegno per gestire i propri comportamenti.

La gravidanza e il parto fisiologici, insieme a pratiche come il pelle a pelle e il rooming-in, favoriscono lo sviluppo delle capacità di regolazione del neonato. Al contrario, complicazioni durante la gravidanza o il parto possono ostacolare tale processo.

Risvegli notturni e sleep regression

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Quando il neonato non dorme di notte, i genitori spesso si trovano ad interrogarsi sui frequenti risvegli notturni dei loro bambini. Tuttavia, anche noi adulti sperimentiamo spesso risvegli notturni tra un ciclo di sonno e l’altro, anche se a volte non ne siamo consapevoli o semplicemente ci voltiamo dall’altra parte per riprendere il sonno.

Ai bambini accade qualcosa di simile, ma con una maggiore frequenza, poiché i loro cicli di sonno sono più brevi, comportando cosiddetti “micro-risvegli”. Spesso, però, non sono abituati a riaddormentarsi da soli e quindi cercano il sostegno dell’adulto. 

Questo è del tutto normale e dipende dal fatto che i bambini si spaventano per la lontananza della figura di accudimento, un meccanismo presente anche nel mondo animale e che costituisce una difesa naturale dei cuccioli dall’aggressione dei predatori. Quando i risvegli tra un ciclo di sonno e l’altro aumentano, si parla di sleep regression. Questa si verifica con più frequenza a causa di:

Quando si regolarizza il sonno dei bambini?

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Considerando quanto detto, diventa chiaro quanto sia importante permettere al neonato o al bambino di dormire per il tempo necessario perché possa imparare a gestire autonomamente i propri ritmi. Tuttavia, in alcune situazioni, può essere necessario svegliare il neonato o il lattante, ad esempio se trascorrono molte ore tra una poppata e l’altra. In ogni caso, è importante che ciò avvenga preferibilmente durante le fasi di sonno leggero, per evitare di irritare il bambino.

In generale, il sonno del bambino richiede tempo per autoregolarsi. Molti studiosi hanno proposto modelli e studi relativi alle diverse modalità di gestione e di messa a letto che possono favorire questo processo naturale.

Cosa fare se il neonato non dorme?

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Quando il neonato non dorme, è possibile ricorrere ad alcune strategie pratiche per rendere il momento della nanna più agevole, sia per i bambini che per noi genitori:

  • accettare che nei primi mesi di vita i risvegli notturni siano comuni. Non sono un capriccio né un errore di gestione
  • stabilire una routine serale che preceda il momento del sonno. Questo potrebbe includere la lettura di una favola, il canto di una ninna nanna o altre attività ripetute quotidianamente per preparare il bambino al sonno
  • evitare di far addormentare il bambino quando è esausto. L’agitazione causata dalla stanchezza può rendere più difficile il processo di addormentamento. È meglio evitare giochi troppo vivaci nelle ore precedenti al sonno
  • mettere il bambino a dormire nel suo letto, dove trascorrerà la notte. Evitare di farlo addormentare su divani o nel letto dei genitori e poi trasferirlo nel suo lettino, dal momento che questo potrebbe causare confusione e rendere il riaddormentamento più difficile
  • trascorrere del tempo con il bambino durante la giornata e osservarlo attentamente. Le difficoltà nel sonno possono fornire informazioni preziose sul suo benessere. Maggiore sarà il tempo trascorso con i genitori durante il giorno, minore sarà il disagio dovuto alla separazione al momento del sonno.

Infine, per far dormire un neonato in modo sicuro, è consigliabile:

  • farlo dormire sulla schiena su una superficie piatta, rigida e non inclinata
  • allattarlo al seno, se possibile
  • farlo dormire nella stessa stanza dei genitori
  • evitare di coprirlo troppo e non utilizzare trapunte, coperte o cuscini, poiché potrebbero aumentare il rischio di SIDS (sindrome della morte in culla).

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Quando preoccuparsi se un neonato non dorme?

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Come abbiamo detto, è normale che i neonati abbiano modelli di sonno irregolari e che si sveglino frequentemente durante la notte. Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui potrebbe essere opportuno consultare un medico se un neonato non dorme adeguatamente, per esempio, quando il neonato:

  • ha difficoltà significative nel prendere sonno, potrebbe essere utile parlare con un pediatra per escludere eventuali problemi di salute o disordini del sonno
  • si sveglia molto frequentemente durante la notte e non riesce a riaddormentarsi, potrebbe essere indicativo di un problema sottostante che richiede valutazione medica
  • ha un sonno molto agitato, con movimenti inconsueti o frequenti risvegli con pianto inconsolabile, potrebbe essere segno di disagio o malessere
  • sembra avere difficoltà a respirare durante il sonno, con pause respiratorie o suoni anomali
  • mostra cambiamenti nei modelli di sonno: se aveva precedentemente modelli di sonno regolari ma improvvisamente inizia a mostrare difficoltà nel dormire, potrebbe essere utile valutare se ci sono cambiamenti nell’ambiente, nella salute o nell’alimentazione che potrebbero essere causa del problema.