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Pubblicato inSalute

​​La menopausa precoce: a quale età arriva e quali sono sintomi

La menopausa precoce insorge a un’età nettamente inferiore rispetto a quella fisiologica. Vediamo quali implicazioni ha, e come affrontarla nel modo migliore.

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La menopausa precoce è un evento che interessa moltissime donne, rappresentando un cambiamento significativo nella loro vita. 

Al contrario della menopausa fisiologica o cronologicamente tempestiva, che di solito si manifesta tra i 45 e i 55 anni, la menopausa precoce si verifica in età nettamente inferiore, spesso prima dei 40 anni. 

Riconoscere questa condizione può essere utile per affrontare tempestivamente le sue conseguenze, facilitando un percorso di gestione e supporto mirato. 

Il dottor Mantuano, ginecologo del Santagostino, illustra cos’è la menopausa precoce, quali sono i sintomi più comuni e quali strategie adottare per affrontare questa condizione con maggiore consapevolezza.

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Cosa s’intende per menopausa precoce?

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La menopausa precoce, nota anche come insufficienza ovarica primaria, è la perdita dell’attività ovarica prima dei 40 anni, che esita nella cessazione dei cicli mestruali. Normalmente, la menopausa si verifica tra i 45 e i 55 anni. Nelle donne in menopausa precoce, i livelli di estrogeni diminuiscono prima del tempo, e la produzione di ovuli si riduce in modo significativo.

Per quanto riguarda le variazioni ormonali, la menopausa precoce ha le stesse caratteristiche della menopausa naturale: le ovaie smettono di produrre una quantità significativa di estrogeni e l’ovulazione cessa o diventa estremamente rara. 

Tuttavia, può verificarsi un breve periodo di ripresa della funzionalità ovarica, durante il quale può avvenire il rilascio di un ovulo, che mantiene aperta la possibilità di concepimento. Nonostante questo cambiamento, le ovaie possiedono ancora un numero considerevole di ovuli. È importante chiarire che la menopausa precoce non è sinonimo di invecchiamento anticipato del corpo, ma indica semplicemente una perdita della normale attività ovarica.

Questa condizione può presentarsi spontaneamente o può essere indotta da interventi chirurgici, come l’ovariectomia bilaterale, o tramite soppressione ovarica farmacologica o radioterapica.

Quali sono i sintomi?

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In caso di menopausa precoce, alcune donne non mostrano sintomi evidenti. Un’eccezione è costituita, tuttavia, dai cambiamenti nel ciclo mestruale, che può diventare:

Altre donne possono sperimentare difficoltà a concepire (infertilità) o i sintomi tipici della menopausa fisiologica, tra cui:

Inoltre, altri sintomi possono riflettere la patologia sottostante responsabile della condizione.

Quali sono i rischi di una menopausa precoce?

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La carenza di estrogeni legata alla menopausa precoce può determinare:

Questo deficit ormonale accresce il rischio di sviluppare altre complicanze, incluse:

Sebbene la terapia ormonale possa essere un’opzione per mitigare alcuni dei sintomi della menopausa precoce, essa può anche comportare rischi, come aumentato rischio di coaguli di sangue, infarto e alcuni tipi di cancro. È importante discutere con il proprio medico per valutare i benefici e i rischi della terapia.

Quali sono le cause?

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La menopausa precoce può essere attribuita a diverse cause, tra cui l’atresia follicolare, ovvero l’arresto dello sviluppo del follicolo ovocitario, che può avere molteplici origini, alcune complesse ed altre di natura primitiva. Spesso, la condizione è idiopatica, ovvero non è possibile identificare una causa specifica.

In generale, le condizioni che possono indurre menopausa precoce includono:

  • anomalie genetiche: come le alterazioni dei cromosomi sessuali, come nella sindrome di Turner, i casi in cui è presente un cromosoma Y (tipicamente maschile) e la sindrome dell’X fragile
  • malattie autoimmuni: in queste situazioni, il corpo produce anticorpi che attaccano erroneamente i propri tessuti, inclusi quelli delle ovaie
  • disturbi metabolici: ad esempio, le carenze enzimatiche 
  • infezioni virali, con la parotite
  • trattamenti per il cancro: chemioterapia e la radioterapia possono avere un impatto sulla funzionalità ovarica
  • interventi chirurgici: l’ooforectomia bilaterale, ovvero la rimozione di entrambe le ovaie, comporta l’arresto dei cicli mestruali e induce la menopausa. Mentre l’isterectomia, o l’asportazione dell’utero, interrompe i cicli mestruali senza però generare gli altri sintomi menopausali se le ovaie continuano a funzionare.
  • esposizione a tossine: per esempio, il fumo di tabacco è uno dei fattori di rischio.

Come si fa a capire se si è in menopausa precoce? 

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La diagnosi di menopausa precoce richiede un approccio attento che include la raccolta della storia clinica della paziente, l’analisi dei sintomi e una serie di esami diagnostici. 

In particolare, sono utili alcuni esami di laboratorio:

  • FSH (Ormone follicolo-stimolante): livelli elevati di questo ormone sono un indicatore della ridotta funzionalità ovarica
  • estradiolo: bassi livelli di estradiolo possono indicare una ridotta attività ovarica.
  • AMH (Ormone anti-Mülleriano): bassi livelli di AMH possono segnalare una riserva ovarica ridotta
  • test della funzionalità tiroidea e prolattina: Questi test possono aiutare a escludere altre condizioni che possono causare sintomi simili a quelli della menopausa.

In alcuni casi, può essere utile eseguire un esame del cariotipo per identificare eventuali anomalie cromosomiche che potrebbero essere alla base della condizione.

La diagnosi di menopausa precoce richiede una conferma che i livelli di FSH siano elevati in almeno due occasioni a distanza di circa un mese.

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Cosa fare in caso di menopausa precoce?

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In caso di menopausa precoce, è importante adottare un approccio integrato che includa sia revisioni dello stile di vita sia trattamenti medici per gestire i sintomi e proteggere la salute a lungo termine. Ecco alcune raccomandazioni basate su guidances e ricerche recenti:

È essenziale consultare un medico per confermare la diagnosi di menopausa precoce attraverso esami specifici e valutare la necessità di trattamenti, come la terapia ormonale sostitutiva (TOS), per mitigare i sintomi e ridurre i rischi a lungo termine associati alla ridotta esposizione agli estrogeni, come l’osteoporosi e le malattie cardiovascolari.

Tuttavia, la decisione di iniziare la terapia ormonale sostitutiva dovrebbe essere presa dopo una valutazione dei benefici e dei rischi personali.

Alcune abitudini contribuiscono alla salute generale e aiutano a ridurre il rischio di malattie correlate alla menopausa:

La menopausa precoce può avere un impatto significativo sulla salute mentale. È importante cercare supporto emotivo, che può includere consulti con uno psicologo o gruppi di supporto per donne che vivono la medesima condizione. Una gestione attenta può aiutare a minimizzare i sintomi e a proteggere la salute a lungo termine.