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Pubblicato inGenitori

Cosa comporta il distacco amniocoriale

Un’emorragia nel primo trimestre della gravidanza potrebbe essere il segno di un distacco amniocoriale, una complicanza in cui si verifica lo scollamento tra i due tessuti che formano le membrane fetali: il sacco amniotico e il sacco coriale. Di cosa si tratta? Quando bisogna preoccuparsi?

distacco-amniocoriale

Il distacco amniocoriale è una complicanza che può insorgere nelle prime settimane della gravidanza. A segnalarla è in genere una perdita ematica, che suscita spesso preoccupazione e ansia nei futuri genitori, portati a pensare che si tratti di un aborto spontaneo.

Ma a cosa è dovuto il distacco amniocoriale e come si manifesta? Quanto è grave? Può essere trattato in modo risolutivo? Scopriamone di più con l’aiuto del dott. Rosalbino Mantuano, ginecologo del Santagostino.

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Una premessa: gli annessi fetali

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Le membrane amniocoriali sono due strati connettivali fibrosi, sottili e trasparenti che si sviluppano dall’embrione: il corion e l’amnios. Con il cordone ombelicale, il sacco vitellino e l’allantoide costituiscono le membrane fetali.

Fino alla ottava-nona settimana il corion e l’amnios sono separati dalla cavità coriale. Con il tempo e il progredire della gestazione si avvicinano e verso la tredicesima settimana si fondono, dal momento che la cavità amniotica si espande molto più velocemente del sacco coriale. Aderiscono tra loro avvolgendo il feto e il cordone ombelicale. Il corion è spesso circa un millimetro (una sua porzione è differenziata a formare la placenta), e internamente ad esso si trova la membrana amniotica, molto più sottile del corion.  

Al termine del parto, le due membrane vengono espulse assieme alla placenta.

Le funzioni delle membrane amniocoriali sono molteplici:

  • svolgono un ruolo protettivo nei riguardi del feto
  • sono necessarie per il ricambio del liquido amniotico
  • regolano lo scambio di sostanze nutritive tra la madre e il feto.

Cos’è il distacco amniocoriale?

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Il distacco amniocoriale è una condizione in cui si verifica uno scollamento tra il sacco amniotico e il sacco coriale, i due tessuti che formano la placenta, vale a dire l’organo temporaneo che si sviluppa dalla seconda settimana dopo l’impianto dell’embrione, deputato al nutrimento del feto.

Questo fenomeno può manifestarsi nel primo trimestre di gravidanza, notoriamente la fase più delicata della gestazione, in cui il feto deve impiantarsi correttamente nell’utero.

Che differenza c’è tra distacco amniocoriale e distacco di placenta?

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Un distacco amniocoriale non equivale a un distacco di placenta. Quest’ultimo indica infatti una patologia ostetrica in cui la placenta si distacca in modo prematuro dalla parete uterina, tardivamente, prima della nascita del bambino. Può insorgere nella seconda parte della gravidanza, dalla ventesima settimana di gestazione. Si tratta di una condizione rara, più frequente in presenza di alcuni fattori di rischio, che può rappresentare un’emergenza ostetrica.

Al contrario, un distacco amniocoriale è un evento che si presenta relativamente di frequente e, se adeguatamente curato, può essere risolto in breve tempo.

Da cosa può essere provocato?

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Le cause del distacco amniocoriale sono ancora oggetto di studio. Si ipotizza che movimenti bruschi, un trauma significativo o un eccessivo affaticamento fisico possano aumentare il rischio di sviluppare questa condizione, ma non vi sono sufficienti evidenze scientifiche per affermarlo con certezza. 

Quali sono i sintomi di un distacco amniocoriale?

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Il sintomo più distintivo di un distacco amniocoriale è la comparsa di perdite ematiche: il sanguinamento è in genere modesto e momentaneo, di solito di colore rosso vivo.

A questo possono associarsi ulteriori sintomi:

Vale la pena sottolineare, tuttavia, che talvolta il distacco tra il sacco amniotico e quello coriale può essere asintomatico e presentarsi dunque senza perdite di sangue. In questi casi potrà essere solo un’ecografia a rilevarlo, identificando un piccolo ematoma.

Cosa fare in caso di distacco amniocoriale?

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Il criterio per stabilire la severità del disturbo è l’entità delle perdite ematiche e la compresenza di altri sintomi:

  • se i sanguinamenti sono lievi e temporanei, non costituiscono un segnale d’allarme
  • se sono intensi, dolorosi e persistenti, al contrario, devono essere un motivo per cercare immediatamente assistenza medica, recandosi al pronto soccorso. La tempestività nella diagnosi è cruciale per stabilire un piano di trattamento adeguato.

Solitamente, una visita ginecologica con controllo ecografico è sufficiente per diagnosticare un distacco amniocoriale e intraprendere un trattamento.

Nella maggior parte dei casi, la condizione si riassorbe in modo spontaneo, senza la necessità di ricorrere a interventi specifici. Talvolta, può essere opportuno, invece, avviare un trattamento. Le opzioni terapeutiche più comuni prevedono:

  • un periodo di riposo, per ridurre la pressione sull’utero e facilitare l’accollamento delle membrane. A seconda delle circostanze, il riposo può essere relativo o assoluto. In quest’ultimo caso non è sufficiente sospendere semplicemente le attività particolarmente faticose, ma osservare il riposo a letto o in posizione seduta per tutta la durata della terapia, evitare di sollevare pesi e svolgere attività che comportino un aumento della pressione sull’addome
  • l’assunzione di ac tranexamico, progesterone, magnesio o farmaci tocolitici,
    per favorire la riduzione del sanguinamento, il rilassamento uterino e assicurare il proseguimento fisiologico della gravidanza.

Riconoscere precocemente i sintomi del distacco amniocoriale è cruciale per garantire un intervento tempestivo e preservare la salute della madre e del feto.

Quanto dura?

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La durata di un distacco amniocoriale può variare notevolmente a seconda di diversi fattori, tra cui:

  • le dimensioni del distacco
  • la tempestività dell’intervento medico
  • le caratteristiche della paziente
  • le precauzioni adottate.

Le dimensioni del distacco amniocoriale hanno un ruolo chiave nella determinazione della sua durata e gravità. In generale, distacchi di dimensioni più contenute tendono a risolversi spontaneamente o a richiedere un trattamento meno invasivo; mentre distacchi più estesi possono comportare complicazioni e richiedere dunque interventi più consistenti e prolungati.

La tempestività con cui viene diagnosticato e affrontato il distacco amniocoriale è cruciale. In presenza di segni e sintomi sospetti, la consultazione medica immediata è essenziale. Nei casi in cui il distacco viene rilevato precocemente, le soluzioni terapeutiche possono essere più efficaci nel gestire la condizione.

Anche le caratteristiche individuali della paziente, come il suo stato di salute generale, la risposta al trattamento e le settimane gestazionali in cui si verifica il distacco, possono influire sulla durata complessiva della condizione. Donne con distacchi meno gravi e situazioni cliniche più stabili possono andare incontro a una risoluzione più rapida.

Il tipo di trattamento adottato è un altro elemento che può determinare la durata del distacco amniocoriale. Mentre, come si è visto, alcune forme meno gravi possono richiedere semplicemente riposo e monitoraggio, distacchi più ampi o severi rendono necessari interventi più invasivi e un periodo di recupero maggiore.

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Quali sono le conseguenze di un distacco amniocoriale?

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La gravità della condizione dipende dalle dimensioni e dalla sintomatologia dello scollamento. Sarà lieve se il distacco è minimo e i sintomi sono contenuti, sarà più severa se il distacco è maggiormente esteso e le sue manifestazioni più invalidanti.

Soprattutto quando le perdite di sangue sono abbondanti e persistenti, il rischio di aborto spontaneo aumenta in modo significativo. Il distacco può influire negativamente sulla stabilità dell’impianto fetale, rendendo la gravidanza non sostenibile.

Tra le complicanze causate da un distacco amniocoriale vi sono in particolare:

  • ritardo della crescita fetale: un distacco amniocoriale di dimensioni considerevoli può compromettere l’apporto di nutrienti al feto attraverso la placenta. Ciò può portare a un ritardo nella crescita fetale, con conseguenze sulla salute e sullo sviluppo del bambino
  • problemi di salute materna: le madri che affrontano un distacco amniocoriale possono sperimentare complicazioni a livello di salute. Per esempio, in caso di prolungato allettamento non sono da escludere ripercussioni al livello della coagulazione: la stasi venosa potrebbe favorire infatti la formazione di trombi alle gambe, specialmente qualora siano presenti altri fattori di rischio
  • nascita prematura: il distacco amniocoriale aumenta il rischio di parto prematuro. La perdita di sangue e la compromissione dell’ambiente uterino possono stimolare contrazioni premature, portando a una nascita anticipata del bambino
  • problemi neurologici nel neonato: nei casi in cui il distacco porti a una nascita prematura, il neonato potrebbe essere a rischio di sviluppare problemi neurologici.