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Pubblicato inBenessere

La dieta per chi ha il diabete

Parlare di dieta specifica per il paziente diabetico può essere riduttivo e fuorviante. Risulta più opportuno e costruttivo parlare di alimentazione sana e consapevole, costruita attorno ai bisogni di chi ha una diagnosi di diabete.

dieta per diabetici, cosa mangiare, cibi da evitare

L’espressione “dieta per diabetici” indica non tanto un insieme di divieti e di restrizioni alimentari. Piuttosto è da intendere come vera e propria educazione ad una alimentazione che sia sana e corretta rispetto alle esigenze specifiche del paziente diabetico.

Certamente risulta giusto limitare i prodotti da forno, ad esempio, e più in generale evitare alimenti che siano ricchi di zucchero, come i succhi di frutta o bevande zuccherate industriali. Allo stesso tempo, possono essere scelti altri tipi di alimenti come cereali integrali, in un contesto di scelte riconducibili al regime alimentare conosciuto come dieta mediterranea.

La dottoressa Silvia Accornero, endocrinologa del Santagostino, illustra nel dettaglio cosa significhi concretamente, anche dal punto di vista terapeutico, la dieta per chi soffre di diabete.

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Il concetto di “dieta” per diabetici e non solo

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Prima di affrontare nel dettaglio quali scelte alimentari dovrebbe compiere un paziente che soffre di diabete, è opportuno fare una precisazione linguistica.

Da alcuni anni in ambito nutrizionale si è accolta l’idea di abbandonare il concetto di dieta intesa come insieme di restrizioni e divieti alimentari, per passare a una strategia di educazione ad una alimentazione sana, corretta e consapevole, nella quale gli aggettivi “sana e corretta” vanno intesi sia in senso generale che personalizzato.

Poiché, nel comune sentire, la parola dieta, per diabetici o meno, è appunto associata a un regime di restrizione e divieti, preferiamo usare altri termini, quali abitudine o piano alimentare. Allo stesso tempo, è bene sottolineare che non ci sono cibi da evitare in senso assoluto e una volta per tutte. Ogni alimento può essere inserito, in un piano alimentare, nella giusta quantità, nel giusto contesto, con la giusta frequenza.

Terapia nutrizionale nel paziente diabetico

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L’alimentazione consigliata per le persone affette da diabete mellito, secondo le linee guida nazionali e internazionali, è ispirata ai princìpi della dieta mediterranea.

Vengono poi considerati:

  • l’indice glicemico di ogni alimento, ovvero l’aumento di glicemia comportato da una porzione standard di un alimento, in rapporto a quello comportato da un alimento standard, come pane bianco o zucchero
  • il carico glicemico di ogni pasto, che esprime l’impatto di quel pasto sulla glicemia, sommando la quantità di carboidrati assunti, rapportata agli indici glicemici degli alimenti.

Per le persone affette da diabete mellito è preferibile consumare cibi con basso indice glicemico e pasti con basso carico glicemico, in modo da evitare l’aumento della glicemia. Non si deve tralasciare di assumere una quantità di calorie idonea alle proprie caratteristiche.

È quindi utile che una persona con diabete mellito si rivolga a un professionista, una figura quale:

  • dietista: laura triennale in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana
  • nutrizionista: laurea triennale in Scienze biologiche e una laurea magistrale in Scienze degli alimenti e della nutrizione umana
  • dietologo: laurea in Medicina e Chirurgia e specializzazione in Scienze dell’alimentazione.

Ognuno di queste due figure sarà in grado di assistere il paziente diabetico nella terapia nutrizionale, suggerendo pasti a basso carico glicemico e un apporto calorico adeguato al caso. Il professionista potrà inoltre tenere conto delle abitudini, necessità e gusti alimentari del paziente nell’ambito della terapia nutrizionale.

Qual è la dieta per diabetici ideale?

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L’espressione “dieta ideale” deve essere quindi intesa come alimentazione sana e corretta, si ricorda. A titolo esemplificativo, può essere indicata una giornata scandita dai seguenti pasti.

A colazione, si potrebbe consumare un’abbondante porzione di cereali integrali con frutta fresca e qualche mandorla accompagnata da una tazza di caffè nero o tè.  Possono essere consumati latte scremato o yogurt magro non zuccherati.  Questa colazione fornisce una valida combinazione di fibre e proteine.

Durante la mattina, uno spuntino leggero come una mela o una pera, insieme a una piccola porzione di formaggio magro, può aiutare a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Per il pranzo, è possibile cucinare una porzione moderata di pasta o riso, condita con verdure e due cucchiai di parmigiano, ad esempio una pasta integrale con pomodoro fresco, basilico e parmigiano. Oltre a un’insalata mista con verdure a foglia verde, pomodori e olio extravergine d’oliva.

Nel pomeriggio, uno spuntino di yogurt greco naturale senza zuccheri aggiunti, abbinato a frutta fresca, offre proteine e antiossidanti. La cena potrebbe comprendere pesce fresco, come orata o tonno, o ancora pollo al forno accompagnato da una porzione di verdure miste cotte al vapore e un panino integrale, o una patata lessa.

Cosa non mangiare se si ha la glicemia alta?

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Vanno evitati i cibi con elevato indice glicemico e pasti con carico glicemico alto.
Per fare alcuni esempi, vanno evitati snack zuccherati, dolci, biscotti e bevande zuccherate

Alimenti ricchi di grassi, come cibi fritti, cibi pronti confezionati e cibi ricchi di grassi processati possono contribuire all’insulino-resistenza, peggiorando il controllo glicemico nel tempo: metterli da parte sarebbe opportuno. La carne rossa lavorata e i salumi, ad alto contenuto di sodio e conservanti, che a loro volta potrebbero aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.

Cosa deve mangiare chi ha il diabete di tipo 2?

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Un paziente con diagnosi di diabete di tipo 2 dovrebbe seguire un’alimentazione basata sui princìpi della dieta mediterranea, con un apporto di calorie idoneo al singolo caso, preferendo cibi con basso indice glicemico e pasti con basso carico glicemico.

La dieta mediterranea si caratterizza per porzioni di alimenti quali frutta e verdura, cereali integrali, legumi e frutta secca. Le fonti principali di grassi sono olio d’oliva extra vergine e grassi monoinsaturi provenienti da noci e semi. Il pesce, ricco di acidi grassi omega-3, è consumato regolarmente, mentre le carni rosse sono limitate. Erbe aromatiche, spezie e aglio sono ampiamente utilizzate per dare sapore ai piatti, e in questo modo è possibile ridurre l’apporto di sale.

Quale frutta non si può mangiare con il diabete?

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Non esiste una lista universale di frutta da evitare per le persone con diabete, ma è importante considerare il contenuto di zuccheri e l’indice glicemico. Può essere utile limitare frutti con elevato indice glicemico come: banana, uva, castagne, melone, mango, fichi, caco, frutta in scatola. Frutti che possono causare picchi glicemici. Tuttavia, la chiave è la moderazione e la gestione delle porzioni.

Frutta in scatola o frutta essiccata dovrebbero destare attenzione, perché spesso contiene zuccheri aggiunti, è pertanto consigliabile leggere attentamente le etichette. Succhi di frutta industriali, come accennato, possono essere ricchi di zuccheri senza fibre, quindi sono da limitare.

Le persone con diabete dovrebbero anche prestare attenzione alle reazioni individuali ai diversi frutti. Ad esempio, alcune persone potrebbero tollerare bene le fragole o le mele, mentre altre potrebbero sperimentare picchi glicemici.

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Abitudini alimentari basate sulla dieta mediterranea

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Non esistono quindi cibi nemici o liste di divieti. Ogni cibo può essere consumato, in una quantità corretta, con una frequenza idonea e ben collocato nell’ambito di un pasto e di un’abitudine alimentare adeguata.

Il paziente diabetico non deve avere una serie di divieti, ma apprendere una abitudine alimentare basata sui principi della dieta mediterranea, conoscere gli indici glicemici degli alimenti, stimare il carico glicemico di un pasto, regolare l’apporto calorico nella giornata e nella settimana.

Per apprendere correttamente queste informazioni è utile seguire un percorso con un professionista, nutrizionista o dietista, così da costruire un regime alimentare che sia più adatto alle condizioni del paziente diabetico e, contemporaneamente, alla specificità dell’individuo. In conclusione, una opportuna dieta per diabetici è data da un percorso costruito insieme ad un professionista, e su misura dei bisogni del paziente.