- Diarrea in vacanza o diarrea del viaggiatore
- Perché in estate si ha spesso la diarrea?
- Quali sono i sintomi della diarrea del viaggiatore?
- Cosa fare in caso di diarrea del viaggiatore?
- Come prevenire la diarrea quando si viaggia?
Diarrea, ma non solo, esistono diversi disturbi che possono rovinare l’esperienza di un viaggiatore: stitichezza, vomito oppure gonfiore. Se si interviene con tempestività e con le necessarie accortezze questi disturbi possono essere risolti.
In che modo agire per evitare che la propria vacanza venga rovinata? Risponde il dott. Andrea Costantino, gastroenterologo del Santagostino.
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Diarrea in vacanza o diarrea del viaggiatore
↑ topGli episodi di diarrea in vacanza possono essere un ostacolo alla buona riuscita dei meritati giorni di ferie, soprattutto per chi ha difficoltà ad allontanarsi dall’ambiente lavorativo ed è a rischio di dipendenza da lavoro.
Si tenga conto anche il fatto che lo stress legato ai viaggi, unito alle destinazioni esotiche (Africa, Medio Oriente, Asia, Centro e Sud America), predispone all’insorgenza della così chiamata “diarrea del viaggiatore”, che arriva a colpire 1 viaggiatore su 3, specie se il viaggio si protrae per oltre 10 giorni.
La diarrea del viaggiatore è contagiosa?
↑ topUna domanda frequente riguarda la contagiosità della diarrea del viaggiatore.
La risposta è sì, la diarrea del viaggiatore può essere contagiosa. Anche se non si diffonde come un normale raffreddore.
Si trasmette principalmente attraverso l’ingestione di cibo o acqua contaminati da feci contenenti i microrganismi responsabili dell’infezione. Quindi, il contagio avviene principalmente per via oro-fecale.
Perché in estate si ha spesso la diarrea?
↑ topIl caldo estivo sembra essere un alleato indesiderato per il nostro intestino. La diarrea, infatti, si presenta con maggiore frequenza durante l’estate e, quando si viaggia, il rischio aumenta. Ma quali sono i motivi?
Innanzitutto le abitudini alimentari. Durante l’estate, soprattutto in un contesto vacanziero, si è portati a mangiare più spesso fuori casa, ed è possibile che le intossicazioni alimentari accadano con maggiore frequenza. Batteri, virus sono dietro l’angolo, specie se si viaggia in Paesi in via di sviluppo, in cui le condizioni igieniche generali potrebbero essere purtroppo precarie.
I cibi e le bevande acquistate da venditori ambulanti, o l’acqua del rubinetto, possono essere dei veicoli di virus o batteri: Escherichia coli, Campylobacter, Salmonella.
Non va nemmeno trascurata l’esposizione al freddo quando, ad esempio, si usa eccessivamente l’aria condizionata o si consumano cibi e bevande gelate.
Ci sono inoltre alcuni frutti, come prugne o ciliegie, che possono irritare l’intestino.
Quali sono i sintomi della diarrea del viaggiatore?
↑ topLa diarrea del viaggiatore si manifesta con una sintomatologia molto variabile, che può dipendere dal tipo di germe responsabile e dalla reazione individuale.
In generale, i sintomi più comuni includono:
- Aumento della frequenza delle evacuazioni
- Consistenza delle feci, che assumono una consistenza molle o liquida
- Crampi addominali, con sensazione di dolore o fastidio nella zona addominale
- Nausea e vomito (soprattutto nelle forme più acute)
- Febbre: in alcuni casi può essere presente una leggera febbre
- Meteorismo: sensazione di gonfiore addominale a causa dell’accumulo di gas nell’intestino.
- Urgenza di defecare: con la diarrea diventa infatti difficile controllare lo stimolo intestinale.
Quanto può durare?
↑ topLa maggior parte delle persone guarisce dalla diarrea del viaggiatore entro 3-5 giorni, ma il disturbo può durare anche per un tempo più prolungato, fino a diverse settimane, a seconda della causa e del tipo di batterio.
Cosa fare in caso di diarrea del viaggiatore?
↑ topIn caso di diarrea del viaggiatore, non c’è motivo di allarmarsi. Tuttavia, è fondamentale seguire alcuni accorgimenti e adottare i rimedi più appropriati per alleviare i sintomi e favorire una rapida guarigione.
Innanzitutto, è essenziale evitare la disidratazione, assumendo una buona quantità di liquidi su base giornaliera. Si consiglia sempre acqua imbottigliata o eventualmente bollita. Possono essere utili anche i fermenti lattici, a sostegno e difesa del microbiota intestinale, comunemente chiamato flora batterica intestinale.
Se la diarrea presenta una sintomatologia grave e persistente, con più di tre scariche al giorno e per più di due giorni, oltre a vomito e febbre, si potrebbero assumere farmaci antidiarroici, ma solo nel caso in cui le scariche fossero liquide e ci sia sangue nelle feci.
Sotto stretta indicazione medica possono essere somministrati:
- antibiotici ad azione locale che agiscono a livello intestinale e da assumere in assenza di febbre e sangue nelle feci e con il protrarsi di vomito, nausea e crampi addominali anche dopo il trattamento con fermenti lattici o antidiarroici
- antibiotici ad azione sistemica da assumere solo con febbre maggiore di 38,5 C°, quando tre giorni di trattamento con antipiretici non ha sortito effetti.
Quando nessuno di questi trattamenti risulta efficace, è necessario rivolgersi all’ospedale o alla struttura medica più vicina.
Come prevenire la diarrea quando si viaggia?
↑ topLa diarrea in vacanza può essere evitata, o quantomeno è possibile ridurre le probabilità che si manifesti, seguendo alcune norme di comportamento:
- le mani devono essere lavate con frequenza e in modo appropriato, per 20 secondi almeno, in modo da eliminare parassiti, batteri e virus
- evitare di mangiare cibi che siano poco cotti, soprattutto carne e pesce. Meglio evitare anche la verdura cruda e le uova se non adeguatamente cucinate in quanto potrebbero causare, tra le altre patologie, dissenteria o gastroenterite
- se mangiate, la frutta e la verdura devono essere lavate molto bene. La frutta, inoltre, dovrebbe essere sbucciata
- dopo avere fatto il bagno, dal momento che sia in mare sia in piscina potrebbero esserci virus e batteri, sarebbe opportuno fare una doccia
- avere una idratazione ben curata.
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Curare l’alimentazione, anche prima di andare in vacanza
↑ topCurare la propria alimentazione in modo consapevole e non solo durante la pausa estiva: questa è una pratica da seguire sempre, durante tutto l’anno. Ma se si vuole partire per la vacanza con maggiore serenità, è possibile adottare alcune precauzioni:
- assumere fermenti lattici prima della partenza, così da mantenere l’intestino regolare ed evitare che il microbiota intestinale sia scombussolato, condizione che tecnicamente viene definita disbiosi
- assumere probiotici, ovvero fermenti lattici vivi prima di partire e durante la durata complessiva del viaggio. Bisogna fare attenzione, perché alcuni probiotici sono termolabili, e richiedono temperature fresche per una corretta conservazione.
L’alimentazione non va in vacanza, e per assicurarsi delle ferie sane e rilassanti, bisogna ricordarsi di svolgere una colazione a orari regolari, oltre a mantenere una dieta che preveda il giusto apporto di nutrienti, evitando di consumare piatti ricchi di grassi ed eccessivamente elaborati, preferendo il pesce alla carne, perché più digeribile.