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Pubblicato inSalute

Attività fisica e patologie cardiovascolari: fare sport si può, basta iniziare nel modo giusto

Un’attività fisica moderata eseguita con regolarità può avere molti benefici in ogni ambito della salute. A livello fisico, ma anche mentale e psicologico. L’importante è farlo nel modo giusto ed essere seguiti – soprattutto nella fase iniziale – con un piano personalizzato a seconda della propria situazione.

Le malattie cardiovascolari non solo rappresentano la prima causa di morte al mondo, ma spesso conducono ad ingenti ed irreversibili disabilità fisiche e neurologiche nei pazienti che ne sono affetti. Storicamente, lo scopo dei medici è sempre stato quello di curare le malattie nel momento della loro insorgenza, mentre negli ultimi decenni si è dimostrata di fondamentale importanza la prevenzione delle malattie stesse, sia nel paziente apparentemente sano (prevenzione primaria) sia nel paziente con un evento cardiovascolare pregresso (prevenzione secondaria).

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Nello sviluppo delle principali malattie cardiovascolari sono implicati molteplici fattori di rischio:

Tra questi, la sedentarietà rappresenta uno dei più forti predittori di morbilità e mortalità sia nei soggetti sani sia nei pazienti già affetti da malattie cardiovascolari; inoltre, può essere implicata nello sviluppo di molte patologie croniche, quali diabete, artrosi e osteoporosi, ansia, sovrappeso, obesità e tumori (es: tumore mammella e tumore colon-retto), creando così un circolo vizioso molto dannoso per il paziente.

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità in Europa oltre un terzo della popolazione adulta e due terzi degli adolescenti sono sedentari, mentre in Italia dai dati ISTAT le persone non attive risultano essere fino al 40% della popolazione.

L’allenamento fisico costante si è dimostrato estremamente efficace nel ridurre la mortalità, l’ospedalizzazione per malattie cardiovascolare e nell’aumentare la capacità di esercizio e la qualità di vita dei pazienti; per questo all’attività fisica spetta il ruolo principale nei programmi di riabilitazione cardiovascolare, andando ad occupare fino al 70% delle attività proposte. (1-3)

È importante sottolineare come la camminata non sia il più delle volte un esercizio aerobico adatto al “rafforzamento “ del sistema cardiovascolare e come praticare uno sport non sempre equivalga a praticare un esercizio efficace, proprio per questo è indispensabile rivolgersi ad una équipe multidisciplinare (composta in primo luogo dal cardiologo e dal fisioterapista, affiancati anche dal dietologo, psicologo, infermiere professionale etc.) per impostare un corretto percorso di riabilitazione cardiovascolare. In questo ambito l’organizzazione multiprofessionale integrando le competenze, le conoscenze e le abilità di ogni singola figura professionale permette di ottenere i migliori risultati nel raggiungimento degli obiettivi per ogni singolo paziente.

Perché iniziare un percorso di riabilitazione cardiovascolare?

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Sebbene l’obiettivo principale della riabilitazione cardiovascolare (RCV) sia quello di prevenire o rallentare la progressione della malattia, stabilizzare il quadro clinico e migliorare i sintomi e la prognosi del paziente (diminuire il rischio di eventi futuri), non bisogna dimenticare la miriade di ulteriori effetti positivi che l’esercizio fisico ha sui pazienti affetti da malattie del cuore e grossi vasi. (4)

Possiamo, a grandi linee, identificare tre grandi aree in cui l’esercizio fisico può apportare i propri effetti positivi:

  • benefici somatici (per il corpo)
  • benefici psicosociali
  • benefici in ottica di crescita personale/educazione.

Benefici per il corpo

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Per quanto riguarda la sfera somatica uno degli obiettivi fondamentali della RCV è il ripristino della capacità cardiovascolari e muscoloscheletriche dopo il periodo di inattività che solitamente segue ad una malattia/evento cardiovascolare. Dal punto di vista cardiovascolare, con il costante allenamento, è possibile aumentare la tolleranza all’esercizio fisico e l’efficienza cardiaca e quindi l’ossigenazione di tutti gli organi e tessuti corporei, oltre al miglior controllo della pressione arteriosa. Per quanto riguarda l’apparato muscolo-scheletrico, inoltre, è possibile incrementare il tono e la forza muscolare, la funzionalità delle articolazioni e la densità ossea e migliorare coordinazione, flessibilità e agilità.
L’esercizio fisico porta alla diminuzione del peso corporeo, aumentando il metabolismo basale e il consumo energetico (con la conseguente riduzione della massa grassa ed aumento della massa grassa) e agendo sul controllo del senso della fame.
Influenzando il metabolismo degli zuccheri e dei grassi, l’attività fisica, contribuisce a mantenere i valori di glucosio nel sangue a livello ottimale ed aumenta la frazione di HDL (colesterolo buono) diminuendo contemporaneamente il livello di LDL (colesterolo cattivo).
Infine è stato dimostrata anche una correlazione con il funzionamento del sistema immunitario, dove un corretto allenamento può determinare un aumento e una modulazione positiva di tutti i meccanismi implicati nella risposta immunitaria, proteggendo così il paziente da malattie come il tumore della mammella e del colon-retto.

Benefici psicosociali

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Andando poi ad approfondire i benefici che la RVC può apportare nella vita psicosociale del paziente, è evidente come l’esercizio fisico abbia molteplici effetti che vanno ben oltre la performance cardiovascolare in senso stretto. Infatti, è stato dimostrato un miglioramento della consapevolezza e della percezione del proprio corpo, soprattutto durante lo sforzo indotto dall’esercizio, una diminuzione dello stato di ansia legato al carico percepito nelle situazioni di stress psico/fisico ed una maggior capacità di giudizio delle proprie capacità individuali.

L’attività fisica, tramite la produzione di endorfine, migliora anche il benessere soggettivo complessivo, le capacità psicosociali generali e la capacità di affrontare in modo positivo la malattia. Inoltre l’esercizio costante può portare ad un miglioramento del livello di indipendenza (soprattutto nelle persone anziane) e di conseguenza ad un miglioramento della qualità di vita generale.

Da non sottovalutare è il dimostrato aumento delle capacità cognitive indotto da una aumentata vascolarizzazione e ossigenazione del cervello, la quale permette di aumentare le capacità di memorizzazione, concentrazione, pianificazione ed organizzazione, determinando quindi un miglioramento delle performance lavorative e scolastiche.

Benefici in ottica di crescita personale

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Infine rispetto alla crescita personale individuale, la RCV migliora la conoscenza dell’impatto e dei benefici che l’esercizio fisico e l’allenamento costante comportano, aumenta le capacità pratiche di self-control e gestione dello stress fisico durante l’allenamento arrivando quindi a determinare, in ultima analisi, un’aderenza a lungo termine ai cambiamenti dello stile di vita. Un buon programma di riabilitazione cardiovascolare può portare il paziente ad un atteggiamento mentale pro-attivo ed orientato al benessere.

In che cosa consiste il percorso di riabilitazione cardiovascolare?

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L’esercizio fisico svolto durante la riabilitazione cardiocircolatoria viene prescritto con un approccio totalmente individualizzato.  Il percorso di training inizia con un’attenta valutazione clinica personale, che include:

  • la stratificazione del rischio
  • un test da sforzo cardiovascolare
  • la valutazione delle altre patologie che possono influire sull’allenamento
  • la valutazione della capacità funzionale e delle caratteristiche individuali (pregresse attività sportive, livello di attività fisica pregresso, ma anche il livello di supporto sociale nel compiere cambiamenti positivi)
  • le preferenze personali
  • gli obiettivi del paziente.

L’allenamento proposto durante i programmi di RCV è basato sull’esercizio di tipo aerobico (cyclette, tapis roulant). A questo tipo di allenamento possono essere affiancate altre attività come gli esercizi di resistenza, atti al rafforzamento muscolare che possono essere svolti con l’utilizzo di piccoli pesi, fasce elastiche o tramite macchinari specifici in base alle capacità del singolo paziente. Vengono inoltre effettuati esercizi a corpo libero di coordinazione, flessibilità e agilità.

Per ogni paziente vengono quindi stabilite in modo individuale la frequenza, l’intensità, la durata e il tipo di esercizio del training fisico (FITT model). In pazienti con uno stile di vita sedentario o dopo un lungo periodo di inattività legato ad un evento acuto, viene proposta una partenza da un basso livello con incrementi graduali e viene posta molta attenzione alle tempistiche di ripresa individuali.

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REFERENZE

(1) Heran BS, Chen JM, Ebrahim S, et al. Exercise-based cardiac rehabilitation for coronary
heart disease. Cochrane Database Syst Rev 2011; Jul 6;7: CD001800
(2) Anderson L, Thompson DR, Oldridge N, et al. Exercise-based cardiac rehabilitation for
coronary heart disease. Cochrane Database Syst Rev. 2016 Jan 5;2016(1):CD001800
(3) Salzwedel A, Jensen K, Rauch B, et al. Effectiveness of comprehensive cardiac
rehabilitation in coronary artery disease patients treated according to contemporary evidence-based medicine: Update of the Cardiac Rehabilitation Outcome Study (CROS-II). Eur J Prev Cardiol. 2020 Nov;27(16):1756-1774.
(4) Ambrosetti M, Abreu A, Corra U, et al. Secondary prevention through comprehensive
cardiovascular rehabilitation: From knowledge to implementation. 2020 update. A position
paper from the Secondary Prevention and Rehabilitation Section of the European Association of Preventive Cardiology. Eur J Prev Cardiol. 2020,