Skip to content
Pubblicato inMonitoring

Medicina di genere: donne più vulnerabili alle conseguenze del cancro

Il cancro è una condizione patologica devastante che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Tuttavia, The Lancet ha rivelato che le donne sono più vulnerabili alle conseguenze del cancro, perché l’ineguaglianza di genere e la discriminazione stanno di fatto riducendo le loro opportunità di mitigare i rischi (prevenzione) e ostacolano la loro capacità di ottenere una diagnosi tempestiva e cure di qualità. Lo spiega Enrico Bucci, direttore scientifico del Santagostino, nel nuovo articolo di Santagostino Monitoring

Secondo lo studio di The Lancet, riassunto in un rapporto dedicato, le dinamiche di potere ineguali nella società globale stanno avendo un notevole impatto negativo sul modo in cui le donne vivono la prevenzione e il trattamento del cancro. Naturalmente, come in molti altri settori, le disuguaglianze di genere stanno anche ostacolando l’avanzamento professionale delle donne che dedicano la propria carriera alla ricerca sul cancro, bloccando inoltre l’accesso alle posizioni di massima influenza nel determinare la pratica clinica e la formulazione di opportune politiche sanitarie, il che perpetua a sua volta un difetto di prevenzione e cure specificamente per il genere femminile.

Lo studio di The Lancet

↑ top

Il rapporto ha posto particolare attenzione ai “cancri femminili”, come il cancro al seno e il cancro cervicale. Tuttavia, i ricercatori hanno sottolineato che il cancro al polmone e il cancro del colon-retto, tra le prime tre cause di morte per entrambi i sessi, sono più facilmente trascurati quando riguardano donne, fin dalla ricerca preclinica, che si avvale troppo spesso di esemplari animali di sesso maschile, e dunque porta a trascurare l’influenza di fattori fisiologici legati al genere. 

Secondo la dott.ssa Ophira Ginsburg, consulente senior per la ricerca clinica del Centro per la salute globale dell’Istituto Nazionale per il Cancro e co-presidente della commissione di The Lancet, l’impatto di una società patriarcale sullo studio, la prevenzione e la cura del cancro è stato finora in gran parte ignorato. 

A conferma di questa affermazione, un articolo pubblicato sulla rivista The Lancet Global Health insieme alla Commissione, utilizzando il database GLOBOCAN 2020 sulla mortalità per cancro dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), stima che su 5,3 milioni di adulti sotto i 70 anni morti di cancro nel 2020, 2,3 milioni di siano donne, fra cui 1,5 milioni di morti premature che potrebbero essere prevenute ogni anno attraverso l’eliminazione dell’esposizione a fattori di rischio chiave o attraverso l’individuazione e la diagnosi precoce. Fin qui, nulla di particolarmente nuovo, ma il lavoro stima anche che altre 800.000 vite potrebbero essere salvate ogni anno se tutte le donne avessero pari accesso a cure ottimali, eliminando le disparità di genere. È quindi fondamentale garantire che tutte le donne abbiano accesso alle cure ottimali per il cancro al fine di salvare vite preziose.

Il rapporto ha anche evidenziato che il peso del cancro nelle donne causato da fattori di rischio come il tabacco, l’alcool, l’obesità e le infezioni è ampiamente sottovalutato. Ad esempio, molti non sono consapevoli o addirittura negano che l’alcool è un importante fattore di rischio specifico per il cancro al seno, a dosi peraltro minori nelle donne rispetto ai corrispondenti fattori di rischio negli uomini per cancri tipicamente maschili o per cancri comuni ai due sessi. Spesso, inoltre, i fattori di rischio del cancro negli uomini sono meglio compresi rispetto a quelli delle donne, per la buona ragione che gli studi che iniziano in ambito preclinico tendono ad individuare meccanismi molecolari in modelli maschili (oltretutto di solito più economici dei corrispondenti femminili).

La proposta: un approccio genere-specifico

↑ top

Per contrastare l’impatto negativo dell’ineguaglianza di genere e trasformare il modo in cui il sistema sanitario tratta il cancro femminile, è necessario includere un approccio genere-specifico in tutte le politiche e le linee guida relative al cancro, dalla ricerca, alla prevenzione, alla cura. 

Per questo, la commissione di Lancet ha formulato diverse raccomandazioni per promuovere l’uguaglianza di genere nella ricerca e nelle cure del cancro. Queste raccomandazioni includono lo studio specifico del cancro femminile in ricerche sia precliniche che cliniche, strategie mirate per aumentare la consapevolezza delle donne sui fattori di rischio e sui sintomi del cancro, nonché l’accesso equo alla diagnosi e al trattamento del cancro, insieme ad una serie di indicazioni molto più dettagliate ed accurate, cui si rimanda per un maggior approfondimento.

Fonti:

↑ top
  • https://www.thelancet.com/commissions/women-power-and-cancer
  • https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(23)02183-9/fulltext
  • https://www.thelancet.com/journals/langlo/article/PIIS2214-109X(23)00406-0/fulltext