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Pubblicato inSalute

Che rapporto c’è tra denti e postura?

La nostra postura può subire, anche in modo diretto, conseguenze di una malocclusione. Il rapporto tra la nostra schiena e la condizione del cavo orale è molto stretto. Scopriamo quando e come è necessario intervenire.

denti e postura che rapporto c'è

I denti e la postura sono in una correlazione più stretta di quanto si possa immaginare. Di più, il collegamento che c’è tra denti e postura è di tipo diretto, talmente diretto che una possibile malocclusione può ripercuotersi negativamente sul collo, sulla testa e sulla schiena.

Questa correlazione può infatti essere la chiave per risolvere condizioni quali cefalee, ad esempio, alterazioni posturali a carico della colonna vertebrale, come il mal di schiena, alterazioni dell’equilibrio o, ancora, cervicalgie.

Approfondisce l’argomento il dott. Silvio Celestino, Specialista in Chirurgia Odontostomatologica del Santagostino.

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Denti e postura, perché l’occlusione influenza il nostro corpo?

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Dobbiamo partire da un assunto che può sembrare controintuitivo: il nostro assetto posturale può essere condizionato da una malocclusione dentale, o da disturbi temporo-mandibolari.

Quando infatti la mandibola si trova a dover assumere una posizione non corretta, il gruppo muscolare che la sostiene esprime una tensione che si riverbera ad altri gruppi muscolari. Come conseguenza il nostro corpo si attiva per cercare e trovare un diverso, e compensativo, equilibrio.

Per questa ragione, nei casi di malocclusione e di disturbi temporo-mandibolari è possibile che insorgano squilibri tonico-muscolari, che a loro volta possono determinare ulteriori disturbi come vertigini, lombosciatalgie o contratture muscolari.

In che modo i denti influiscono sulla schiena e sulla postura?

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Con il termine postura indichiamo la configurazione assunta dal nostro corpo nello spazio al fine di mantenersi in una posizione eretta. La postura è dinamica, e risponde per così dire agli stimoli che riceve dagli occhi, dai muscoli sia della testa che del collo, e dai piedi.

Fino a quando l’articolazione temporo-mandibolare (ATM) funziona in modo sano, il benessere posturale del paziente non ha da temere. Ma nel momento in cui si presentano malocclusioni, che tra le altre conseguenze incidono in modo disfunzionale su tutti i muscoli masticatori, bisogna correre ai ripari.

Tipi di malocclusione dentale

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Quando si verifica un disallineamento tra i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore, si parla di malocclusione, che può essere di:

  • prima classe, che comporta un minimo disallineamento con mascella e mandibola posizionate correttamente sul piano sagittale. In questa evenienza possono verificarsi problematiche quali affollamento dentale o morso profondo
  • seconda classe, quando l’arcata mascellare si ritrova a sporgere in modo eccessivo rispetto all’arcata mandibolare
  • terza classe, quando l’arcata superiore si trova in posizione arretrata rispetto all’arcata inferiore, determinando una condizione di morso inverso.

I disturbi della malocclusione

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I disturbi relativi alla malocclusione possono essere classificati anche in:

  • deep bite o morso profondo, quando gli incisivi superiore si ritrovano a coprire gli incisivi inferiori in modo eccessivo
  • morso aperto, in cui i denti anteriori non arrivano a toccarsi, e i gli incisivi non si sovrappongono
  • cross bite o morso incrociato, nel quale solo una parte dei denti che appartengono all’arcata inferiore arrivano a coprire in modo non funzionale i denti dell’arcata superiore
  • diastema interdentale, che si caratterizza per la presenza di spazi vuoti tra un dente e l’altro, specie tra i due incisivi
  • affollamento dentale, che determina uno scontro e sovrapposizione tra denti.

I disturbi temporo-mandibolari

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Tutti i principali disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare hanno origine dai problemi di ordine muscolare e articolare a carico della mascella o del menisco. La loro conseguenza è una mobilità ridotta dell’ATM.

Solitamente quello che può verificarsi è uno scivolamento dell’ATM in senso laterale, anteriore o posteriore. La situazione può peggiorare quando si hanno ulteriori disturbi quali edentulia o infezioni, bruxismo.

In che modo i denti influiscono sulla postura?

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Quando un paziente presenta malocclusione o un disturbo dell’ATM, ecco che possono essere riscontrate due principali conseguenze: i muscoli masticatori si contraggono e, in seconda battuta, producono conseguenze sui muscoli del collo, producendo quello che possiamo definire un effetto a cascata.

Come conseguenza ultima, si produce uno scompenso nella postura, cui possono aggiungersi ulteriori condizioni quali i disturbi visivi o gli acufeni. Tra le conseguenze di un disturbo dell’ATM o della malocclusione possiamo indicare:

  • contrazioni di tipo patologico dei fasci muscolari discendenti, con ripercussioni a scapito delle spalle e del bacino. A causare questa situazione, lo scompenso patito dall’osso ioide per via di un disturbo temporo-mandibolare
  • torsioni compensatorie che possono determinare alterazioni posturali e cefalea tensiva, come conseguenza di una asimmetria laterale
  • lordosi e mialgie, conseguenze di un adeguamento posturale dovuto ad un avanzamento della testa. Quest’ultima condizione è determinata da una malocclusione di seconda classe
  • cifosi e mialgie, dovute ad uno spostamento del baricentro, e relativi sforzi di adattamento, per via dell’arretramento del capo rispetto alla posizione fisiologica. Condizione che si verifica a causa di una malocclusione di terza classe.

Come dovrebbero stare i denti a bocca chiusa?

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In una condizione ideale, possiamo immaginare una linea che passa attraverso i due incisivi centrali, presenti nell’arcata superiore, e che continui tra gli incisivi centrali che si trovano nell’arcata inferiore.

Più precisamente, l’arcata superiore dovrebbe leggermente coprire l’arcata inferiore, senza che le due arcate si tocchino e senza alcuno scivolamento.

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Come fare per avere i denti dritti?

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Il professionista ha diverse possibilità di intervento per ristabilire una condizione dei denti che non gravi sull’ATM e che abbia, come ultima conseguenza, il ripristino di una postura fisiologica. Tra le possibilità di intervento possiamo indicare:

  • il bite, un apparecchio in grado di ammortizzare l’attrito verticale che si produce tra i denti. Una scelta da farsi nei casi di bruxismo, e da indossare durante il sonno, e adottabile anche in ambito sportivo
  • placche occlusali, utilizzate con il fine di ripristinare una funzione corretta sia dei muscoli masticatori che dei muscoli posturali che risultano compromessi da un disturbo dell’ATM
  • otturazioni o impianti, quando la malocclusione è originata da otturazioni non eseguite correttamente oppure è dovuta a edentulia
  • apparecchi intercettivi per svolgere una opportuna prevenzione nei soggetti più piccoli. Può essere usato un apparecchio fisso, mobile oppure invisibile
  • estrazione del dente, soprattutto del dente del giudizio, se ha una eruzione non completa o produce una interferenza con i denti vicini
  • chirurgia nei casi di malformazioni congenite, sia della mascella che della mandibola, che non rispondono all’azione dell’apparecchio intercettivo.

È molto importante e non deve essere dimenticata l’assoluta importanza della educazione per la salute dentale, soprattutto nei pazienti di piccola età, così da eradicare quanto prima possibile le eventuali scorrette abitudini che hanno determinato una malocclusione.