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Pubblicato inSalute

Quali sono i tumori della pelle più pericolosi

Quali sono i tumori della pelle più pericolosi? Per rispondere a questa domanda risulta fondamentale conoscerli, imparare a fare un autoesame e rivolgersi, per tempo, allo specialista.

tumori della pelle maligni, e pericolosi

In Italia un cittadino su tre ha una diagnosi di carcinoma basocellulare della cute, uno dei tumori della pelle tra i più frequenti. Il numero complessivo di diagnosi arriva a 64.000 nuovi casi su base annua. 19.000 casi all’anno è invece il numero relativo al carcinoma cutaneo a cellule squamose. 

Cosa c’è dietro questi numeri che l’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) aggiorna annualmente? Come si definiscono i tumori della pelle e quali strategie terapeutiche e di prevenzione esistono ora? Risponde Marco Lauria, specialista in Dermatologia e Venereologia del Santagostino.

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Cosa sono i tumori della pelle?

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Partiamo da una definizione: con tumore cutaneo si intende una ampia gamma di lesioni e alterazioni della pelle di natura neoplastica, cioè caratterizzate da una abnorme crescita cellulare, svincolata dai normali meccanismi di controllo dell’organismo. Alla base del processo di carcinogenesi cutanea vi sono mutazioni del DNA che portano a una rapida moltiplicazione delle cellule della pelle, formando tumori maligni.

I tumori cutanei possono essere causati da diversi fattori di rischio. Prima di affrontarli, cerchiamo di capire quali sono le cause, come è possibile riconoscere questa formazione neoplastica specificandola in una tipologia benigna, per poi approfondire le forme maligne.

Quali sono le cause dei tumori cutanei?

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I raggi ultravioletti naturali e artificiali sono ritenuti il fattore eziologico più importante. Il ruolo dei raggi UV, in particolare UVB (lunghezza d’onda 290-320 nm) è essenziale: l’esposizione a essi infatti induce mutazioni del DNA delle cellule epidermiche, una transitoria riduzione delle funzionalità del sistema immunitario, con conseguente minor capacità di riparazione dei danni indotti sul genoma cellulare e ridotta attitudine dell’organismo a riconoscere e ad eliminare le cellule trasformate.

Pertanto l’esposizione cronica o intermittente ai raggi solari, ripetute scottature o ustioni solari ed ancora numerose sedute di lampade solari e lettini abbronzanti aumentano il rischio di sviluppare il melanoma e altri tumori maligni cutanei.

Altri fattori di rischio sono rappresentati da:

  • il fototipo chiaro
  • il numero elevato di nei, per i quali è sempre consigliata la mappatura
  • la storia familiare di melanoma
  • l’immunosoppressione
  • l’aumentare dell’età, fattore non trascurabile.

Come capire se si ha un tumore benigno alla pelle?

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I tumori benigni della pelle sono lesioni con un unico colore e, soprattutto, sono solitamente stabili nel tempo. Non tendono a modificarsi nella forma, nel colore e nelle dimensioni. 

Fanno eccezione le cheratosi seborroiche, gli angiomi rubino, le cisti sebacee, i lipomi che nel corso del tempo possono crescere lentamente.

Tra i tumori benigni della pelle, possiamo distinguere pertanto:

  • angioma
  • angiofibroma
  • angiocheratoma
  • cisti sebacea
  • lipoma
  • cheratosi seborroica
  • acantoma a cellule chiare.

Quali sono i tumori maligni della pelle?

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I tumori cutanei si sviluppano sullo strato più esterno della pelle, quello con funzione protettiva: l’epidermide. Nell’epidermide si trovano 3 principali tipi di cellule:

  • cellule squamose,
  • cellule basali,
  • melanociti, responsabili della produzione di melanina, il pigmento che dà il colore alla pelle.

Il melanoma

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Il melanoma è uno tra i tumori maligni della pelle più temuti per la sua aggressività. Questa neoplasia è, nelle fasi iniziali, asintomatica e spesso è diagnosticata in fase ormai avanzata. Anche se meno frequente rispetto ad altri tipi di tumori della pelle, il melanoma ha una incidenza molto elevata tra soggetti giovani e di mezza età, ed è più pericoloso. Oltre un terzo dei pazienti colpiti ha meno di cinquant’anni e, tra le fasce d’età giovanili, il tasso di mortalità legato al tumore può raggiungere il 20%.

Le parti del corpo maggiormente coinvolte sono: dorso negli uomini, arti inferiori nelle donne; mentre nelle persone di pelle scura e negli asiatici sono più colpite piante, palmi, mucose e letto ungueale. Il melanoma può svilupparsi nella cute ex novo oppure insorgere in associazione con un neo preesistente, congenito o acquisito.

Il melanoma si presenta solitamente come una macchia o un nodulo che ha una forma asimmetrica, bordi dentellati, con più colori (marrone, nero, bianco, blu, rosa). Un nevo che cambia forma e colore e che cresce rapidamente va assolutamente fatto controllare dal dermatologo.

I carcinomi spinocellulari e i carcinomi basocellulari

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Oltre al melanoma, distinguiamo:

  • i carcinomi basocellulari, o basaliomi
  • i carcinomi spinocellulari, o spinaliomi.

Carcinomi spinocellulari e basocellulari rappresentano la quasi totalità, oltre il 99% dei tumori della pelle non melanomatosi.

I carcinomi spinocellulari appaiono come noduli o aree con bordi più alti e una depressione centrale, talvolta sono ulcerati, sanguinano e di solito hanno margini poco definiti. La cheratosi attinica, una forma iniziale di tumore maligno della pelle, se non curata adeguatamente, può trasformarsi in carcinoma spinocellulare.

I carcinomi basocellulari appaiono invece come piccoli noduli di aspetto perlaceo, traslucido di colore rosa-rosso oppure come chiazze di colore rosa. Aumentano di dimensione con lentezza e a volte sono pigmentati. Vengono quindi scambiati per melanomi. Con simili segni, consigliamo sempre di interpellare lo specialista.

Esistono tuttavia altre rare tipologie di tumore maligno cutaneo come, per esempio, il carcinoma a cellule di Merkel, il sarcoma di Kaposi e il linfoma cutaneo

Quali terapie per i tumori maligni della pelle?

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La chirurgia rappresenta in genere il trattamento di prima scelta per i tumori maligni della pelle.

Alcuni basaliomi o spinaliomi in fase iniziale possono essere trattati con terapie locali. Tra le terapie locali ritroviamo la crioterapia, che consiste nel bruciare le cellule tumorali con il freddo, applicando sul tumore azoto liquido.

In alcuni casi si sceglie di applicare, direttamente sulla zona interessata dal tumore, farmaci chemioterapici quali il 5-fluorouracile. Come crema oppure unguento. In alternativa, sono scelti farmaci a stimolo del sistema immunitario contro il tumore. Farmaci come l’imiquimod usato soprattutto nei tumori in fasi molto precoci.

Tumori maligni della pelle in fase avanzata possono beneficiare di radioterapia o chemioterapia sistemica.

Esistono prevenzioni?

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Nonostante gli importanti passi in avanti compiuti dalla medicina sul fronte delle terapie per il melanoma e i tumori della pelle non melanoma, la prevenzione resta fondamentale. Parliamo di prevenzione primaria, fondata sulla corretta esposizione ai raggi del sole, e di prevenzione secondaria, basata sull’autoesame della pelle, una prassi che consente di diagnosticare precocemente la patologia.

La strategia di prevenzione più efficace per ridurre il rischio di tumori della pelle consiste senza dubbio nel proteggersi dai raggi ultravioletti. Ciò significa evitare di esporsi al sole nelle ore più calde (tra le 10 e le 16) e, quando ci si espone, indossare sempre cappello e occhiali scuri. Gli occhi vanno protetti in estate, ma non solo.

Importante poi utilizzare una protezione solare (SPF50 o SPF30) adeguata al proprio tipo di pelle, soprattutto nei soggetti con pelle chiara, applicandola più volte (idealmente ogni due ore) e in maniera generosa per garantire una copertura completa e continua.

Autoesame della pelle

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Ai fini della prevenzione può essere molto utile controllare periodicamente l’aspetto della propria pelle, in una stanza ben illuminata, di fronte a uno specchio e facendosi aiutare per controllare le aree non raggiungibili dal proprio sguardo. L’autoesame permette di accorgersi subito se un neo ha subìto dei cambiamenti.

Per effettuarlo, occorre controllare con attenzione i nevi sul corpo. La regola da seguire, durante l’autoesame, è quella dell’ABCDE:

  • la lettera “A” sta per asimmetria e si riferisce alla diversa forma che i nei hanno rispetto ai melanomi. I nei molto spesso sono simmetrici: se immaginiamo di tagliarli in due, avremo due parti che coincidono più o meno tra loro. Il melanoma, invece, non è simmetrico
  • la lettera “B” si riferisce ai bordi del neo: un neo presenta solitamente bordi regolari, mentre i melanomi hanno bordi irregolari, dentellati
  • la lettera “C” indica il colore: il neo ha una colorazione uniforme, marrone chiaro, marrone scuro, nero, rosa. Il melanoma può presentare vari colori: nero, rosa, rosso e persino blu. In molti casi, il melanoma si distingue perché evidenzia più colori contemporaneamente, distribuiti in maniera disomogenea
  • la lettera “D” sta per dimensione. Se il neo supera i sei millimetri di diametro, deve essere studiato attentamente
  • la lettera “E”, indica, infine l’evoluzione. I nei rimangono costanti o crescono molto lentamente con il passare degli anni. I melanomi possono invece aumentare nel giro di pochi mesi.

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Limportanza della visita dermatologica

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In presenza di un aumento delle dimensioni di un neo in poco tempo, dell’accentuarsi o dell’estendersi della pigmentazione, di sanguinamento o di ulcerazione spontanea di un neo, è bene rivolgersi subito a un dermatologo per una visita accurata.

Da qui l’importanza di eseguire regolarmente visite dermatologiche, con cadenza periodica, che permettono una diagnosi precoce.