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Pubblicato inSalute

Che esami fare per il prurito?

Il prurito è da intendere come sintomo di una condizione, o una patologia, sottostante. Il primo passo per risolverlo è affidarsi agli esami indicati dal medico di medicina generale.

prurito esami sangue

Quando un soggetto accusa prurito, gli esami da svolgere per risalire alle cause, e intervenire con la giusta terapia risolutiva, possono essere diversi. Risulta fondamentale contattare il proprio medico di base, perché sarà lui a indicare al soggetto la migliore strada da intraprendere.

Di per sé il prurito è un sintomo aspecifico, ed è pertanto possibile associarlo ad una gamma ampia di condizioni cliniche. La dottoressa Carlotta Casiraghi, del Santagostino, ci aiuta a capire quali sono le cause più comuni alla base del prurito e in che modo è possibile orientarsi.

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Prurito ed esami da svolgere

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Gli esami da svolgere, nei casi in cui il soggetto accusi prurito, possono essere diversi, perché diverse sono le patologie o le condizioni sottostanti il prurito. In linea di massima le patologie o le condizioni che determinano l’insorgenza del prurito non destano preoccupazione, e rivolgersi al proprio medico di base è la scelta migliore da compiere.

È il caso del prurito, per fare un primo esempio, che si manifesta nella gravidanza. Riguarda 2 donne su 10 che si trovano nel terzo trimestre della gravidanza, e la zona più interessata è solitamente l’addome.

Ci sono tuttavia patologie, a scatenare il prurito, anche importanti e gravi, che richiedono in sede di visita specialistica una diagnosi approfondita e un intervento sicuro e tempestivo come nel caso, per fare un primo esempio, del linfoma Hodgkin. E in queste circostanze, dopo avere svolto esami di approfondimento, ci si rivolgerà allo specialista più indicato alla risoluzione della causa scatenante.

Prurito, di cosa si tratta?

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Prima di indicare gli esami da svolgere per una corretta diagnosi definiamo innanzitutto il prurito, una delle condizioni cliniche più diffuse in assoluto. In estrema sintesi, il prurito può essere definito come una spiacevole sensazione che induce il soggetto a grattarsi. A volte può capitare che l’impulso a grattarsi sia talmente impellente da determinare, involontariamente da parte del soggetto, delle lesioni cutanee.

A farne da mediatore chimico è l’istamina, secreta dai mastociti e ricompresa nel nostro sistema immunitario. Proprio l’istamina è la responsabile della sensazione del prurito e della infiammazione, per mezzo della sua azione di vasodilatazione dei capillari e dell’aumento della permeabilità dei vasi sanguigni.

L’istamina viene rilasciata dai mastociti in presenza di sostanze che vengono considerate allergeni, ovvero causa di reazione allergica. Anche le citochine, piccole molecole proteiche che fungono da mediatori chimici, possono essere causa della sensazione di prurito.

Diario del prurito, un valido strumento

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Quando il prurito si manifesta è più opportuno, si accennava, consultare in prima battuta il proprio medico di base. Affidarsi immediatamente ad una visita specialistica può infatti comportare il rischio di non ricevere una diagnosi corretta.

Sarà quindi compito del medico di medicina generale fornire al paziente, o alla paziente, un quadro generale della situazione, così da indirizzarlo verso lo specialista più adatto al problema.

Il prurito è un sintomo aspecifico, e proprio per questa ragione può essere utile tenere traccia, in un diario, delle manifestazioni, annotando i momenti della giornata in cui il prurito si manifesta, eventualmente la parte del corpo interessata, gli altri sintomi presenti, e in quali casi possono essere intercettate delle cause.

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Quando il prurito è preoccupante?

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L’importanza di rivolgersi ad uno specialista emerge nel momento in cui il prurito persiste per un tempo prolungato, e si associati ad alcuni sintomi.

I sintomi che dovrebbero rappresentare un campanello di allarme sono:

  • sensazione di affaticamento
  • perdita di peso
  • sudori notturni.

Cosa si nasconde dietro un prurito?

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Le cause all’origine di questa spiacevole sensazione a livello della cute sono molteplici, possiamo quindi suddividerle in gruppi principali, per poi approfondire le patologie più ricorrenti e indicare infine quali esami fare per iniziare il corretto percorso terapeutico.

Innanzitutto vanno indicate le intolleranze alimentari e le allergie come cause più comuni del prurito. Ma ci possono essere molte altre cause, che possono essere dovute a:

  • malattie a carico della cute
  • patologie sistemiche
  • disturbi a carico del sistema nervoso
  • disturbi di natura psicologica
  • sostanze chimiche oppure farmaci.

Quali malattie provocano prurito?

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Possiamo ora approfondire in modo più dettagliato le cause che determinano il prurito. Le cause sono divise, nei paragrafi successivi, in gruppi.

Malattie a carico della cute

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Le patologie o le condizioni a carico della cute sono cause particolarmente comuni che determinano l’insorgenza del prurito sono la cute secca e la dermatite atopica, che a volte viene chiamata eczema.

Una seconda causa di insorgenza di questo sintomo è determinata dall’orticaria, un tipo di eruzioni cutanea che a sua volta dipende da una cospicua quantità di patologie a carico della cute oppure sistemiche.

Altre malattie sottostanti possono essere la dermatite da contatto allergica, una delle cause del prurito anale o alle gambe per esempio, le infezioni micotiche della cute o le infezioni parassitarie. Non vanno dimenticate le punture d’insetto.

Disturbi sistemici

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I disturbi sistemici sono condizioni o patologie che possono interessare tutto il corpo e determinare prurito anche senza la manifestazione di alterazioni cutanee visibili. Si tratta di cause meno comuni per l’insorgenza del prurito.

Tra i disturbi sistemici che maggiormente si riscontrano in sede diagnostica abbiamo il diabete e l’insufficienza renale cronica. Sono presenti anche i disturbi del fegato o della cistifellea, specie quando sono le cause sottostanti dell’ittero.

Seguono l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo, mentre tra le cause sistemiche riscontrate con minore frequenza si indicano le leucemie e i linfomi, tumori e carico del sangue.

Disturbi a carico del sistema nervoso

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Può esserci prurito localizzato in una parte del corpo interessata da un nervo compresso, che pertanto risulta irritato.

Ci sono poi disturbi del sistema nervoso che possono determinare un prurito generalizzato dal momento che i neuroni responsabili del prurito risultano estremamente attivi o inibiti in misura minore da altri neuroni.

Nel caso della sclerosi multipla, ad esempio, il sistema immunitario aggredisce la mielina il tessuto con contenuto lipidico alto che riveste come una guaina le fibre nervose. I neuroni che sono responsabili del prurito risultano meno inibiti, quindi più attivi. È un caso, questo, di prurito neuropatico.

Disturbi di natura psicologica

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Non va esclusa l’origine psicologica del prurito, che in queste circostanze viene definito prurito psicogeno. Può insorgere nei casi in cui il soggetto stia attraversando una periodo di particolare stress.

Lo stress può essere anche un fattore d’insorgenza per la psoriasi.

Sostanze chimiche e farmaci

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Ci sono diversi farmaci, e sostanze chimiche, alla base del prurito. Si tratta di farmaci che possono essere somministrati per via orale, per via parenterale, o applicati localmente.

Farmaci quali antiepilettici, antinfiammatori non steroidei oppure antibiotici possono determinare, nello specifico, rash cutaneo associato a prurito. Anche la morfina può determinare questo sintomo. Si ricordano anche alcuni mezzi di contrasto adottati per svolgere radiografie possono determinare prurito ma non reazione allergica.

Che esami si devono fare per il prurito?

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Poiché le intolleranze alimentari e le allergie sono le cause più comuni per il prurito, tra i primi esami da svolgere ci sono i test allergologici, il cui scopo è l’identificazione dell’allergene che innesca la risposta dell’organismo.

Si indicano:

  • il prick test, in cui l’allergene viene applicato per mezzo di un piccolo ago
  • il patch test, che prevede l’applicazione dell’allergene per mezzo di un cerotto
  • le intolleranze alimentari prevedono una specifica batteria di test.

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Prurito, esami del sangue da svolgere

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L’emocromo, detto anche esame emocromocitometrico, è l’esame del sangue che può fornire un quadro abbastanza esaustivo della situazione e aiutare già ad escludere diverse condizioni cliniche. Si tratta di un test semplice, a basso costo, con il quale è possibile valutare la condizione del sangue in generale e di tutte le sue componenti quali:

  • globuli rossi, che contengono l’emoglobina, per il trasporto di ossigeno e anidride carbonica
  • globuli bianchi, le cellule adibite alla difesa dell’organismo
  • piastrine, coinvolte nei processi di coagulazione del sangue.

In presenza di un linfoma, per fare un esempio, i valori dell’emocromo possono risultare alterati. Dal momento che il prurito, come detto, può essere una delle manifestazioni di disturbi epatici, si può procedere con esami ematici che riguardano le condizioni del fegato, come le transaminasi.

Per quanto riguarda l’insufficienza renale, l’esame che può darci un quadro esaustivo sulla funzionalità di questi organi è il dosaggio dell’urea. Questo esame viene solitamente prescritto insieme al test della creatinina o di altri marcatori utilizzati per valutare il funzionamento dei reni. Livelli troppo alti di urea o creatinina nel sangue possono indicare una scarsa funzionalità dei reni.  Questi, infatti, potrebbero non essere in grado di filtrare e smaltire i prodotti delle reazioni metaboliche del nostro organismo.