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Pubblicato inSalute

Pediatra: chi è, cosa fa e come sceglierlo

Il pediatra è il medico che si occupa dello sviluppo psicofisico di bambini e adolescenti e della diagnosi e cura delle malattie che li colpiscono.

pediatra

Il pediatra è un punto di riferimento fondamentale durante l’infanzia e l’adolescenza: si occupa dei bambini e dei ragazzi quando si ammalano, e ne segue passo dopo passo il percorso di crescita al fine di tutelarne la salute.

Scopriamo in dettaglio di cosa si occupa e come sceglierlo con l’aiuto del dott. Vincenzo Roffredo, pediatra del Santagostino.

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Perché si chiama pediatra?

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Con il termine pediatra si indica un medico specialista in pediatria (dal greco παῖς “fanciullo” e ἰατρεία “medicina”), la scienza che si occupa della medicina infantile.

Cosa fa il pediatra?

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In Italia, il pediatra è la prima figura di contatto tra i cittadini e il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il suo compito è fornire assistenza sanitaria a bambini e adolescenti, svolgendo le seguenti mansioni:

  • seguire il percorso di crescita del bambino e verificarne lo sviluppo psicofisico;
  • fornire informazioni e consigli ai genitori sulla salute dei loro figli e sulle vaccinazioni da effettuare; 
  • effettuare visite di controllo, diagnostiche e terapeutiche;
  • rilasciare certificazioni mediche per l’assenza dal lavoro dei genitori durante la malattia dei loro figli o per lo svolgimento di attività sportive non agonistiche;
  • richiedere visite specialistiche, esami di approfondimento, ricoveri, cure etc. 

I pediatri possono operare sia come pediatri di libera scelta (di famiglia o di base) sia in ambito ospedaliero, all’interno di unità di pediatria di ospedali generalisti oppure all’interno di ospedali pediatrici.

Cosa fa un pediatra in ospedale?

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I pediatri che lavorano nel campo ospedaliero si occupano di prestare assistenza a bambini che versano in condizioni di salute tali da non poter essere curati a casa.

Tra le attività diagnostiche e terapeutiche che tradizionalmente svolgono vi sono: l’esecuzione di procedure mediche, la richiesta di esami medici e la prescrizione di farmaci.

Le loro mansioni possono poi variare anche in modo significativo in relazione all’ambito di specializzazione: neonatologia, oncologia, chirurgia, diabetologia, cardiologia, pediatria d’urgenza…).

Cosa significa età pediatrica? Fino a che età si può essere assistiti da un pediatra?

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Secondo la Convenzione dell’Onu sui diritti dell’infan­zia, l’età pediatrica copre la fascia anagrafica da 0 a 18 anni. In Italia, tuttavia, non vi è una definizione univoca e i parametri differiscono tra l’ambito dell’assistenza medica territoriale e quello dell’assistenza ospedaliera (e persino all’interno di quest’ultimo).

Per quanto riguarda l’assistenza territoriale, la fascia anagrafica entro cui bambini e adolescenti sono affidati a un pediatra è quella da 0 a 14 anni:

  • da 0 a 6 anni: i bambini devono essere obbligatoriamente assistiti da un pediatra di libera scelta;
  • da 6 a 14 anni: si può scegliere tra pediatra o medico di medicina generale;
  • dai 14 ai 16 anni: si può fare richiesta di restare alle cure di un pediatra in presenza di malattie croniche, disabilità, anomalie nello sviluppo puberale, disagio psicosociale, ecc. In caso contrario, scatta la revoca.

Per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera, l’età massima pediatrica per i ricoveri varia da regione a regione, nell’ambito della stessa regione e anche da ospedale a ospedale. Una proposta di uniformazione di queste disomogeneità è stata avanzata dal disegno di legge n. 478 del 2018 (Disposizioni in materia di definizione di età pediatrica e ampliamento della competenza assistenziale dei medici pediatri di libera scelta fino al compimento del diciottesimo anno d’età) e dalla Società Italiana di Pediatria (SIP).

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Quale procedura bisogna seguire per scegliere il proprio pediatra?

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La scelta del pediatra viene effettuata contemporaneamente all’iscrizione al SSN. La procedura va fatta alla nascita del bambino rivolgendosi agli uffici dell’Asl locale, che forniscono l’elenco (spesso disponibile anche online) dei pediatri di libera scelta operanti sul territorio che non abbiano superato il numero massimo di assistiti (800 pazienti).

Se all’interno del territorio di residenza non vi sono professionisti disponibili, i genitori possono estendere la ricerca ad altre zone o rivolgersi al proprio medico di base.

La scelta del pediatra non è irreversibile: entrambe le parti in causa possono interrompere il rapporto qualora venisse a mancare il legame di fiducia.

Leggi anche: Come scegliere il pediatra