- Come si fa a partorire in casa?
- Quali sono le condizioni per poter partorire in casa?
- Quali rischi ci sono?
- Perché partorire in casa?
- Quanto costa fare un parto in casa?
Quando si parla di luoghi dove partorire la scelta del parto in casa rappresenta oggi la possibilità più inusuale e meno nota. Ad oggi, infatti, in Italia meno del 2% delle famiglie sceglie il parto al proprio domicilio, anche se la richiesta e la diffusione di questo percorso sono in aumento.
Ma cosa significa nei dettagli partorire in casa? Possono farlo tutte le donne in attesa? Quali sono i benefici di questa opzione di parto, gli eventuali rischi e i costi da sostenere? Approfondiamo questo tema con l’aiuto della dott.ssa Valentina Bonomi, ostetrica del Santagostino.
Come si fa a partorire in casa?
↑ topPer partorire a domicilio in Italia esistono due possibilità:
- affidarsi a delle ostetriche ospedaliere o del consultorio, che operano nell’ambito del servizio sanitario nazionale. Questa opzione, che non implica alcun pagamento da parte della famiglia che richiede il servizio, è limitata a pochissime regioni e strutture pubbliche
- rivolgersi a delle ostetriche libere professioniste specializzate in questo tipo di assistenza: si tratta di professioniste spesso organizzate in team di lavoro che offrono ai futuri genitori un’assistenza completa nel percorso maternità di cui il parto rappresenta il fulcro. I costi di questa soluzione sono a carico delle famiglie, ma in alcune regioni è possibile ottenere un rimborso parziale della spesa
Nel secondo caso, per ogni parto a domicilio è raccomandata la presenza di due ostetriche adeguatamente formate e specializzate. Le ostetriche e la famiglia si conoscono sempre durante la gravidanza, non più tardi del settimo mese, per poter chiarire tutti gli aspetti relativi alla procedura e accertare che vi siano le condizioni necessarie per portarla a termine. Se la gravidanza è considerata idonea e fisiologica a 37 settimane, comincerà la reperibilità telefonica delle ostetriche che attenderanno l’inizio del travaglio e offriranno alla famiglia regolari controlli.
Al momento del parto, le due ostetriche sono presenti per assistere la madre e il bambino. Le stesse si occupano di programmare ed eseguire i controlli successivi alla nascita; in condizioni di salute tutto potrà essere seguito senza mai andare in ospedale. Dopo il parto, in particolare, le ostetriche programmano i controlli pediatrici che avvengono nelle prime 24 ore e nella prima settimana a cura di pediatri di loro fiducia competenti e con esperienza in visite di neonati nati a casa.
Quali sono le condizioni per poter partorire in casa?
↑ topPer affrontare un parto a domicilio è necessario che la gravidanza sia definita a basso rischio ostetrico. Ciò significa che, alla luce degli screening medici, lo stato di salute della mamma e del feto devono essere ritenuti idonei, con particolare riferimento ad alcune circostanze:
- periodo gestazionale: per iniziare l’assistenza ostetrica a domicilio, la gestante deve essere nel periodo compreso tra le 37+0 e le 41+6 settimane di gravidanza, ovvero a termine
- gestazione fisiologica: la gravidanza deve essere priva di patologie o alterazioni che coinvolgono il feto o la madre. Queste includono patologie che impediscono un parto vaginale, come il distacco della retina, e condizioni gravi come la preeclampsia o cardiopatie a rischio di scompenso
- condizioni di normopeso della mamma: l’obesità è un fattore che preclude l’accesso al parto a domicilio
- feto sano: eventuali problemi fetali, come malformazioni o difetti di crescita che richiedono assistenza specialistica neonatale, escludono il parto in casa
- condizioni speciali: la gemellarità, posizioni del feto differenti dalla cefalica o le inserzioni anomale della placenta costituiscono ulteriori fattori di esclusione. Alcune condizioni richiedono una valutazione specialistica, come i casi di diabete gestazionale o l’esito positivo del tampone vagino-rettale allo streptococco di gruppo B
Per quanto riguarda il travaglio, i parametri da tenere in considerazione sono invece:
- la presenza di liquido amniotico limpido
- l’accertamento del benessere fetale per escludere eventuali alterazioni, mediante il monitoraggio del battito cardiaco
- la mancanza di aumenti della temperatura corporea materna (superiori a 37,5 °C)
- una pressione arteriosa nella mamma inferiore a 140/90 mmHg
Quali rischi ci sono?
↑ topLa nascita in casa è un percorso a basso grado di medicalizzazione, la cui sicurezza è scientificamente provata e pari a quella del parto in ospedale.
La selezione, tuttavia, è un punto molto importante: come abbiamo visto, non tutte le donne in gravidanza possono partorire a domicilio. Qualora, inoltre, durante il processo dovesse presentarsi qualche punto di attenzione le ostetriche potrebbero proporre un trasferimento in ospedale per continuare il parto nel luogo più adatto alla circostanza.
Le professioniste che assistono il parto a domicilio sono adeguatamente formate e attrezzate per assistere ogni fase dell’evento in sicurezza e in rete con ospedali e medici.
Perché partorire in casa?
↑ topIl parto tra le mura domestiche rappresenta senz’altro il modo più intimo e raccolto per per dare alla luce il proprio bambino, un’esperienza che crea una grande soddisfazione nelle famiglie che la scelgono. Partorire in casa significa poter restare nel luogo che si sente più familiare e sentirsi in ogni momento a proprio agio, potersi affidare a persone di fiducia con cui si è maturata una relazione e sentirsi liberi di esprimersi in ogni momento.
Nel parto a domicilio è possibile scegliere di utilizzare metodiche di gestione del dolore naturali e decidere anche di partorire in acqua grazie all’utilizzo di speciali vasche da parto fornite dalle ostetriche.
Quanto costa fare un parto in casa?
↑ topIl costo del servizio di parto in casa è variabile a seconda della regione di riferimento e solo in rari casi, come già detto, questa opzione è erogata tra le prestazioni del SSN.
In Lombardia, per esempio, il servizio sanitario non offre ancora la possibilità di partorire a domicilio in regime pubblico, pertanto chi desidera scegliere questa possibilità deve far fronte alla spesa personalmente. Il costo del parto a domicilio si aggira attorno ai 3000 euro complessivi. Si tratta comunque di una spesa di tipo sanitario deducibile attraverso la dichiarazione dei redditi e coperta da molte assicurazioni sanitarie private.
Si possono ricevere più informazioni su questo percorso rivolgendosi all’Associazione nazionale culturale ostetriche parto a domicilio e casa maternità (Nascere in casa) oppure contattando il gruppo di ostetriche più vicino alla propria abitazione.