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Pubblicato inSalute

Cos’è l’influenza del cammello: tutto sulla malattia che gira adesso

L’influenza del cammello, meglio conosciuta con il nome di MERS, è una malattia infettiva a carico delle vie respiratorie. È responsabile di sintomi come tosse, febbre alta e difficoltà respiratorie, e può portare a complicanze anche gravi.

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L’influenza del cammello, nota anche come sindrome respiratoria mediorientale o MERS, è una malattia infettiva acuta.

Ha destato preoccupazione a livello globale negli ultimi anni. Questa affezione colpisce le vie respiratorie umane ed è causata da un coronavirus noto come MERS-CoV (Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus). 

Insieme al dottor Canciani, esperto in Travel Medicine, vaccinazioni e malattie tropicali del Santagostino, vediamo sintomi, cause e trattamento.

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Cos’è l’influenza del cammello? Perché si chiama così?

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Con il termine influenza del cammello s’intende la sindrome respiratoria mediorientale, comunemente conosciuta come MERS (Middle East Respiratory Syndrome). Si tratta di una malattia infettiva acuta che colpisce le vie respiratorie ed è causata da un tipo di coronavirus. Questa patologia è stata scoperta per la prima volta nel 2012 in Arabia Saudita, dal virologo egiziano Ali Mohamed Zaki, che stava indagando su un caso di polmonite misteriosa che aveva portato alla morte di un uomo sessantenne.

La MERS è considerata una “parente lontana” della SARS (Sindrome Respiratoria Acuta Severa), ma presenta alcune differenze significative. La principale differenza sta nel tasso di mortalità, che è notevolmente più alto rispetto a quello della SARS. Infatti, la MERS provoca il decesso in circa il 30% dei casi, mentre la SARS ha una mortalità inferiore, che si attesta intorno al 10%.

Il responsabile di questa malattia è un particolare tipo di coronavirus denominato MERS-CoV, anche chiamato semplicemente coronavirus MERS. La maggioranza delle persone affette da MERS-CoV sviluppa una grave malattia respiratoria caratterizzata da febbre, tosse e difficoltà respiratorie che tendono a peggiorare nel tempo.

Influenza del Cammello: modalità di trasmissione

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Le modalità di trasmissione dell’influenza del cammello non sono ancora completamente note. La maggior parte dei casi si è verificata in individui che avevano precedentemente soggiornato nella penisola arabica e nei paesi limitrofi prima di manifestare sintomi.

Attualmente, le teorie principali suggeriscono che i cammelli e i dromedari potrebbero agire come veicoli di infezione per gli esseri umani. Questa ipotesi è supportata dall’analisi delle sequenze genetiche, che evidenziano una stretta correlazione tra il virus trovato in questi animali e quello che colpisce le persone nella stessa area geografica. 

Alcuni esperti suggeriscono che il consumo di carne e latte non pastorizzato provenienti da cammelli infetti potrebbe determinare il rischio di contrarre l’infezione, così come il contatto ravvicinato con questi animali per motivi di lavoro.

La trasmissione da persona a persona è possibile, ma non sembra essere una costante in tutti i casi di malattia. Pertanto, è possibile che alcune persone, definite “super-spreaders,” siano in grado di diffondere l’infezione in modo più efficace di altre. Tuttavia, non è ancora stato determinato se il virus si diffonda attraverso particelle respiratorie emesse durante la tosse o gli starnuti, oppure attraverso il contatto con il paziente infetto o con oggetti contaminati da quest’ultimo.

Quali sono i sintomi?

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I sintomi dell’influenza del cammello sono quelli tipici dell’influenza:

  • Febbre alta
  • Mal di testa
  • Brividi
  • Dolori muscolari
  • Malessere generale.

Questi sintomi tendono a peggiorare dopo circa 7 giorni, con la comparsa di tosse secca e difficoltà a respirare, che evolvono nella maggior parte dei casi in polmonite.

Il virus può essere, inoltre, responsabile di sintomi gastrointestinali (come diarrea, nausea e vomito) e insufficienza renale.

Complicanze

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L’insufficienza del cammello può determinare complicanze anche molto gravi nelle persone affette da patologie croniche come:

La MERS, infatti, può esitare in un’insufficienza respiratoria acuta grave e portare anche al decesso. Particolarmente a rischio sono gli anziani e coloro con una compromissione del sistema immunitario.

Come viene diagnosticata l’influenza del cammello?

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La diagnosi viene eseguita attraverso test sierologici e tamponi naso-faringeo. I test sierologici misurano la presenza di anticorpi specifici contro il MERS-CoV nel sangue del paziente. Gli anticorpi possono indicare un’infezione passata o in corso, ma possono richiedere tempo per svilupparsi in quantità sufficienti per la rilevazione.

I tamponi nasofaringei hanno il fine di isolare il virus mediante tecniche come PCR (Reazione a Catena della Polimerasi). Questo test rileva il materiale genetico del virus nelle secrezioni respiratorie (come campioni di saliva o secrezioni nasali) o nei campioni di sangue del paziente. 

La PCR è uno dei test più affidabili per la diagnosi del MERS-CoV.

Altri metodi diagnostici possono essere:

  • Radiografia toracica: può essere eseguita per valutare il coinvolgimento polmonare e identificare eventuali segni di polmonite o altri disturbi respiratori.
  • Biopsia delle vie respiratorie: in casi gravi o complicati, per confermare la presenza del virus. Questo è un procedimento invasivo e viene solitamente eseguito solo in circostanze eccezionali.

Influenza del cammello: come si cura?

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Attualmente, non esiste un trattamento antivirale specifico, né un vaccino in grado di prevenire l’infezione da MERS-CoV, 

La terapia di supporto è stabilita in base ai sintomi del paziente. Dal momento che la polmonite da MERS-CoV può evolvere rapidamente in insufficienza respiratoria acuta, può essere necessario il ricovero in rianimazione.

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Come prevenirla? Precauzioni e accorgimenti

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Per ridurre il rischio di contrarre l’infezione, è fondamentale evitare il contatto ravvicinato con individui che presentano sintomi. Inoltre, è importante mantenere una rigorosa igiene delle mani, utilizzando regolarmente acqua e sapone o soluzioni a base alcolica. È particolarmente importante evitare di toccare gli occhi, il naso o la bocca con le mani sporche.

Le persone che visitano luoghi come aziende agricole o mercati in cui sono presenti animali dovrebbero evitare qualsiasi contatto non necessario con animali come chirotteri, cammelli e dromedari. Queste precauzioni contribuiscono a ridurre il potenziale rischio di trasmissione di malattie.

È importante tenere a mente che il consumo di prodotti di origine animale crudi o insufficientemente cotti, come il latte e la carne, può comportare un elevato rischio di infezione da parte di una varietà di microrganismi che possono causare malattie negli esseri umani. Pertanto, è consigliabile adottare misure adeguate di igiene alimentare per garantire la sicurezza dei prodotti di origine animale prima del consumo.