- Quando si parla di disturbi del sonno nei bambini?
- Cosa disturba il sonno dei bambini?
- Disturbi del sonno nei primi mesi di vita
- Disturbi del sonno nei primi anni di vita
- Dopo i 3-4 anni: parasonnie e terrori notturni
- Cosa si manifestano e quali conseguenze hanno i disturbi del sonno?
- Quando finiscono i risvegli notturni? Come migliorare il sonno del bambino?
- Come risolvere i disturbi del sonno nei bambini?
- Come comportarsi quando il bambino si sveglia di notte
- Quante ore di sonno devono dormire i bambini?
Risolvere i disturbi del sonno nei bambini è una delle questioni che i genitori si trovano ad affrontare più frequentemente. Molti bambini, soprattutto nei primi mesi di vita, hanno infatti difficoltà ad addormentarsi, oppure si svegliano durante la notte.
Il benessere e l’equilibrio di una famiglia sono strettamente legati al corretto riposo del bambino.
Vediamo dunque quali sono e a cosa sono dovuti i disturbi del sonno nell’età pediatrica e quali suggerimenti seguire perché il bambino possa avere un sonno regolare e sano.
Quando si parla di disturbi del sonno nei bambini?
↑ topI più comuni disturbi del sonno nei bambini differiscono in base all’età e sono:
- insonnia (20-30%)
- parasonnie come pavor notturno o risvegli confusionali (25%)
- disturbi del ritmo circadiano (7%)
- disturbi respiratori del sonno (2-3%)
- disturbi del movimento legati al sonno (1-2%)
- ipersonnie (0,01-0,20%)
Nella prima infanzia sono predominanti le difficoltà nell’addormentarsi, i risvegli frequenti, le parasonnie o i disturbi respiratori del sonno. Successivamente prevalgono i disturbi del ritmo circadiano e quelli del movimento correlati al sonno del bambino. Infine, soprattutto nell’adolescenza, sono più frequenti i disturbi dovuti a una scarsa igiene del sonno, cioè alla mancanza di attenzione da parte dei giovani verso tutti quei comportamenti che fisiologicamente favoriscono un buon sonno notturno.
Cosa disturba il sonno dei bambini?
↑ topMa quali sono le cause dei disturbi del sonno nei bambini? Partiamo da un dato importante: il sonno del neonato non è affatto tranquillo. Il piccolo entra ed esce dalla fase REM con una frequenza maggiore rispetto agli adulti. In questi passaggi il sonno può essere disturbato: il bambino si muove, agita braccia e gambe, piagnucola, sorride o fa delle smorfie. Ma questo è del tutto normale.
Va considerato, inoltre, che all’insorgenza di disturbi del sonno nei bambini possono contribuire numerosi aspetti:
- l’influenza di fattori genetici
- l’ordine di nascita: i primogeniti e i figli unici sembrano essere più esposti all’insonnia
- dinamiche familiari (come la depressione della madre)
- alterazioni dell’equilibrio sonno-veglia
Vediamo nel dettaglio, per ciascuna fascia di età, i fattori che più predispongono a questo genere di episodi.
Disturbi del sonno nei primi mesi di vita
↑ topDopo qualche mese il bambino comincia a dormire per un periodo più lungo e più sereno. Un’improvvisa regressione di questa abitudine può essere segno di qualche disagio, per esempio:
- il neonato di pochi mesi si sveglia se è bagnato, ha fame oppure se ha caldo o freddo
- intorno ai 9-10 mesi intervengono inoltre l’ansia da separazione e la paura dell’estraneo
- anche l’arrivo dei primi dentini, l’inizio dell’asilo o lo svezzamento o la semplice eccitazione per le conquiste del giorno appena trascorso possono influenzare il sonno
Disturbi del sonno nei primi anni di vita
↑ topNegli anni successivi, la causa dei disturbi del sonno nel bambino va ricercata maggiormente in un disagio psicologico o in un incubo, ma è importante tenere in considerazione anche lo stato di salute del piccolo. Possono influenzare negativamente la qualità del sonno:
- le disfunzioni delle alte vie respiratorie
- le infezioni respiratorie ricorrenti: il naso “tappato” può impedire la fuoriuscita del muco, che, appena il bambino si corica, scende nel rinofaringe e stimola il recettore della tosse. E la tosse porta il bambino a risvegliarsi più volte nel corso della notte
- le allergie, che provocano un aumento di volume delle adenoidi e dei turbinati nasali, con conseguente riduzione dello spazio per il passaggio dell’aria e rischio di apnea ostruttiva. Il piccolo tenderà quindi a russare e a respirare attraverso la bocca, ma tale respirazione orale favorisce le infezioni e l’aumento di volume delle tonsille, con ulteriore peggioramento della funzione respiratoria
Dopo i 3-4 anni: parasonnie e terrori notturni
↑ topUn capitolo a parte lo meritano i terrori notturni (chiamati anche pavor nocturnus) che possono manifestarsi durante la notte prima dell’anno di età, ma sono più frequenti nei bambini di 3-4 anni. Ecco alcune cose da sapere:
- inizia, generalmente, con un grido o col dimenarsi del bambino ancora addormentato che potrà anche mettersi a sedere sul letto, parlare e sembrare terrorizzato pur continuando a dormire
- non svegliatelo, ma se notate che l’evento si ripete con regolarità ogni notte alla stessa ora, cercate di evitarlo svegliando dolcemente il bambino 5 minuti prima dell’orario a rischio e tenendolo sveglio per alcuni minuti prima di farlo riaddormentare
- il mattino successivo non ricorderà nulla: questi episodi sono generalmente privi di conseguenze e dovrebbero cessare col tempo
Cosa si manifestano e quali conseguenze hanno i disturbi del sonno?
↑ topI disturbi del sonno nei bambini possono dunque manifestarsi in diversi modi, tra cui:
- difficoltà ad addormentarsi
- tendenza a svegliarsi di frequente durante la notte
- respirazione rumorosa o interrotta durante il sonno
- sonnambulismo
- incubi o terrori notturni
Una ridotta qualità del sonno può portare a diversi disturbi durante l’età evolutiva che hanno ripercussioni su molteplici aspetti della vita quotidiana, sia per la vita del bambino che per i genitori:
- sonnolenza, facilità a distrarsi, difficoltà a controllare gli impulsi, memoria carente e disturbi del comportamento
- riduzione della performance scolastica e difficoltà di apprendimento
- disturbi metabolici, predisposizione al diabete, obesità
- rischio di sviluppare ADHD e disturbi depressivi
- abuso di alcool e sostanze stupefacenti
- riduzione della salute fisica e mentale dei genitori, sviluppo di depressione materna e stress familiare
Quando finiscono i risvegli notturni? Come migliorare il sonno del bambino?
↑ topDopo i sei mesi di età è ragionevole aspettarsi che il neonato dorma la maggior parte della notte, ma circa la metà dei bambini al di sotto dei cinque anni si sveglia ancora. Alcuni si riaddormentano da soli, mentre altri piangono e chiedono compagnia.
Quando il bambino si sveglia è fondamentale capire il motivo del risveglio notturno e agire di conseguenza.
Sembra avere paura del buio? Lasciate accesa una luce da notte. Ha troppo caldo o freddo? Regolate caloriferi, condizionatori o numero di coperte.
Come risolvere i disturbi del sonno nei bambini?
↑ topSoprattutto nei bambini piccoli le tecniche comportamentali dovrebbero rappresentare la prima linea di trattamento dei disturbi del sonno. La Società italiana di pediatria (SIP) ha elaborato una lista di 10 regole per il sonno dei bambini e dei loro genitori che possono essere utili per prevenire o risolvere i disturbi del sonno e aiutare i bambini a dormire bene:
- andare a letto allo stesso orario tutte le sere
- far dormire il bambino sempre nello stesso ambiente
- separare la fase di alimentazione da quella dell’addormentamento
- cercare di mantenere costante l’orario dei pasti durante il giorno
- non concedere mai l’utilizzo del tablet o di altri dispositivi elettronici dopo cena
- non far mangiare o bere eccessivamente il bambino prima di dormire
- regolare accuratamente l’esposizione alla luce
- evitare sostanze eccitanti dopo le ore 16, come tè, bevande contenenti caffeina o cioccolata
- educare il piccolo a un’alimentazione equilibrata
- non fare dormire i bambini nel lettone
Come comportarsi quando il bambino si sveglia di notte
↑ topSe il bambino, senza causa apparente, continua a piangere e a svegliarsi o a volere compagnia, provate a mettere in campo una strategia di comportamento che lo possa aiutare.
Ecco alcuni rimedi per risolvere i disturbi del sonno nei bambini consigliati dalla Società italiana di pediatria preventiva e sociale (SIPPS):
- sveglia programmata: se il bambino si sveglia alla stessa ora ogni notte, anticipatelo voi di 15-30 minuti e poi rimettetelo a dormire
- mettete a dormire il bambino nella stessa camera del fratello o della sorella: se pensate che si senta solo, e se il fratello non fa obiezioni, sistemarli nella stessa stanza potrebbe aiutare entrambi a dormire tutta la notte
- insegnate al bambino a riaddormentarsi da solo: assicuratevi che sia tutto a posto e mettete a letto il bambino senza troppe parole
- non dategli cibo (vale sia per i bambini allattati al seno che per quelli che prendono il latte in formula o sono già stati svezzati), ma solo acqua da bere, se necessario
- non portatelo in altre stanze o nel lettone
- dategli la buonanotte e lasciate eventualmente anche che pianga per un po’
- ripetete la routine aumentando i minuti di tempo prima di riapparire nella stanza per consolarlo se piange. Dovrebbe essere sufficiente seguire questa strategia ogni sera per alcune notti e fino a due settimane per constatarne l’efficacia
- rassicuratelo e impostate un rituale della nanna: se si sveglia per paura o brutti sogni a causa di un evento stressante come l’arrivo di un fratellino o l’inserimento alla scuola materna, oppure per uno stimolo come un cartone animato pauroso o un litigio, rassicurare il piccolo è fondamentale
- molto utile è il rituale che lo accompagna al momento di andare a letto: la lettura di una fiaba, la ninna nanna, il bacio della buonanotte, azioni e frasi ripetitive che conciliano e tranquillizzano il bambino
Quante ore di sonno devono dormire i bambini?
↑ topCome per gli adulti, il ritmo sonno-veglia di neonati e bambini varia, e fin dalla nascita alcuni soggetti necessitano di più ore di sonno rispetto ad altri. La Società italiana di pediatria preventiva e sociale segnala a scopo indicativo una media di ore di sonno di cui il bambino ha bisogno, nell’arco delle 24 ore, pisolini inclusi:
- dalla nascita a 3 mesi: un neonato può dormire 16-17 ore su 24, oppure solamente 8. Il suo sonno è strettamente correlato al numero dei pasti che fa, in particolar modo nelle ore notturne
- da 3 a 6 mesi: il bambino crescendo può essere nutrito meno frequentemente di notte e, di conseguenza, i tempi del sonno si allungano, arrivando a circa 8 o più ore per notte
- da 6 a 12 mesi: i pasti notturni non sono più necessari e alcuni bambini arrivano a dormire anche fino a 12 ore consecutive
- a 12 mesi: i bambini dormono circa un totale di 12-15 ore
- a 2 anni di età: le ore di sonno si aggirano intorno alle 11-12 per notte, con uno o due sonnellini durante la giornata
- tra i 3 e i 4 anni di età: hanno necessità quasi tutti di circa 12 ore di sonno. Per alcuni possono essere sufficienti 8-10 ore, altri invece possono arrivare fino a 14. Alcuni bambini possono aver bisogno inoltre di un pisolino durante la giornata
Attenersi a queste indicazioni è un valido aiuto per risolvere i disturbi del sonno nei bambini.