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Pubblicato inGenitori

Come fare passare il singhiozzo ai neonati

Vediamo quali sono le cause più frequenti del singhiozzo nei neonati, quali strategie adottare per farlo passare e quando rivolgersi al pediatra.

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Il singhiozzo nei neonati è un evento innocuo che generalmente non deve destare preoccupazione. Tuttavia, può essere fonte di apprensione per i genitori e di fastidio per il piccolo, soprattutto se avviene di frequente e tende a durare a lungo.

Insieme alla dottoressa Laneri, pediatra del Santagostino, vediamo quali sono le cause più frequenti del singhiozzo nei neonati, e quali strategie adottare per farlo smettere. 

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Perché viene il singhiozzo ai neonati? Cause principali

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Il singhiozzo è un fenomeno involontario, e si manifesta improvvisamente in seguito alla irritazione della parte del nervo frenico che si trova nel diaframma. Quest’ultimo è il muscolo scheletrico appiattito, a forma di cupola, che divide il torace dall’addome ed ha principalmente mansione inspiratoria. 

Il singhiozzo nei neonati è molto più frequente che negli adulti, e a volte può essere seguito da un rigurgito. Si verifica già nel feto, dalla 9° settimana di gravidanza. 

Il singhiozzo dà esito a una serie di contrazioni del diaframma che provocano un rapido ingresso di aria nella laringe. Questa si chiude all’improvviso, generando il classico suono “hic”. Le contrazioni hanno un andamento ritmico, e una frequenza che va da 20 fino a 60 sussulti al minuto.

Le cause principali del singhiozzo nei neonati includono:

  • distensione gastrica dovuta all’ingestione d’aria durante l’allattamento. Soprattutto se il bambino mangia troppo velocemente o se ingoia molta aria mentre succhia
  • immaturità del sistema digestivo del neonato
  • cambiamenti di temperatura nella pancia del neonato: dovuta ad esempio all’ingestione di alimenti troppo freddi o troppo caldi
  • sovrastimolazione, per esempio, si verifica dopo che il neonato ha pianto molto o è agitato
  • reflusso gastroesofageo: fisiologicamente, fino al primo anno di vita non vi è una perfetta continenza della valvola cardiale.

A cosa serve il singhiozzo nei neonati?

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Si ritiene che il singhiozzo possa essere legato alla maturazione del sistema nervoso del neonato. Infatti, il singhiozzo appare già nel feto e potrebbe avere un ruolo nello sviluppo dei polmoni prima della nascita. 

Più precisamente, uno studio effettuato da ricercatori del Regno Unito sul singhiozzo in neonati tra la 30ª e la 42ª settimana ha rilevato l’attività elettrica nella corteccia cerebrale associata ai muscoli impiegati nella respirazione. Gli episodi di singhiozzo, così come altri movimenti involontari frequenti durante questa fase di sviluppo, inoltre, sembrano avere un ruolo nel processo di sviluppo del sistema nervoso e muscolare. 

In aggiunta, si ipotizza che la forzata emissione d’aria causata dal singhiozzo possa essere un meccanismo per liberare lo stomaco da un eccesso di gas.

Cosa fare per far passare il singhiozzo? Rimedi e consigli

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Se il singhiozzo sembra disturbare il bambino o se si vuole provare a interromperlo, ecco alcune tecniche comunemente suggerite:

  • mantenere il neonato in posizione verticale per alcuni minuti. Questo può aiutare, specialmente dopo i pasti, la fuoriuscita di aria intrappolata nello stomaco
  • fargli fare dei piccoli ruttini dopo la poppata, picchiettando con delicatezza sulla sua schiena 
  • offrire il ciuccio: a volte, succhiare può aiutare a rilassare il diaframma e fermare il singhiozzo
  • controllare e modificare la dieta, se il singhiozzo avviene spesso dopo i pasti. Può essere utile valutare se è necessario modificare il flusso del latte materno o la formula del latte artificiale. In alcuni casi, un flusso troppo veloce di latte può causare eccessiva ingestione d’aria e favorire, come si è detto, il singhiozzo
  • cambiare la posizione durante l’alimentazione: a volte bastano dei piccoli aggiustamenti, al fine di ridurre l’ingestione di aria

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Quando il singhiozzo è preoccupante?

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In generale, il singhiozzo nei neonati è un fenomeno del tutto normale e si risolve da solo senza causare disagi al bambino. Se dura molto tempo, è frequente o sembra disturbare il bambino, potrebbe essere utile consultare un pediatra per escludere altre possibili cause.

In particolare, è importante richiedere un consulto medico quando gli episodi di singhiozzo durano più di 48 ore, sono molto frequenti e sono associati a:

In questi casi, il singhiozzo potrebbe essere il segno di patologie più serie che coinvolgono il sistema nervoso centrale o il nervo frenico. Pertanto, in presenza di questi sintomi, è necessario rivolgersi al pediatra.