- Quanto fanno bene le ciliegie?
- Quando si mangiano troppe ciliegie?
- Quali sono le controindicazioni delle ciliegie?
- Quando non mangiare ciliegie?
La ciliegia è un frutto di colore rosso con sfumature diverse a seconda della varietà, con una stagionalità ben precisa, che va da maggio, tutto il mese di giugno, fino a fine di luglio. Il nome deriva dal greco κέρασος kérasos.
Non presentano un potere calorico particolarmente alto. Per 100 grammi di prodotto l’apporto è di circa 63 kcal. Questo le rende adatte, pur con dovute precauzioni sulle quantità da assumere, anche in regimi alimentari ipocalorici, cioè nel caso una persona intraprenda un percorso per recuperare la linea e perdere qualche chilo di troppo.
Le ciliegie possono venire utilizzate nella preparazione di confetture e marmellate.
Vediamo più nel dettaglio le proprietà benefiche di questo gustoso frutto con la dott.ssa Natascia Badolato, nutrizionista del Santagostino.
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Quanto fanno bene le ciliegie?
↑ topI benefici delle ciliegie per la salute sono inevitabilmente legati al loro apporto di minerali e micronutrienti.
Le ciliegie sono in particolare ricche di vitamina A, vitamina K.
Sono poi ricche di fibre e melatonina. Le fibre sono molto importanti per la regolarità intestinale, nei casi di persone che possano avere problemi di stipsi, ma anche perché danno un senso di sazietà che aiuta molto a non eccedere con il cibo nei percorsi dimagranti.
Infine aiutano a limitare l’assorbimento di LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo, favorendo invece l’HDL, il cosiddetto colesterolo buono. Questo fa sì che possano essere un valido alleato nella terapia dell’ipercolesterolemia (colesterolo alto).
La melatonina invece è molto importante perché ha la funzione di regolare i ritmi circadiani di sonno e veglia, aiutando in altre parole a rispettare i cicli naturali e definire i periodi di attività e di necessario riposo. Ricordiamo che anche il riposo riveste una grande importanza nei percorsi dimagranti, perché aiuta a regolare i livelli di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, il cui eccesso può rallentare il metabolismo.
Le ciliegie hanno anche una notevole quantità di flavonoidi, dei particolari polifenoli, tra cui troviamo le antocianine. Le antocianine sono importantissime per la loro funziona antiossidante, contro i radicali liberi, e antinfiammatoria.
Sono quindi rilevanti nei casi di pazienti con patologie o condizioni che comportano dolore cronico, come per esempio la fibromialgia o l’artrite gottosa, ma anche semplici traumi sportivi. L’alimentazione in questi casi può essere un valido aiuto alle comunque necessarie terapie farmacologiche per il controllo del dolore.
Le ciliegie sono ricche di potassio, fondamentale per la regolazione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, quindi per la salute del sistema cardiovascolare.
Quando si mangiano troppe ciliegie?
↑ topCome per qualsiasi alimento, le proprietà benefiche delle ciliegie non devono far pensare che se ne possano consumare quantità illimitate. Il potere calorico è basso, ma comunque non è consigliabile eccedere.
Oltre alle calorie, nel caso di consumo eccessivo di questo frutto, si possono verificare altri problemi, che sono alla fine diretta conseguenza delle loro proprietà benefiche.
In primo luogo le ciliegie contengono sorbitolo, un polialcol presente in molti frutti, che ha un effetto iperosmotico. Tende cioè a richiamare acqua nel colon. Questo è positivo nel caso di costipazione (stipsi). Se tuttavia si esagera con il quantitativo di frutti e si aggiunge anche acqua, può provocare crampi, dolori addominali, gonfiore, meteorismo, flatulenza, e perfino diarrea.
Quali sono le controindicazioni delle ciliegie?
↑ topNon ci sono particolari controindicazioni al consumo di ciliegie, se non si superano i quantitativi consigliati. Per una persona sana, senza problemi di salute quali diabete, obesità o particolari sensibilità intestinali, la quantità da consumare giornalmente, possibilmente non tutta in un unico pasto è di circa 25 frutti.
Esistono possibili sensibilità anomale o allergia ad elementi contenuti nelle ciliegie come gli zuccheri presenti e i pigmenti della buccia.
È difficile un’ipersensibilità specifica al frutto, solitamente è estesa a componenti che si trovano anche altrove.
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Quando non mangiare ciliegie?
↑ topIl consumo di ciliegie necessita di particolare attenzione in caso di persone che siano affette da sindrome del colon irritabile, diverticolite, morbo di Crohn, o diabete.
In questi casi, le ciliegie devono essere consumate sotto supervisione del medico, che verificherà caso per caso se sia consigliabile o meno a seconda delle condizioni individuali del paziente.