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Pubblicato inBenessere

La cardioaspirina può avere effetti sessuali e migliorare le prestazioni?

L’idea che la cardioaspirina possa tornare utile nel trattamento della disfunzione erettile ha riscontri scientifici? Ricerche ed evidenze sembrano smentire questa ipotesi. Scopriamo da dove nasce questa idea e cosa dicono gli studi

Cardioaspirina ed effetti sessuali, esiste davvero una correlazione? Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: gli studi più recenti suggeriscono di no. Con buona pace di chi pensa che possa essere utilizzata al posto del viagra. Si tratta, infatti, di una assunzione erronea, non validata da un punto di vista scientifico.

In assenza di patologie conclamate, infatti, per il benessere della propria vita sessuale risulta più utile:

  • scegliere uno stile di vita che contempli una sana alimentazione
  • allontanare fattori di rischio come il fumo
  • praticare una adeguata e regolare attività fisica.

Ne parla il dottor Bruno Andreuzzi, cardiologo del Santagostino.

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Cardioaspirina ed effetti sessuali, c’è rapporto?

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Ma da dove deriva questa convinzione? Alcuni studi, in passato, sembravano aver suggerito l’esistenza di un beneficio della cardioaspirina nel trattamento della disfunzione erettile. Questi risultati, però, nel corso degli anni non hanno trovato conferme convincenti nella ricerca scientifica.

Al momento, infatti, la terapia con aspirina non è ufficialmente contemplata fra le cure per la disfunzione erettile.

Per quali disfunzioni sessuali la cardioaspirina potrebbe determinare effetti?

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Se la disfunzione erettile è dovuta ad una ostruzione delle arterie che portano il sangue ai corpi cavernosi, ovvero le strutture interne del pene che contengono il sangue durante l’erezione, potrebbe esservi un effettivo beneficio derivato dall’utilizzo della aspirina; come in tutti i casi in cui vi sia una incrostazione delle arterie. Tuttavia si tratta di una condizione infrequente.

Chi deve assumere la cardioaspirina?

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L’aspirina, il cui principio attivo è l’acido acetilsalicilico, è indicata in tutti i casi si sia documentata la presenza di placche aterosclerotiche. Con questo termine si fa riferimento alle incrostazioni delle arterie che riducono il lume del vaso, ostacolando il flusso del sangue.

Più frequentemente, viene adottata nei casi di malattia di:

  • coronarie, le arterie che irrorano il cuore
  • carotidi, che irrorano il cervello
  • arterie delle gambe
  • arterie che irrorano gli organi addominali.

Questo farmaco risulta utile anche qualora si evidenzi una malattia diffusa dei vasi arteriosi intracranici, quindi nei casi di vasculopatia cerebrale.

Viene anche utilizzato in caso di trombosi venosa, che si specifica per la presenza di coaguli di sangue all’interno delle vene (più frequentemente quelle degli arti inferiori), dopo il ciclo di terapia anticoagulante. L’obiettivo è ridurre il rischio di recidive, e comunque anche per tale scopo la terapia anticoagulante risulta maggiormente efficace.

Quali sono i benefici della cardioaspirina?

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La cardioaspirina, che ha 100mg di principio attivo rispetto ai 300 mg della aspirina, riduce l’aggregazione delle piastrine, primo evento che si verifica nel fenomeno di coagulazione del sangue. A seguire inizierà la cosiddetta cascata coagulativa che porterà al coagulo “definitivo”.

In caso quindi si produca una lesione sulla parete interna delle arterie, l’aspirina riduce il rischio che si formi un coagulo all’interno dell’arteria, ostruendola.

Che problemi può portare la cardioaspirina?

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Ostacolando il processo di coagulazione del sangue, in caso di una ferita cutanea o degli organi interni, il sanguinamento si arresterà con maggiore difficoltà. In caso di lesione cutanea, questo è un problema meno grave: basterà comprimere la ferita o bloccare temporaneamente il flusso sanguigno.

Nei casi più gravi può diventare complesso ottenere la coagulazione del sangue, che avverrà con ritardo, non essendoci l’effetto rapido dell’aggregazione piastrinica. Quando si ha lesione di organi interni il problema è particolarmente grave e può richiedere un intervento in urgenza, per via endoscopica o per via chirurgica per bloccare il sanguinamento.

L’aspirina, inoltre, riduce la protezione dello stomaco dall’azione dell’acido secreto appunto nello stomaco per permettere la digestione dei cibi: questa condizione è naturalmente più frequente quando il farmaco è utilizzato ad alta dose per combattere le infiammazioni. Ma può capitare anche con le dosi basse, per tale motivo si associa alla aspirina un farmaco che riduca la secrezione acida. L’ulcera gastro-duodenale è un classico esempio di sanguinamento “interno” da aspirina.

Che succede se prendo la cardioaspirina?

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Come spiegato sopra, si riduce la aggregazione piastrinica, per cui si riduce il rischio di ostruzione delle arterie, che può portare all’insorgenza di un infarto cardiaco o cerebrale o degli organi addominali come pure una cancrena degli arti. Al prezzo però di un aumento del rischio di sanguinamento.

La terapia con la aspirina va quindi intrapresa solo dopo aver ben valutato i benefici attesi ed i rischi possibili, sulla base delle caratteristiche del singolo paziente. Situazione, questa, che naturalmente vale per ogni terapia, ma diventa ancora più importante quando si parla di cardioaspirina.

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Come aiutare il desiderio sessuale?

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Aldilà della possibile assunzione del viagra (la cosiddetta pillola blu) e degli ipotetici benefici derivanti dall’utilizzo della cardioaspirina, per il benessere sessuale e per la salute più in generale giovano soprattutto alcune scelte di stile di vita che devono essere intraprese.

La scelta di praticare in modo costante l’esercizio fisico, in modo adeguato alle proprie possibilità, è una di queste scelte. Insieme ad una dieta sana ed equilibrata che permetta di mantenere un peso forma costante e regolare.