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Pubblicato inGenitori

Cosa fare se il feto singhiozza molto

Nei casi in cui il singhiozzo del feto è frequente e reca qualche fastidio, è possibile intervenire con alcuni accorgimenti. Se gli episodi, sul finire della gravidanza, si fanno particolarmente intensi, può essere richiesto un controllo.

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Tra i movimenti fetali che la mamma può percepire in gravidanza c’è anche il singhiozzo, un importante indicatore della crescita del feto.

Cosa rappresenta questo fenomeno? Come si manifesta? Quando il singhiozzo è preoccupante? Come comportarsi quando si verifica troppo spesso? Risponde la dott.ssa Francesca Mulas, ostetrica del Santagostino.

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Che cos’è il singhiozzo del feto?

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Il singhiozzo del feto è uno dei movimenti fetali che segnalano la vitalità del bambino all’interno del grembo materno. È il segno che gli organi respiratori, così come il sistema nervoso e digerente del feto, si stanno formando per prepararsi alla vita extrauterina. 

Quali sono le cause del singhiozzo nel feto?

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Il singhiozzo nel feto, come si è visto, è un aspetto normale e salutare dello sviluppo prenatale.

La sua presenza sta a significare che il feto sta allenando il diaframma e la muscolatura respiratoria per prepararsi alla vita extrauterina. Nel farlo, può capitare che parte del liquido amniotico finisca accidentalmente nella trachea e venga quindi espulsa dalla bocca tramite il singhiozzo.

La contrazione del diaframma, il muscolo che separa il torace dall’addome, ogni volta che il liquido amniotico entra e fuoriesce dai polmoni dimostra anche l’efficace funzionamento del sistema nervoso del feto, che coordina i movimenti del diaframma.

Il diaframma interviene inoltre nel processo di deglutizione del liquido amniotico con cui il feto si prepara alla nutrizione post natale. L’attivazione del diaframma durante questa fase stimola i riflessi gastrosofagei e dunque il singhiozzo. Durante la vita fetale i polmoni sono pieni di liquido e il bambino ingerisce continuamente una discreta quantità di liquido amniotico.

Il singhiozzo si può innescare in risposta all’ingestione di un’eccessiva quantità di quest’ultimo e ne permette l’espulsione tramite la bocca. Si tratta di un segnale del corretto sviluppo del feto, che, una volta nato, utilizzerà lo stesso meccanismo per gestire i rigurgiti di latte.

Quando e come si manifesta?

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Non esiste una regola sulle tempistiche e sulle modalità di insorgenza del singhiozzo fetale. Generalmente, si inizia a percepirlo dal secondo trimestre di gravidanza, e poi con più chiarezza nel corso dei mesi successivi. Durante il primo trimestre, infatti, sebbene sia in grado di “singhiozzare”, il feto ha dimensioni troppo ridotte per poter essere sentito.

Ogni gravidanza, ad ogni modo, funziona a modo proprio: in alcune donne il singhiozzo del feto può comparire prima del secondo trimestre, oppure dopo.

Il singhiozzo fetale tende a manifestarsi inizialmente come una vibrazione ritmica, uno sfarfallio, poi, con il procedere della gravidanza, come una sequenza di leggere contrazioni o sussulti all’interno dell’addome.

Dove si sente il singhiozzo del feto? Per avvertire in modo più distinto le pulsazioni prodotte dal singhiozzo basta poggiare una mano sulla pancia: si potrebbe percepirlo verso il basso e vicino alla vescica, se il feto è già in posizione cefalica, oppure più in alto a livello dello stomaco, se il feto è ancora podalico.

Il singhiozzo può presentarsi più o meno frequentemente: in alcuni feti si manifesta più volte ogni giorno, in altri occasionalmente. Ciascun episodio dura di solito pochi minuti, ma a volte può persistere più a lungo. Come nel caso dei movimenti fetali, insomma, non c’è una regola fissa: ogni gravidanza è diversa.

In alcuni casi, il singhiozzo può rendere il bambino più irrequieto, portandolo a muoversi di più.

Cosa può influenzare il singhiozzo?

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Sulla comparsa del singhiozzo può avere una ricaduta lo stile di vita della madre. Alcuni comportamenti riguardanti l’alimentazione e l’attività fisica possono in particolare causare un aumento della frequenza del singhiozzo nel feto:

  • consumare pasti abbondanti a base di cibi elaborati 
  • assumere bevande gassate oppure eccessivamente calde o fredde, così come alcolici
  • praticare attività fisiche intense o fare movimenti bruschi
  • fumare

Cosa fare se il feto ha il singhiozzo?

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Come si è detto, il singhiozzo nel feto è un fenomeno fisiologico, che non deve destare preoccupazione. Quando compare con frequenza elevata e reca qualche fastidio, può essere gestito dalla mamma con alcuni semplici accorgimenti. Come farlo passare? Ecco alcune strategie utili:

  • assumere una posizione rilassata e fare esercizi di respirazione
  • bere un po’ d’acqua
  • fare uno spuntino, per contrastare il ristagno di succhi di gastrici, che può favorire il singhiozzo
  • camminare in modo continuato, lentamente: un po’ di movimento potrebbe spingere il feto a cambiare posizione e interrompere così il singhiozzo
  • non trattenere il respiro
  • fare degli esercizi di rilassamento della regione lombare.

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Quando preoccuparsi per il singhiozzo del feto?

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Come già accennato, il singhiozzo può presentarsi in maniera variabile a seconda del feto. Non ci sono parametri di frequenza validi per tutti, ma tanti modi di manifestare questo sintomo. Potrebbe essere costante con più episodi nella giornata o sporadico.

Gli unici segnali di possibile “anomalia” vanno individuati in una eventuale variazione degli episodi di singhiozzo rispetto alla norma.

Il singhiozzo, così come i movimenti fetali, è considerato un segnale di benessere e vitalità del feto e come tale va considerato. Solo se verso il termine di gravidanza gli episodi di singhiozzo dovessero essere particolarmente lunghi e intensi si può valutare di sottoporsi ad un controllo medico. 

In queste circostanze, un’ecografia permetterà di verificare le condizioni della placenta e del cordone ombelicale per escludere possibili complicazioni.