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Pubblicato inSalute

Come comportarsi con un dente rotto?

Non bisogna sottovalutare un dente rotto, indipendentemente dalle cause che possono averlo determinato. Al contrario, sarebbe opportuno rivolgersi al proprio dentista per ripristinare una condizione di equilibrio nel cavo orale.

Dente rotto

Ci si può ritrovare con un dente rotto per molteplici cause: un trauma, del cibo troppo duro o la debolezza del dente stesso, dovuta ad esempio ad una carie. Un simile avvenimento può risultare a volte estremamente fastidioso, se non doloroso.

La prima cosa da fare, se ci si ritrova con un dente rotto, è rivolgersi immediatamente al proprio medico dentista, che valuterà la soluzione migliore caso per caso.

La dottoressa Chiara Ruggirello, igienista dentale del Santagostino, spiega come intervenire per risolvere questo inconveniente.

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Dente rotto, quali sono le cause?

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Ci si può ritrovare con un dente rotto per diverse ragioni. Principalmente si tratta di traumi, come cadute o colpi diretti alla bocca. Una rottura può avvenire anche per contatto con alimenti o oggetti duri.

Le fratture dentali non sono comunque sempre dovute a eventi traumatici. La presenza di carie, ad esempio, indebolisce la polpa del dente, rendendolo più suscettibile a sfaldarsi anche senza traumi evidenti. Il bruxismo notturno, ovvero il digrignamento dei denti durante il sonno, può ulteriormente compromettere la salute dentale, fino a portare all’insorgenza di fratture. Le fratture da bruxismo colpiscono prevalentemente i denti laterali, mentre quelle traumatiche coinvolgono più comunemente i denti frontali.

Anche un dente ricostruito più e più volte può andare incontro a fragilità, e rompersi. Anche soltanto per via della masticazione quotidiana.

Gravità del trauma

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Quando un dente si rompe la gravità del trauma può variare molto. Se la frattura è piccola può anche non causare dolore, ma una sua irregolarità potrebbe ferire o tagliare lingua e labbra.

In caso contrario, se la frattura risulta già più estesa, potrebbe provocare dolore nel momento in cui interessa la polpa dentale o addirittura la radice stessa del dente coinvolgendo il nervo oppure potrebbe creare una sensazione di sensibilità in quanto la dentina, il tessuto che si trova appena sotto lo smalto, risulta esposta tanto al freddo quanto al caldo.

Un dente rotto può far male?

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È possibile che un dente rotto non presenti particolari sintomi e sia senza dolore. È altrettanto possibile che la rottura di un dente sia fonte di dolore. Una delle principali cause risiede nel fatto che quando il dente si rompe gli strati interni, inclusa la polpa, possono essere esposti. La polpa contiene nervi e vasi sanguigni, e quando viene esposta può determinare sensibilità e dolore.

Né va dimenticato che un dente rotto può avere bordi affilati e possono esserci frammenti che irritano i tessuti gengivali circostanti. La polpa stessa, poi, o i tessuti circostanti possono essere interessati da infiammazione, o da infezione.

Altre inutili e dolorose complicanze possono essere una malocclusione dentale o un granuloma. Se non vengono trattati tempestivamente, infatti, i denti fratturati possono portare alla morte del nervo e anche alla comparsa di un ascesso che richiederebbe una cura canalare.

Nei casi più gravi, il dente si può spezzare in due parti in senso verticale e, in questo caso, il dentista non potrà salvare il dente e si dovrà procedere ad un’estrazione.

Cosa fare se si ha un dente rotto?

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Quando ci troviamo di fronte a un dente rotto, la prima cosa da fare è mantenere la calma. Al giorno d’oggi vi sono numerose soluzioni per poter riparare le fratture dentali in modo efficace.

Bisogna immediatamente rivolgersi al proprio dentista di fiducia, che saprà valutare la gravità del danno e scegliere la soluzione più adatta. Inizialmente stabilirà se la parte vitale del dente è stata danneggiata e se, quindi, sia necessario intervenire con un trattamento canalare o, nei casi più gravi, alla rimozione del dente stesso.

È comunque possibile compiere alcune precauzioni prima della visita. Innanzitutto, è consigliabile sciacquare la bocca con acqua salata o tiepida. Successivamente, è opportuno mettere la parte di dente spezzato o addirittura il dente intero in un bicchiere, con soluzione fisiologica, latte o con la propria saliva in modo da conservarlo adeguatamente.

In caso di sanguinamento, si può applicare per dieci minuti una garza sterile, applicando una buona pressione fino alla cessazione del sanguinamento.

È anche possibile applicare sulla guancia o sulle labbra un impacco freddo, così da ridurre l’eventuale gonfiore. Si può infine ricorrere ad un antidolorifico da banco qualora il dolore fosse particolarmente intenso.

È importante ricordare di continuare a mantenere una corretta igiene orale in modo da contrastare o diminuire un’eventuale infiammazione che potrebbe peggiorare la situazione già compromessa.

Come intervenire con un dente rotto?

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L’odontoiatra può intervenire in diversi modi. Può infatti decidersi per:

  • un riempimento dentale, quando il danno corrisponde a una scheggiatura e il nervo non risulta coinvolto. In questo caso si interviene con una otturazione
  • l’intarsio dentale che, sulla base di un calco, viene svolto in un laboratorio odontotecnico
  • un arrotondamento, nei casi in cui il danno dentale è realmente superficiale
  • delle faccette dentali, quando il dente rotto è un dente anteriore
  • una corona dentale, quando la parte mancante è piuttosto ampia
  • devitalizzazione oppure estrazione, nei casi in cui anche la polpa è interessata e c’è rischio che i batteri infettino i tessuti
  • impianto dentale, quando il danno è esteso, e si ha necessità di intervenire per ripristinare una corretta masticazione o un danno anche estetico.

Cosa mangiare se si ha un dente rotto?

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In caso di denti rotti o scheggiati, sarebbe opportuno evitare di masticare cibi solidi, che potrebbero peggiorare il danno al dente rotto. Allo stesso tempo, si dovrebbe evitare di assumere alimenti troppo freddi o troppo caldi, perché il dente rotto potrebbe essersi sensibilizzato.

Si consiglia pertanto di assumere cibi morbidi, per non stressare o mettere a rischio il dente rotto e, per quanto possibile, cercare di masticare dal lato sano della bocca.

Quanto tempo di vuole per ricostruire un dente?

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Non può essere definito un tempo unico per la ricostruzione del dente, dal momento che il tipo di intervento e il numero delle sedute varia necessariamente a seconda del tipo di danno patito dal dente.

Nel caso di una otturazione, ad esempio, può essere necessaria una seduta dalla durata inferiore all’ora, mentre un intarsio dentale o un impianto richiedono molteplici sedute.

Quanto costa intervenire su di un dente rotto?

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Anche i costi per agire su un dente rotto variano in base al tipo di intervento. Una otturazione può costare alcune decine di euro, l’intarsio invece ha un prezzo più importante, intorno alle 200 euro.

Una corona dentale o un vero e proprio impianto dentale hanno costi più consistenti, e richiedono un numero di sedute più cospicuo.

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Come è possibile prevenire la rottura di un dente rotto?

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È possibile prevenire la rottura dei denti attraverso alcuni interventi di prevenzione. Si consiglia rivolgersi periodicamente al proprio dentista di fiducia per una visita di controllo, dove verrà valutato lo stato di salute generale della nostra bocca.

Si raccomanda anche di affiancare una seduta di igiene orale professionale ogni sei mesi per poter individuare precocemente i fattori di rischio che potrebbero portarci a conseguenze spiacevoli per i nostri denti.

È buona abitudine evitare di masticare cibi troppo duri e mantenere una scrupolosa igiene orale utilizzando prodotti a base di fluoro che rinforzano i nostri denti, in modo da preservare un sorriso sano e forte.