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Pubblicato inSalute

Un dente devitalizzato fa male?

Se un dente devitalizzato provoca dolore, nei giorni immediatamente successivi la devitalizzazione, non bisogna preoccuparsi; si tratta di un sintomo assolutamente naturale, destinato a scomparire nel giro di pochi giorni

dente devitalizzato fa male? Solitamente no, non dovrebbe

Un dente devitalizzato fa male? Se dopo un intervento si percepisce fastidio nella zona ci si deve allarmare? Queste sono solo alcune delle domande – assolutamente legittime – che spesso ci si pone dopo un’operazione di devitalizzazione.

Per prima cosa, dunque, sgombriamo il campo dal dubbio. È assolutamente possibile che il dente devitalizzato faccia male e risulti dolente, si tratta di una condizione del tutto normale, che non deve destare alcuna preoccupazione. Il dolore può verificarsi, ad esempio, nei giorni immediatamente successivi all’intervento chirurgico.

A spiegare perché un dente devitalizzato fa male e per quanto tempo, il dottor Massimo Saita, odontoiatra del Santagostino.

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Perché mi fa male un dente devitalizzato?

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Un dente devitalizzato può fare male per diversi motivi. Va specificato che subito dopo l’intervento di devitalizzazione, o nei giorni successivi, è un processo normalissimo. Questo perché il legamento parodontale, ovvero la struttura che tiene saldo il dente all’interno dell’osso, potrà risentire del processo di devitalizzazione. Se quindi si avverte del dolore per alcuni giorni, durante la masticazione, non c’è nulla di cui preoccuparsi.

Se invece il dolore compare a distanza di mesi o addirittura anni la situazione cambia. In questa eventualità, infatti, l’insorgere del dolore al dente può essere patognomonico di una infezione periapicale, chiamata granuloma, o di una possibile frattura della radice.

Quanto fa la male devitalizzazione?

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Devitalizzare un dente non fa male, durante la fase di devitalizzazione viene usata l’anestesia in modo da “addormentare” la componente nervosa dell’elemento dentale, implicata nei fenomeni dolorifici.

In alcuni casi la polpa dentale può essere coinvolta da fenomeni infiammatori o batterici acuti, che possono rallentare il processo di anestesia. In questa evenienza una terapia farmacologica adeguata potrà essere di ausilio.

Quando è necessario devitalizzare un dente?

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La devitalizzazione del dente deve effettuata quando vi è una compromissione della polpa causata da processi cariosi o meccanici. Questa compromissione potrà portare ad ascessi e dolore spontaneo. Tra le principali ragioni per le quali è necessario devitalizzare un dente ci sono:

  • carie avanzata: se una carie non viene trattata in modo tempestivo, può penetrare attraverso lo smalto e la dentina, raggiungendo la polpa. La devitalizzazione rimuove il tessuto infetto e previene la diffusione dell’infezione
  • trauma dentale: se un dente subisce un trauma fisico, come una frattura, un colpo, la polpa può essere danneggiata. Devitalizzare il dente evita l’insorgenza di complicazioni
  • infezione dentale: un’infezione batterica nella polpa può verificarsi a seguito di una carie profonda o di un trauma. La devitalizzazione è il modo per rimuovere l’infezione e preservare il dente
  • ascesso dentale: se l’infezione non viene trattata, può formarsi un ascesso alla radice del dente. La devitalizzazione è spesso necessaria per la rimozione dell’ascesso.

Perché è meglio non devitalizzare un dente?

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Non vi sono particolari controindicazioni alla devitalizzazione, l’unico problema può essere causato dalla sua “demolizione”, per accedere alla camera pulpare.

Per effettuare questa procedura dobbiamo accedere dalla superficie occlusale del dente variandone la struttura. Pensiamo ad una casa senza il tetto, che perde un supporto strutturale importante.

Per effettuare questa procedura si deve infatti accedere dalla superficie occlusale del dente, un’operazione che implica una variazione nella struttura. Per certi versi, in queste situazioni, il dente diventa una casa senza il tetto e perde quindi un supporto importante.

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Quanto tempo ci vuole per devitalizzare un dente?

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I tempi di esecuzione di una devitalizzazione variano da dente a dente, in base al numero di canali, e alle capacità degli operatori. La cosa da tenere in considerazione è la permanenza degli irriganti e disinfettanti all’interno del sistema canalare e della camera pulpare. Infatti questi ultimi dovranno permanere per un periodo di almeno 20 minuti, per avere una adeguata efficacia.

I tempi comunque potranno variare dai 40 a 75 minuti.

Nello specifico, la devitalizzazione inizia con l’anestesia locale, viene quindi posizionata la diga sul dente da trattare; la funzione della diga è quella di proteggere gli altri denti. La corona del dente viene poi forata, la polpa dentale viene rimossa, insieme a possibili residui batterici all’interno del canale radicolare

Il canale radicolare viene quindi disinfettato e riempito con un materiale inerte e sterile.