- Cosa sono le lacrime artificiali?
- Composizione delle lacrime artificiali
- Che differenza c’è tra collirio e lacrime artificiali?
- Quando si usano le lacrime artificiali?
- Come sceglierle?
- Controindicazioni
Le lacrime artificiali sono delle soluzioni oculari a base di acido ialuronico utilizzate per il trattamento della sindrome dell’occhio secco.
La loro applicazione è prevista però anche in situazioni e quadri clinici diversi. Come nel caso della gestione di un periodo post-operatorio, o anche solo per aiutare l’occhio a riposarsi dopo lunghe ore davanti ad uno schermo.
Quanti tipi di lacrime artificiali esistono? Quali componenti hanno? E presentano degli effetti collaterali? Le risposte della dottoressa Mary Romano, oftalmologa del Santagostino.
Prenota una visita oculistica
Cosa sono le lacrime artificiali?
↑ topLe lacrime artificiali sono soluzioni oculari sterili che hanno come principale obiettivo il ripristino del film lacrimale degli occhi, alleviando condizioni quali l’occhio secco, rossore, bruciore, lacrimazione. O anche solo per alleviare una semplice stanchezza oculare.
Esistono in commercio diversi tipi, che variano in base:
- alla composizione
- alla viscosità
- e alla durata dell’effetto
Queste varietà permettono di scegliere il prodotto più adatto alle esigenze del paziente. Alcuni preparati contengono anche additivi per favorire la guarigione di microlesioni corneali o per proteggere la superficie oculare da danni.
Composizione delle lacrime artificiali
↑ topLa prima distinzione va fatta tra lacrime artificiali con e senza conservanti.
Nelle prime è presente una bassa quantità di additivi, motivo per cui risultano particolarmente indicate per i portatori di lenti a contatto e/o nei casi di applicazioni maggiori di 4 o 5 volte al giorno.
Le lacrime artificiali in cui sono presenti conservanti, invece, vengono vendute in flaconi non monodose, ma sono sconsigliate nei casi di occhio particolarmente secco, perché potrebbero irritare.
Di base le lacrime artificiali contengono acqua, polimeri e sali. Tra i polimeri più comuni va citata la idrossipropilcellulosa, che permette alla soluzione artificiale di rimanere per più tempo sulla superficie dell’occhio.
Nella composizione possono esserci, inoltre:
- glicerina: spesso aggiunta alle lacrime artificiali, la glicerina ha un effetto umettante e idratante. Serve a conservare l’umidità sulla cornea e può ridurre l’irritazione
- solfato di sodio o sodio cloruro: sono sali usati come componenti base per simulare la composizione delle lacrime naturali. Agiscono come agenti isotonici, per ripristinare l’umidità oculare dell’occhio
- carbomer: è un polimero che aumenta la viscosità della soluzione, per un’azione prolungata. In questo modo non sono necessarie applicazioni frequenti
- acido ialuronico: sostanza naturalmente presente nel corpo, l’acido ialuronico è un forte agente idratante che migliora la lubrificazione oculare e svolge un’azione protettiva. È in grado di dare sollievo
- sodio ialuronato: una forma che deriva dell’acido ialuronico. Viene spesso utilizzato in preparazioni più avanzate per la sua capacità di trattenere l’umidità e, anche, di favorire la guarigione della superficie oculare.
Che differenza c’è tra collirio e lacrime artificiali?
↑ topA differenza delle lacrime artificiali, il collirio è sì una soluzione oftalmica, ma viene indicata per il trattamento di patologie oculari, come infezioni, infiammazioni, irritazioni o allergie.
Può contenere farmaci attivi, come antibiotici, antistaminici o corticosteroidi, ed è prescritto dal proprio medico o oftalmologo.
Quando si usano le lacrime artificiali?
↑ topLe lacrime artificiali sono utilizzate per alleviare i sintomi di secchezza oculare e migliorare la lubrificazione dell’occhio in diverse situazioni.
Una delle principali condizioni in cui vengono impiegate è la sindrome dell’occhio secco, che si verifica quando le ghiandole lacrimali non producono una quantità di lacrime sufficienti (o di composizione sufficiente) a mantenere la superficie oculare umida.
Malattie reumatiche autoimmuni come la sindrome di Sjögren possono indurre una riduzione della produzione di lacrime.
Inoltre, l’uso di lenti a contatto, l’esposizione prolungata a schermi di computer, telefoni e dispositivi elettronici possono ridurre la frequenza del battito delle palpebre, con una diminuzione nella produzione di lacrime naturali che causa secchezza e irritazione.
Ad aumentare la sensazione di secchezza oculare possono concorrere anche: ambienti con aria condizionata, climi secchi o ventosi e – più in generale – luoghi in cui l’umidità nell’aria è ridotta.
Un’altra applicazione comune riguarda il periodo post-operatorio, in particolare dopo interventi chirurgici oculari come la rimozione della cataratta. In questi casi, le lacrime artificiali mantengono l’occhio lubrificato e favoriscono la guarigione della superficie corneale.
Infine, alcuni farmaci, come gli antistaminici o i diuretici, possono ridurre la produzione di lacrime naturali, aumentando la necessità di utilizzare lacrime artificiali per mantenere il comfort oculare. Queste soluzioni aiutano a ridurre l’infiammazione, mantenendo l’umidità e migliorando la qualità della visione.
Come sceglierle?
↑ topLa scelta dipende dalle esigenze specifiche dell’occhio. Se si soffre di secchezza oculare lieve, possono essere sufficienti lacrime artificiali con bassa viscosità, che offrono sollievo rapido. In caso di secchezza più grave o persistente, si possono preferire formulazioni più viscose, che mantengono l’umidità più a lungo.
È importante scegliere prodotti senza conservanti per l’uso frequente, perché le lacrime con conservanti possono irritare la superficie oculare. Per chi ha particolari esigenze, come lesioni corneali o infiammazioni, esistono soluzioni contenenti additivi lenitivi o cicatrizzanti. In ogni caso, è sempre consigliato consultare un medico oculista per una scelta personalizzata.
Controindicazioni
↑ topIn caso di reazioni allergiche ad uno degli elementi che compongono le lacrime artificiali, ne è chiaramente sconsigliata l’adozione.