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Pubblicato inSalute

Come curare la cicatrice ipertrofica

Le cicatrici ipertrofiche, che possono sorgere dopo traumi della cute di diversa natura, a volte richiedono un trattamento specifico anche di tipo chirurgico.

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La cicatrice ipertrofica è una cicatrice che si presenta ampia, spesso sollevata rispetto alla cute, oltre che ispessita. La formazione di cicatrici ipertrofiche avviene in seguito ad una ferita, un trauma, oppure dopo un intervento chirurgico.

Ma in cosa consiste esattamente una cicatrice ipertrofica? Quali sono i fattori eziologici o i fattori di rischio? È necessaria la chirurgia o ci sono altri trattamenti per intervenire su un processo di guarigione anomalo? Risponde la dottoressa Simona Centorbi, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva del Santagostino.

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Cosa sono le cicatrici ipertrofiche?

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La cicatrice ipertrofica è una cicatrice di tipo patologico in senso esuberante. Si verifica quando, a seguito di una lesione cutanea, la cicatrizzazione avviene in maniera anomala, mediante processi di riparazione cellulare maggiori rispetto al normale.

La cicatrice è un taglio che interessa certamente il tessuto cutaneo, ma interessa anche il sottostante tessuto connettivo. Si tratta quindi lesioni a livello delle strutture vascolari, linfatiche e della fascia connettivale.

Come riconoscere una cicatrice ipertrofica?

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La cicatrice ipertrofica è una cicatrice rilevata, spesso arrossata e dolente al tatto o che comunque viene percepita dal paziente come “fastidiosa”. Non si estende mai in larghezza o lunghezza, oltre i margini della ferita stessa che ne ha provocato la comparsa. Ma fa apparire la cicatrice stessa semplicemente più rilevata rispetto al normale.

Spesso il fenomeno dell’ipertrofia avviene a cicatrizzazione cutanea ultimata, quindi alcune settimane dopo l’avvenuto processo di chiusura superficiale della cute. Questo accade semplicemente perché il processo di cicatrizzazione, quindi la guarigione della ferita, può definirsi concluso solo dopo circa 3 mesi.

Diagnosi differenziale con il cheloide

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È corretto sapere che la cicatrice ipertrofica entra in diagnosi differenziale con il cheloide. Nel cheloide la cicatrice esuberante si estende sempre oltre i margini della ferita stessa. Il cheloide è infatti un altro tipo di cicatrice esuberante, che differisce dalla cicatrice ipertrofica in quanto non fornito di cellularità.

La cicatrice ipertrofica ha infatti una spiccata cellularità essendo formata da fibroblasti che producono in esubero fibre collagene mentre il cheloide ha poche cellule e più tessuto fibrotico. Il cheloide inoltre appare chiaro, quasi biancastro, duro al tatto e poco dolente rispetto alla cicatrice ipertrofica.

Si segnala inoltre un terzo tipo di cicatrici: le cicatrici atrofiche, che si distinguono per presentarsi come un avvallamento, o affossamento, della pelle nella zona in cui si è verificato il trauma, o la ferita.

Perché si forma una cicatrice ipertrofica?

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Non tutte le cicatrici evolvono in ipertrofia, ma solo quando alcune condizioni intervengono contemporaneamente. Perché dunque una cicatrice ipertrofica si forma? Tra i fattori predisponenti una cicatrizzazione in senso patologico troviamo:

  • fattori individuali, nel momento in cui accade un evento lesivo della pelle, l’evoluzione della lesione varia molto in base alla predisposizione dell’individuo a cicatrizzare più o meno bene
  • la sede corporea della lesione cutanea, perché ci sono aree del corpo dove si formano cicatrici ipertrofiche più facilmente che in altre sedi come lo sterno, il deltoide o i lobi auricolari
  • la tipologia dell’evento che ha provocato la lesione di continuo della pelle, perché se la lesione deriva da un trauma importante che ha provocato anche danni dei tessuti circostanti ci sarà maggiore probabilità di avere una cicatrizzazione in senso patologico.

Una ulteriore causa deriva da una lesione ampia anziché circoscritta e limitata, nonché una ferita che ha margini frastagliati e irregolari estendendosi ad una certa profondità nel tessuto sottocutaneo rispetto ad una ferita regolare, con margini netti e poco profonda.

Come togliere una cicatrice ipertrofica?

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La cicatrice ipertrofica può essere corretta chirurgicamente attraverso la sua asportazione e la sutura di tipo intradermico, ovvero senza punti sulla pelle. Ovviamente se molto estesa potrebbe rendersi necessario ricorrere a metodiche più complesse come l’espansione cutanea.

Questa procedura viene eseguita inserendo un palloncino sotto la pelle sana. Il palloncino viene riempito di soluzione fisiologica poco alla volta così da distendere la pelle presente vicino la cicatrice da correggere. Una volta raggiunta l’espansione desiderata si provvederà a rimuovere chirurgicamente la cicatrice e a coprire la perdita di sostanza con la pelle sana ottenuta dall’espansione.

Le tecniche chirurgiche, per il trattamento delle cicatrici ipertrofiche, possono essere usate in combinazione con certi tipi di trattamenti laser che migliorano, modellando o modificandone la colorazione, certe cicatrici in selezionati casi.

Come prevenire la formazione di una nuova cicatrice ipertrofica

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Utile sapere che in ogni caso, una volta rimossa chirurgicamente la cicatrice ipertrofica, bisogna adottare alcuni accorgimenti post operatori per ridurre il rischio di recidive e mantenere stabile il risultato.

Tra questi:

  • il massaggio con pomate specifiche che mantengono la cicatrice morbida
  • i siliconi in gel che hanno il compito di mantenere umida la cicatrice evitandone la disidratazione
  • i siliconi in stecche o i tutori elastici, che hanno il compito di comprimere, esercitando sulla cicatrice una pressione tale da provocare ipossia dei fibroblasti, ossia delle cellule presenti nella cicatrice, la cui spiccata produzione provoca tessuto cicatriziale in esubero.

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Proteggere la pelle, sempre

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Infine, non per importanza, è sempre bene consigliare al paziente di proteggere dai raggi UV la cicatrice, come dovrebbe essere fatto anche dopo gli interventi di rimozione dei nei, mediante applicazione di creme con filtri solari adeguati.

In questo modo sarà possibile evitare una iperpigmentazione post infiammatoria della cicatrice stessa, ottenendo così un risultato estetico migliore e stabile nel tempo.