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Pubblicato inSalute

Amalgama dentale per le otturazioni, è ancora pericoloso?

Usato per decenni, l’amalgama dentale, che contiene mercurio, è stato progressivamente sostituito da altri materiali. Ma ci sono rischi per chi ce l’ha ancora in bocca?

amalgama dentale

L’amalgama usato in odontoiatria conservativa per eseguire le otturazioni è costituito da

  • Mercurio (45-50%)
  • Argento (22-32%)
  • Stagno (11-14%)
  • Altri metalli

É bene precisare che, sebbene le otturazioni in amalgama venissero comunemente chiamate anche “piombature”, nella composizione di questo materiale non è assolutamente presente piombo, neppure in minima quantità.

In passato è stato il materiale più utilizzato in odontoiatria, ma negli ultimi anni è stato gradualmente sostituito dai materiali compositi che garantiscono una migliore estetica, e risultati qualitativamente validi. Secondo Odontoiatria33 “nel 2015 in Italia si stimavano in circa 1,2 milioni le otturazioni in amalgama su un complessivo di circa 25 milioni, con un’incidenza media del 5%”.

L’amalgama dentale: disturbi o effetti collaterali? 

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La tossicità ambientale del mercurio, ha portato negli ultimi anni a una serie di iniziative da parte di organismi nazionali ed internazionali per ridurne l’utilizzo e la dispersione nell’ambiente in tutti i campi a tutela della salute pubblica.

In particolare, con decreto del 11 novembre 2020, il Ministero della Salute ha dato avvio al Piano nazionale per l’eliminazione e l’utilizzo dell’amalgama dentale, in linea con quanto voluto dalla Commissione ambiente del Parlamento Europeo, che auspica di eliminare completamente l’utilizzo di questo materiale entro il 2023.

Fino ad allora, l’uso del mercurio in forma libera da parte dei dentisti è vietato: l’amalgama dentale può essere usato solo in forma incapsulata pre-dosata, con particolari norme restrittive soprattutto sull’eliminazione dei residui di lavorazione e sulle acque di scarto.

Amalgama e tossicità: un materiale sicuro, privo di effetti collaterali

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La tossicità ambientale del mercurio non implica però che le otturazioni in amalgama siano pericolose per i pazienti. Secondo il comitato scientifico della Commissione Europea (SCENIHR), infatti, non vi sono indicazioni che il mercurio eventualmente rilasciato dall’amalgama dentale causi disturbi o effetti collaterali. Per ciò che riguarda vecchie otturazioni dentarie, non si ritiene quindi necessaria la rimozione, a meno che non si sia verificata una reazione allergica, o il medico non lo ritenga necessario.

La rimozione, infatti, aumenterebbe l’esposizione al mercurio, con un rischio maggiore rispetto al mantenere intatta l’otturazione.

Bambini  e donne in gravidanza: i consigli dell’OMS

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I vapori di mercurio allo stato metallico (meno pericolosi della forma organica, principalmente metilmercurio, presente nel pesce e altri alimenti) si liberano in  piccola quantità dalle otturazioni e sono parzialmente assorbiti dal corpo umano per poi essere eliminati con le urine.

Negli ultimi anni sono stati eseguiti numerosi studi sia su bambini che su donne in gravidanza che confermano l’assenza di pericoli significativi legati alla presenza di otturazioni in amalgama e alla conseguente liberazione di vapori di mercurio.

In media una persona che ha nella propria bocca 10 otturazioni in amalgama va incontro a un assorbimento giornaliero di mercurio 50 volte inferiore ai limiti di sicurezza stabiliti dall’OMS. Per questa ragione si può asserire che le otturazioni in amalgama dentale non comportano disturbi di alcun genere, nè effetti collaterali dovuti all’assunzione di mercurio, neanche dopo vent’anni.

Per precauzione però la stessa OMS e l’Unione europea hanno consigliato di limitarne l’utilizzo, sostituendola, quando possibile con materiali alternativi, in particolare su donne in gravidanza e bambini (Scopri l’importanza della salute orale dei bambini).

A questo proposito, a decorrere dal 1° luglio 2018, l’amalgama dentale non può essere utilizzato per le cure dei denti da latte (denti decidui), per le cure dentarie di bambini fino ai 15 anni e delle donne in stato di gravidanza o in periodo di allattamento, tranne nei casi in cui il dentista lo ritenga strettamente necessario per esigenze mediche specifiche del paziente.

Questo anche al fine di ridurre la dispersione del mercurio e ridurre così i rischi ambientali.

Come e quando togliere le otturazioni in amalgama

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Pur essendo risultato sicuro sotto l’aspetto della tossicità, l’amalgama dentale può comunque presentare delle criticità che ne inducono la rimozione.

Tra le cause più comuni di rimozione dell’amalgama troviamo:

  • Reazioni allergiche
  • Esigenze estetiche
  • Carie secondaria o frattura

Reazioni allergiche

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L’amalgama dentaria può provocare reazioni allergiche legate ai metalli che la compongono. Queste reazioni si manifestano con alterazioni dell’aspetto dei tessuti gengivali, in particolare con lesioni lichenoidi in vicinanza dell’otturazione, e possono essere diagnosticate attraverso prove allergiche specifiche. In questi casi ovviamente è indicata la sostituzione dell’otturazione.

Esigenze estetiche

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Non vi è dubbio che l’estetica delle otturazioni sia nettamente migliorata negli anni, con l’utilizzo di materiali che rendono l’otturazione praticamente invisibile, del tutto simile al dente naturale.

É per questo motivo che a volte è consigliabile la sostituzione dell’amalgama, specie se l’otturazione si trova nella parte anteriore dell’arcata dentale.

Come rimuovere le otturazioni in amalgama

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  1. Per la rimozione, occorre isolare il dente dal quale rimuovere l’amalgama utilizzando una diga di gomma. Si tratta di un piccolo telo di gomma che viene fissato su un telaio metallico, allo scopo di isolare il campo operativo e proteggere gli altri denti
  2. Impiegare un’aspirazione di tipo chirurgico, irrigando abbondantemente per garantire un valido raffreddamento
  3. Bisogna creare la minore quantità possibile di polvere, sezionando l’otturazione in frammenti delle massime dimensioni possibili e rimuovendoli in blocco

Com’è noto, il Regolamento (UE) 2017/852 sul mercurio prevede misure specifiche per la gestione sostenibile dell’amalgama dentale in ortodonzia.

Secondo il Regolamento europeo, a decorrere dal 1° gennaio 2019 gli operatori degli studi odontoiatrici che utilizzano l’amalgama dentale o rimuovono otturazioni contenenti amalgama dentale, devono garantire che il proprio studio sia dotato di separatori per trattenere e raccogliere le particelle di amalgama, incluse quelle contenute nell’acqua usata.

I rifiuti e i materiali di scarto devono essere gestiti e raccolti da una struttura o da un’impresa per la gestione dei rifiuti autorizzata.

Cosa succede se si ingerisce l’amalgama?

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Durante la rimozione in sicurezza non si dovrebbero ingerire parti di otturazione, grazie alla presenza della diga di gomma e dell’aspirazione. In ogni caso, qualora si dovessero ingerire piccoli frammenti di amalgama, è stimato dalla comunità scientifica che non vi siano rischi o controindicazioni per la salute.