- Cos’è l’aerosol?
- Per cosa si fa l’aerosol?
- Quali sono i benefici dell’aerosol?
- Di cosa si compone un aerosol?
- Come si usa in modo corretto?
- Quando si fa l’aerosol, prima o dopo i pasti?
- Quando non fare l’aerosol?
- Un aiuto possibile con le cure termali
L’aerosol è un dispositivo medico di grande aiuto nel trattamento delle patologie respiratorie, poiché permette di somministrare farmaci per via aerea, ideale per raggiungere le vie respiratorie.
Quali benefici apporta? Quando può essere adottato per patologie pediatriche? Come va utilizzato in modo corretto e quando, invece, non può essere utilizzato? Risponde a queste domande la dottoressa Marinella Lavelli, pediatra del Santagostino.
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Cos’è l’aerosol?
↑ topL’aerosol, o nebulizzatore, è un apparecchio che serve a nebulizzare soluzioni fisiologiche e farmacologiche in modo che possano essere inalate e assorbite dalle mucose dell’apparato respiratorio. Consente così di liberare le vie aeree sia dal muco che dal catarro, nei casi di tosse grassa.
Per cosa si fa l’aerosol?
↑ topLe patologie che possono essere trattate per mezzo dell’aerosolterapia riguardano primariamente le basse vie respiratorie. Parliamo di patologie quali:
Nei casi di bronchite asmatica, asma bronchiale e bronchiolite, i farmaci di comune impiego sono gli antinfiammatori e i broncodilatatori.
Quali sono i benefici dell’aerosol?
↑ topL’aerosolterapia rappresenta una vantaggiosa alternativa alla somministrazione per via orale: richiede infatti una quantità di farmaco più bassa e comporta meno effetti indesiderati, per ottenere l’effetto terapeutico desiderato.
Ecco i suoi principali benefici.
- Umidificazione delle vie respiratorie
- Somministrazione locale dei farmaci, vaporizzati in una soluzione fisiologica
- Riduzione dei broncospasmi
- Riduzione dell’edema a carico delle mucose respiratorie
- Scioglimento delle secrezioni tracheo-bronchiali, per facilitarne l’eliminazione
Di cosa si compone un aerosol?
↑ topI principali elementi che costituiscono un aerosol sono un’ampolla, un compressore ad aria o un trasduttore a ultrasuoni. Ci sono poi il raccordo alla valvola per lo scarico, un tubo per il collegamento, i ricambi per il filtro con l’aria esterna.
Per l’inalazione del medicinale sono presenti tre strumenti:
- il boccaglio, utile quando si vuole che il farmaco raggiunga l’albero bronchiale e i polmoni
- la forcella nasale, indicato quando si ha necessità che il farmaco raggiunga le vie aeree superiori
- la mascherina, che copre allo stesso tempo bocca e naso. È il tipo di diffusore più utilizzato quando è un bambino ad aver bisogno di aerosolterapia.
Dove arrivano le goccioline?
↑ topLe goccioline create dal nebulizzatore possono raggiungere nello specifico:
- le alte vie aeree, ovvero il naso, la faringe e la laringe
- le basse vie aree, quindi i bronchi e i polmoni.
Le goccioline più grandi si fermano alle alte vie aeree, le più basse raggiungono le basse vie aeree.
Come si usa in modo corretto?
↑ topEcco come utilizzare correttamente l’aerosol:
- prima di utilizzarlo è fondamentale lavarsi bene le mani
- si deve procedere all’assemblaggio del tubo di collegamento, dell’ampolla e del tipo di diffusore che si desidera adoperare
- il farmaco, insieme eventualmente alla soluzione fisiologica, va collocato nell’ampolla per mezzo di una siringa sterile monouso. La quantità deve essere quella prescritta dal medico, e in ogni caso non deve superare i 4 o 5 ml. Qualora si superasse questa quantità, l’aerosolterapia può essere svolta senza soluzione fisiologica
- la mascherina, quando utilizzata come diffusore, deve essere fatta aderire bene al viso
- si può attivare l’aerosol
- la nebulizzazione del farmaco deve avvenire 15 secondi a vuoto, così che le pareti dell’ampolla risultino sature, e le particelle in sospensione siano stabilizzate
- il modo in cui si respira è essenziale per la buona riuscita della somministrazione: è importante pertanto respirare con lentezza, trattenendo il respiro fino a 10 secondi, se possibile, per poi espirare normalmente
- servono circa 8, massimo 10 minuti affinché l’erogazione dei 3 ml di farmaco sia ultimata.
L’aerosol in età pediatrica
↑ topI bambini piccoli e i lattanti, quando sono a riposo, respirano di base per via nasale. E qui si pone un problema, dal momento che il naso è sostanzialmente un filtro che riesce a trattenere anche il 75% di quanto nebulizzato dall’aerosol.
Per questa ragione i farmaci non raggiungono i bronchi, o li raggiungono in scarsa percentuale. Quando un bambino indossa la mascherina, durante l’aerosolterapia, l’adulto deve fare attenzione che la bocca sia sempre aperta. A fine erogazione, si consiglia di pulire e lavare il viso del bambino.
Cosa fare dopo l’utilizzo dell’aerosol
↑ topAl termine del suo utilizzo, l’aerosol deve essere sterilizzato insieme a tutti i suoi accessori. Può essere utilizzato l’alcol, oppure acqua e sapone. L’intero kit dovrebbe essere sostituito del tutto dopo 30 utilizzi.
Quando si fa l’aerosol, prima o dopo i pasti?
↑ topSi consiglia l’aerosolterapia prima dei pasti, affinché si abbia un miglior assorbimento del farmaco.
È possibile infatti che alcuni pazienti, che soffrono di problemi respiratori, in seguito a un pasto abbiano difficoltà nella respirazione profonda.
Quando non fare l’aerosol?
↑ topNel caso di sinusite, raffreddore, tonsillite e faringite si sconsiglia l’uso dell’aerosol perché, specie in età pediatrica, può seccare le mucose, rischiando di favorire l’azione batterica.
Risulta quindi più opportuno e utile svolgere lavaggi nasali con una soluzione fisiologica e, in caso di febbre, prendere del paracetamolo. Nei casi di infezioni batteriche si ricorre, sempre sotto indicazione medica, agli antibiotici.
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Un aiuto possibile con le cure termali
↑ topIl Santagostino propone, tra gli altri servizi, le cure inalatorie termali, adatte a pazienti di ogni età. Si tratta di un servizio estremamente utile per il trattamento di patologie croniche che colpiscono naso, gola e bronchi.
Allergie, asma, enfisemi, bronchiti e sinusiti potranno essere trattati per mezzo di apparecchi di ultima generazione e grazie all’acqua termale di Tabiano, ricca di proprietà.