Quali sono i rimedi per contrastare gli inestetismi della cellulite e quali sono invece i falsi miti?
CHE COS’È LA CELLULITE E DA COSA È CAUSATA?
La cellulite è uno degli inestetismi cutanei più frequenti presenti nella donna dal momento dello sviluppo a post menopausa. Vengono colpite 9 donne su 10 di tutte le razze.
È caratterizzata da ondulazioni, irregolarità e depressioni cutanee più o meno importanti. Nei primi stadi è caratterizzata da edema e gonfiore del tessuto adiposo sottocutaneo che è evidente solo se si pinza la cute o se si contraggono i muscoli sottostanti. Quando questa infiammazione diventa cronica e per lungo periodo, fra le cellule adipose si creano dei tralci fibrotici che sono responsabili delle depressioni a livello cutaneo. In questo stadio gli inestetismi cutanei legati alla cellulite si vedono a occhio nudo. La cute in questi casi appare spenta, lassa e poco tonica. Anche se viene considerata solo come un problema puramente estetico, in realtà si tratta di una vera e propria patologia.
Tra le cause può esserci una componente genetica: infatti sono stati evidenziati dei geni correlati con la presenza di cellulite (al Santagostino è possibile effettuare il test del Dna per scoprire la propria predisposizione). Ma come tutte le patologie, anche questo caso è causato da diversi fattori, come per esempio dismorfismi di tessuto connettivale, alimentazione scorretta e troppo elaborata, sovrappeso, vita sedentaria, problemi linfatici e circolatori come insufficienza venosa, infiammazione cronica e alterazioni ormonali come gravidanza o assunzione di contraccettivi orali.
IL TRATTAMENTO
Proprio perché le cause sono molteplici, anche il trattamento dev’essere a 360 gradi. Il primo approccio è sicuramente legato allo stile di vita, come la corretta alimentazione, attività sportiva prediligendo quella aerobica, bere tanta acqua e varie centrifughe o frullati detox, assunzione di integratori drenanti.
I prodotti drenanti agiscono a livello del grasso sottocutaneo mantenendo intatti i valori pressori. Invece i prodotti diuretici eliminano i liquidi dai vasi, diventando rischiosi per il calo pressorio, non avendo alcun tipo di beneficio a livello della cellulite. Se tutto ciò non dovesse bastare, allora si passa ai rimedi più o meno invasivi. Come terapie non invasive, le più rinomate sono criolipolisi, radiofrequenza, ultrasuoni, onde d’urto e laserterapia. In tutte le terapie citate si è visto in vari studi che hanno un’ottima risposta nella riduzione dell’adipe, qualcuna anche nel miglioramento della texture della cute, ma non del quadro infiammatorio.Per questo motivo la cellulite può migliorare solo parzialmente, eliminando solo una delle cause, l’eccesso adiposo. Un’altro approccio è quello invasivo che è caratterizzato da iniezioni cutanei molto superficiali di diversi preparati, come per esempio la carbossiterapia, ozonoterapia e mesoterapia.
Sia la carbossiterapia che l’ozonoterapia con modalità d’azione differenti, portano ad una maggior ossigenazione dei tessuti. A livello di risultati anche qui però vediamo una riduzione di tessuto adiposo e miglioramento dell’aspetto della cute, con miglioramento parziale della cellulite infiammatoria. Invece la mesoterapia prevede l’iniezione di un pool di farmaci , come troxerutina, ialuronidasi, carnitina e caffeina. Sono scelti con accuratezza per agire su tutte le componenti che portano alla cellulite. Per esempio, la troxerutina è un flavonoide con attività antiossidante e viene utilizzato nel trattamento di insufficienza venosa cronica; lo ialuronidasi scinde i tralci fibrotici dove vengono intrappolate le cellule adipose migliorando così le depressioni cutanee; la carnitina aiuta al metabolismo degli acidi grassi; la caffeina, oltre alla proprietà stimolanti, ha anche proprietà antinfiammatorie e leggermente drenanti. Tutto ciò lo diventa un trattamento mirato sul problema della cellulite.
È molto importante che tutte le terapie sopracitate, invasive o non, vengano supportate da delle terapie fisiche. Le più importanti sono linfodrenaggio manuale, pressoterapia o linfotecarterapia. Il linfodrenaggio è la base poiché è il trattamento che libera le stazioni linfatiche migliorando la stasi del linfa. La pressoterapia aiuta a drenare i liquidi che ci sono nell’interstizio. Deve essere sempre abbinata al linfodrenaggio, altrimenti non ha effetti duraturi. Invece la linfotecarterapia è un abbinamento di linfodrenaggio manuale e tecarterapia . Quest’ultima migliora l’ossigenazione dei tessuti e aiuta a ridurre le depressioni importanti, oltre a dare un aspetto più tonico alla cute.
ATTENZIONE:
- Le zone più colpite sono cosce, ginocchia e glutei ed è presente anche nelle donne con un peso forma nella norma e non necessariamente in sovrappeso od obese
- Bisogna stare attenti a non confondere i preparati diuretici con quelli drenanti