È un’estate segnata dal caldo, ma anche da numerosi episodi di violenza, omicidi, aggressioni. C’è un collegamento tra questi due fattori? Secondo molti studi scientifici la risposta è sì. E il cambiamento climatico cui il Pianeta va incontro renderà il mondo un luogo più insicuro
Possiamo dire che il caldo rappresenta un fattore scatenante delle violenze perché, quando le temperature s’innalzano in modo eccessivo, si diventa fisiologicamente insofferenti ed è possibile perdere la calma. La serenità con cui vengono prese le decisioni vacilla e, in alcuni casi, si perde il controllo, sull’onda di una rabbia quasi animale. La conclusione è che il gran caldo e l’afa soffocante rendono il nostro corpo più debole e incline a gesti eclatanti, dato che il nostro cervello va in sofferenza da riserva energetica e la nostra mente si annebbia pericolosamente.
A dimostrazione di tutto ciò interviene la statistica: con il clima temperato calano i suicidi, mentre con il caldo torrido aumentano i ricoveri nei centri di igiene mentale. Esiste anche una correlazione tra i mutamenti, seppur di lieve entità, delle temperature e l’aumento di aggressioni, stupri e omicidi.
Ma non tutti gli individui vivono i cambiamenti climatici allo stesso modo.
Esistono soggetti che soffrono di SAD, ovvero di Seasonal Affective Disorder, che con l’afa tendono a stare meglio. I soggetti ansiosi però caricano in maniera eccessiva quelle sensazioni che temono, ovvero l’affanno e l’ansia provocati dal caldo esagerato, considerandole come una vera e propria catastrofe.
I soggetti depressi vivono l’afa con angoscia e disperazione, come se fosse qualcosa d’inevitabile. Per di più chi soffre di queste problematiche fatica a dormire, e questo complica ancor di più le cose.
Nelle persone con disturbo bipolare questi fattori sono le cause scatenanti di eventuali episodi di euforia maniacale: tecniche di rilassamento muscolare progressivo e mindfulness possono essere d’aiuto per chi soffre di questi problemi.
La correlazione tra temperature e violenza è al centro di uno studio scientifico, realizzato dall’Università di Berkeley e pubblicato sull’autorevolissima rivista scientifica “Science”. In questo caso lo scenario è quello globale, relativo all’aumento delle temperature causato dal cambiamento climatico. Gli scienziati statunitensi ipotizzano quindi che il mondo sia destinato a diventare un luogo più violento di quanto sia già attualmente: si stima che un aumento di 2 gradi centigradi della temperatura globale potrebbe portare a un aumento di circa il 15% del tasso di criminalità e, in alcune aree del Pianeta, di oltre il 50% degli scontri tra gruppi di individui.
Approfondimenti:
Int J Environ Res Public Health. 2014 Nov 13;11(11):11627-44. doi: 10.3390/ijerph111111627.
Association of weekly suicide rates with temperature anomalies in two different climate types.
Dixon PG1, Sinyor M2, Schaffer A3, Levitt A4, Haney CR5, Ellis KN6, Sheridan SC7.
anomalously cool weeks show low probabilities of experiencing high-end suicide totals while warmer weeks are more likely to experience high-end suicide totals.
PLoS One. 2014 Apr 30;9(4):e96231. doi: 10.1371/journal.pone.0096231. eCollection 2014.
Murder or not? Cold temperature makes criminals appear to be cold-blooded and warm temperature to be hot-headed.
J Forensic Sci. 2014 Sep;59(5):1397-402. doi: 10.1111/1556-4029.12471. Epub 2014 Mar 18.
The relationship between meteorological conditions and homicide, suicide, rage, and psychiatric hospitalization.
Talaei A1, Hedjazi A, Rezaei Ardani A, Fayyazi Bordbar MR, Talaei A.