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Pubblicato inGenitori

Il raffreddore del neonato: come curarlo

Il raffreddore nel neonato è una condizione il più delle volte innocua che si presenta con alcune manifestazioni tipiche. Vediamo quali sono e come affrontarlo al meglio.

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Il raffreddore nel neonato è una condizione molto comune che nella maggior parte dei casi non deve destare preoccupazione. Non prevede l’impiego di farmaci per il trattamento, ma considerata la fragilità dei piccoli pazienti non va sottovalutato.

Insieme al dott. Paolo Minelli, pediatra del Santagostino, vediamo di cosa si tratta, quali sono i sintomi e quali rimedi adottare.

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Raffreddore neonato: di cosa si tratta?

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Il raffreddore o rinite è una malattia acuta di origine virale che colpisce le vie respiratorie superiori, provocando un’ infiammazione della mucosa nasale e faringea.

Quando si parla di raffreddore nel neonato, la prima cosa da ricordare è che, nei primi mesi di vita, la respirazione è esclusivamente nasale. In questo periodo, il bambino è incapace di respirare dalla bocca. Per riconoscere quindi una respirazione corretta basta osservare il proprio bambino mentre dorme: è tranquillo, non russa, le labbra sono chiuse.

Il naso è un organo molto importante perché ci permette di ricevere ossigeno e rappresenta un filtro naturale per l’organismo. La respirazione dal naso, a differenza di quella dalla bocca, consente infatti di filtrare l’aria, intrappolando nel muco nasale le impurità, i virus e i batteri presenti nell’ambiente, e permette all’ossigeno di arrivare ai polmoni con un’umidità e una temperatura ambientale ottimale. 

Da queste premesse si comprende come un’infezione delle vie aeree nel bambino piccolo, che non è ancora capace di soffiarsi il naso, possa causare problemi più o meno seri.

Quali sono le cause del raffreddore nel neonato?

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La causa del raffreddore nel neonato è generalmente un’infezione virale. Esistono almeno 200 virus responsabili del problema e, di conseguenza, tutte le volte che un bambino ha il raffreddore diventa immune per quel particolare tipo di virus, ma non per tutti gli altri. Gli agenti virali che sono più spesso responsabili del raffreddore sono:

Quali sono i sintomi del raffreddore nel neonato?

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I sintomi tipici del raffreddore comprendono:

Dunque, in caso di raffreddore, il neonato, che è capace di respirare esclusivamente attraverso il naso, soffre notevolmente manifestando dei comportamenti tipici, per esempio:

  • interrompe spesso la suzione perché va in apnea
  • appare irritato
  • piange spesso per via del fastidio che prova
  • si sveglia frequentemente di notte 
  • può presentare alcune linee di febbre
  • starnutisce frequentemente: lo starnuto, infatti, è una modalità per liberare il naso chiuso dal muco che eventualmente si forma.

Come capire se è raffreddore o bronchiolite?

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La bronchiolite è un’infezione che colpisce i bronchioli, le piccole diramazioni finali dei bronchi nei polmoni. Insorge inizialmente con sintomi che ricordano quelli di un comune raffreddore, come naso chiuso, starnuti e secrezione di muco. Tuttavia, a differenza da un normale raffreddore, tende a progredire rapidamente, causando tosse persistente e difficoltà respiratoria (dispnea) che si manifesta con: 
  • respiro accelerato e accompagnato da suoni come sibili o fischi
  • narici dilatate
  • rientramenti cutanei alla base del collo o a livello intercostale
  • utilizzo dei muscoli addominali per respirare.

Quanto dura il raffreddore dei neonati?

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Il raffreddore nel neonato può avere una durata che va da pochi giorni a circa una settimana o poco più.

Raffreddore neonato: quando preoccuparsi?

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Il raffreddore nei neonati, come abbiamo detto, nella maggioranza dei casi non deve destare preoccupazione. In presenza di alcuni sintomi, però, è opportuno rivolgersi al pediatra, per esempio, in caso di:

  • febbre
  • tosse
  • perdita di gusto e olfatto.

Soprattutto l’eventuale comparsa di febbre, nel periodo neonatale e nei primi mesi di vita, va sempre considerata con estrema attenzione. Inoltre, è opportuno contattare tempestivamente il medico, quando il bambino presenta:

  • problemi di respirazione
  • febbre superiore ai 38°C
  • tosse persistente
  • arrossamento oculare
  • cianosi
  • muco giallo-verde per diversi giorni di seguito
  • sangue nel muco.

Quando il bambino è molto piccolo, e quando il muco e le secrezioni nasali possono essere un ostacolo alla respirazione e all’alimentazione, può essere indicato il ricovero. 

È importante ricordare che il raffreddore nei neonati, se trascurato, può dare luogo a complicazioni anche potenzialmente fatali. 

Cosa fare quando i neonati hanno il raffreddore?

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Il raffreddore nel neonato non necessita di alcuna terapia farmacologica. Gli antibiotici servono solo in caso di complicazioni (otite, bronchite), ma non cambiano nulla nel decorso normale del raffreddore, essendo questa una malattia virale.

Un discorso a parte meritano i decongestionanti nasali contenenti vasocostrittori: sono rappresentati da una vasta gamma di principi attivi disponibili singolarmente o in associazione, sia sotto forma di preparazioni per uso locale (per via nasale) che per via sistemica (per via orale o in supposta). L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha diramato un provvedimento restrittivo per proibirne l’uso nei bambini al di sotto di 12 anni: questa fascia di età è infatti stata considerata quella più a rischio in quanto più rappresentata nelle segnalazioni di sospette reazioni avverse.

Rimedi naturali

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È possibile adottare alcuni rimedi per alleviare i sintomi e sostenere il sistema immunitario del bambino contro l’infezione, per esempio:

  • farlo riposare molto: evitare stress e attività stancanti aiuta a contrastare l’infezione con maggior efficacia
  • mantenerlo ben idratato: bere molto aiuta a sciogliere il muco e a evitare gli effetti dannosi della disidratazione
  • umidificare l’aria degli ambienti: è molto importante aerare spesso l’ambiente in cui il bambino dorme, indipendentemente dalla temperatura esterna 
  • mantenere una corretta temperatura degli ambienti interni
  • non coprire esageratamente il bambino quando è in casa
  • fare i lavaggi nasali per liberare le vie aeree dal muco e dal catarro
  • non interrompere allattamento al seno: il latte materno infatti stimola le difese immunitarie del neonato e lo aiuta a reagire all’infezione.

Come liberare il naso chiuso di un neonato?

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Per liberare il naso di un neonato dal muco e alleviare i sintomi del raffreddore, è consigliabile l’instillazione nasale di soluzione salina (soluzione fisiologica reperibile in fialette). La soluzione va somministrata più volte al giorno e di regola 15-20 minuti prima dei pasti e del sonno notturno. Vanno instillate 2-3 gocce di soluzione per narice, preferibilmente con il piccolo in posizione supina e con la testa iperestesa.

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Prevenire il raffreddore nel neonato

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Adottando le opportune misure igieniche e le giuste precauzioni, è possibile prevenire la possibilità di contagio. Ecco alcuni accorgimenti sempre validi:

  • lavare frequentemente le mani con acqua e sapone, specialmente prima di toccare il neonato o di preparare il suo cibo
  • limitare i contatti a rischio: evitare che il bambino venga a contatto con persone raffreddate o con sintomi respiratori. In caso di necessità, chi accudisce il bambino può indossare una mascherina
  • assicurarsi che giocattoli, ciucci e altri oggetti che il bambino utilizza siano sempre puliti e disinfettati
  • evitare luoghi affollati, soprattutto durante la stagione fredda.
  • umidificare l’ambiente domestico per evitare che l’aria sia troppo secca.