Quali nuovi luoghi per la sanità vista? Quale il ruolo del medico di base? E di internet? Comincia oggi una nostra riflessione su alcuni dei temi più attuali del campo della medicina. Nei prossimi giorni un’intervista al segretario della Fimmg
La medicina sta cambiando perché cambiano le esigenze di cura, cambiando le malattie. Pochi anni fa il luogo della medicina era l’ospedale. Oggi, seppur importante, molte delle cure sono la gestione di situazioni croniche, che spesso affrontiamo nella nostra vita quotidiana, tutti i giorni. Abbiamo bisogno di risposte ai nostri problemi vicine alle nostre vite sia culturalmente che fisicamente. La prescrizione del super specialista per cui siamo disposti a fare chilometri non esaurisce i nostri le nostre domande e i nostri problemi. Chi ci può aiutare? Sembrerebbe che la necessità sia quella di una figura di fiducia che sappia guidarci come persone in una selva di possibilità terapeutiche, non solo come cura della malattia ma come presa in carico di “tutto il pacchetto”: noi come malati.
Il medico di famiglia, una figura a volte criticata perché forse in declino, può essere la risposta a questi bisogni? Abbiamo deciso di affrontare l’argomento con un approfondimento che pubblicheremo nei prossimi giorni, attraverso un colloquio con Giacomo Milillo, segretario nazionale di FIMMG, la più grande sigla sindacale dei medici di base.
Con lui cercheremo di affrontare alcuni nodi fondamentali della sanità di domani
1. Quali luoghi per la nuova sanità? La medicina ha bisogno di una casa: case della salute, decreto balduzzi e dintorni.
2. Il medico di base, infermiere e équipe sul territorio: chi fa cosa?
3. Medico di base e visite specialistiche: conflitto di interessi o tutela degli interessi dell’assistito?
4. Il consumo di visite specialistiche: il medico di base può essere una guida a consumare bene?
5. Salute, cultura e cure: il malato cerca risposte sul web? Il medico di base cosa fa?