Ansia, stress e depressione colpiscono i giovanissimi di fronte a un limitato numero di like sui propri profili social. Lo ha dimostrato uno studio, pubblicato su Child Neurology, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università del Texas. Gli studiosi hanno individuato la comparsa di una sindrome ansioso-depressiva in un campione di ragazzi dell’età media di poco più di 14 anni.
La sperimentazione
↑ topIl team di ricercatori di Austin ha impiegato un’attività sperimentale sui social media suddividendo il lavoro in tre studi distinti. Lo scopo è stato quello di:
- indagare gli effetti psicologici collegati alla ricezione di un numero limitato di feedback sui propri post pubblicati sui social network (gruppo 1);
- individuare le eventuali conseguenze di alto rischio di depressione (gruppo 2);
- osservare le reazioni all’esiguo numero di approvazioni social su soggetti già vittime di bullismo in contesti fra pari (gruppo 3).
I partecipanti potevano creare un profilo e interagire con i coetanei attraverso la dinamica del mettere o ricevere i “mi piace” sui profili. I like ricevuti venivano quindi conteggiati e inseriti in una classifica che li mostrava dal più gradito al meno apprezzato. In realtà, i like erano assegnati in maniera casuale: alla fine della sperimentazione i partecipanti sono stati informati di questa dinamica.
I risultati
↑ topNel primo gruppo (613 soggetti, età media 14,3 anni) i giovani, scelti a caso, ricevevano pochi o molti like. Sottoposti a un questionario successivo, gli studenti che avevano ricevuto un minor numero di apprezzamenti dai profili dei coetanei riportavano più sentimenti di rifiuto e altre emozioni negative rispetto a quelli che avevano ricevuto un maggior numero di “mi piace”. Rifiuto e ridotta autostima emergevano anche in assenza di condivisione della la scarsa approvazione con l’intera comunità di soggetti coinvolti.
In un secondo gruppo (145 ragazzi) chi riceveva pochi like dimostrava sintomi depressivi e maggiore sensibilità agli stress quotidiani, verificati con test giornalieri e alla fine dell’anno scolastico.
La ricerca mostra che «non ricevere abbastanza like fa sì che gli adolescenti riducano i loro sentimenti di autostima», ha affermato David Yeager, coautore dello studio e professore associato di psicologia presso l’UT Austin.
A rischio i più vulnerabili
↑ topI ragazzi già vittime di bullismo nel contesto scolastico si sono confermati come i più vulnerabili alle dinamiche di scarso consenso sulle piattaforme social. Nel terzo gruppo (579 adolescenti) si sono registrati gli stessi effetti di ridotta autostima osservati nel primo e i soggetti più a rischio sono risultati quelli che avevano subito, in precedenza, atti di bullismo a scuola. Gli stessi avevano la tendenza ad attribuire la propria scarsa popolarità ad aspetti del proprio carattere.
«Gli adolescenti con una minore autostima sono a maggior rischio di depressione. Il feedback dei coetanei è un’importante fonte di informazioni che determina il modo in cui gli adolescenti vedono se stessi», ha dichiarato Chris Beevers, coautore dello studio, a capo dell’Istituto per la ricerca sulla salute mentale nella stessa università.
Si tratta di risultati «sorprendenti, perché gli adolescenti mostrano sintomi di depressione non perché vittime di bullismo o molestie, ma “semplicemente” perché non “apprezzati” tanto quanto vorrebbero», ha concluso Yeager.
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