L’88% pratica uno sport e lo sceglie come pratica anti-stress. Ma la mancanza di tempo impedisce un’attività fisica più frequente. I dati di un’indagine del Centro Medico Santagostino su sport e salute
Sportivi, ma afflitti da una cronica mancanza di tempo. Attenti al benessere fisico, ma soprattutto a quello psicologico. Amanti della palestra, ma anche della corsa all’aperto. È il ritratto dei milanesi e lo sport tracciato da un’indagine svolta dal Centro Medico Santagostino di Milano tra i suoi pazienti, attraverso un approfondito questionario somministrato a un campione di 691 persone, composto in prevalenza (71%) da donne, in gran parte comprese tra i 20 e i 50 anni.
Il primo dato che emerge è che l’amplissima diffusione dell’attività fisica nel campione: solo l’11,7% dichiara di non praticare nessuna attività motoria. Gli sport maggiormente praticati sono l’attività di fitness in palestra (25% del campione) e la corsa (19,6%), seguiti dal nuoto (11,4%) e dal ciclismo (6,3%).
L’obiettivo principale dichiarato da chi fa sport è il miglioramento dello stato di salute (30%), seguito dal piacere personale legato allo sport praticato (25,5%) e dal bisogno di dimagrire e rimettersi in forma (21,3%). Il 4,6% dichiara di fare sport per trascorrere del tempo in compagnia, percentuale che aumenta con il crescere dell’età. Quasi la metà del campione (48,9%) pratica da 2 a 4 ore di attività fisica alla settimana, il 20,6% meno di 2 ore, il 23,9% tra le 4 e le 8 ore, il 6,6% più di 8. Alla domanda sul perché non riescano a fare sport in maniera ancora più intensa e regolare, la grande maggioranza risponde per mancanza di tempo (40,4%), stessa motivazione che ha spinto la maggioranza (56,5%) di coloro che hanno smesso di fare sport.
«C’è una diffusione», spiega Lorenzo Boldrini, medico dello sport del Centro Medico Santagostino, «della voglia di fare in qualche modo esercizio e di mantenersi in salute. E anche la consapevolezza dei potenziali effetti benefici dell’attività sportiva regolare sulla salute. Tuttavia, una buona percentuale lamenta carenza di tempo a disposizione e quasi il 70% dichiara di fare massimo 4 ore a settimana, probabilmente troppo poco per avere dei reali e consistenti benefici a livello della salute. La continuità e la regolarità dell’esercizio sono la base per ottenere benefici duraturi sulla salute, prevenendo gli infortuni e l’insorgenza di alcune patologie croniche e legate in particolare alla sedentarietà».
Quasi il 40% dei pazienti afferma che pratica sport nelle palestre, circa il 20% dichiara invece di praticare sport all’aperto, il 30,6% spende tra i 200 e i 400 euro all’anno per l’attività sportiva (un dato in linea con la prevalenza di chi sceglie la palestra).
Mens sana in corpore sano: lo sport, secondo gli intervistati, fa bene al fisico, visto che aiuta a sentirsi più forte fisicamente (15,8%), a dimagrire e restare in forma (11,6%), a piacersi di più fisicamente (7,5%). Ma ha effetti benefici sulla mente: per la maggioranza degli intervistati l’attività fisica, infatti, aiuta a scaricare lo stress (29,4%). Per il 5,1% aumenta le performance mentali come attenzione e concentrazione e c’è un 5,8% che usa lo sport come antidoto ad ansia e depressione.
«Complice la crisi le persone hanno riscoperto la passione per lo sport», commenta Michele Cucchi, psichiatra e direttore sanitario del Santagostino, «canalizzando in questa forma di passatempo le proprie energie. Per molti diventa una vera passione, una sfida con se stessi. Per altri è comunque un appuntamento fisso nella settimana. L‘attività fisica aerobica è un potente anti stress, ha una diretta azione sui meccanismi di regolazione dei ritmi circadiani ottimizzandoli. Spesso chi smette di fare sport sviluppa negli anni successivi forme di intolleranza alimentare, di varie patologie funzionali (colon irritabile e dermatite atopica per citarne alcune). Come a dire…”mens sana in corpore sano”….ma anche il contrario…»
Il campione degli intervistati è costituito per la maggior parte da individui normopeso, circa il 70%, seguiti da quelli sovrappeso che, considerando anche i vari livelli di obesità, arrivano a costituire il 25% circa del totale. Gli obesi di secondo grado sono gli individui che praticano meno ore alla settimana (il 55,6% ne fa meno di due) e nella maggioranza dei casi dichiarano che la motivazione è la mancanza di tempo (54,5%), seguita dalla mancanza di volontà e assenza di piacere ed interesse (18,2%).
«I dati», commenta Massimiliano Mantovani, medico dello sport del Centro Medico Santagostino, «ci dicono che la scelta di uno sport divertente, che quindi verosimilmente massimizza la possibilità di “scaricare lo stress”, che possa essere praticato in una struttura (campo sportivo, parco o palestra/piscina) vicina e comoda e magari non eccessivamente costosa, aumenta la motivazione a fare sport, soprattutto nei soggetti (sovrappeso o obesi) che ne avrebbero maggiore beneficio e minor voglia. Se invece il medico dello sport, di fronte a un soggetto sovrappeso, verosimilmente poco motivato, consiglia uno sport magari estremamente efficace dal punto di vista delle calorie consumate e dei benefici metabolici ma poco attrattivo, costoso o in strutture scomode, rischia di andare incontro a un precoce abbandono da parte del paziente».
L’ambulatorio di Medicina dello Sport del Centro Medico Santagostino si occupa della tutela della salute di quanti svolgono o intendono svolgere un’attività fisica e/o sportiva sia in forma organizzata che non. Clicca qui per saperne di più.
Il Centro Medico Santagostino premia chi fa sport: per quanti praticano un’attività fisica presso le strutture di Milanosport e che sono in possesso della tessera, è infatti possibile usufruire di uno sconto del 50%, una tantum, su una prima visita specialistica a scelta.
Per chi sceglie uno stile di vita attivo, esistono inoltre anche altre convenzioni: per gli abbonati di Bikemi (bike sharing) e per i soci FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta).